L'ultimo sorso (#JustWriteIt #Horror)

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Prese tra le braccia il pacchetto di carne umana e lo strinse forte al petto. Scendere sarebbe stato più difficile di salire, questo lo sapeva sin troppo bene eppure doveva farlo.

La creaturina dormiva. Samael non sapeva cosa dire o fare. Forse, era il caso di svegliare il bel addormentato, ma dentro di sé non solo lo temeva, lo odiava. Preferiva non vedere quegli occhi aperti o udire la voce dell'essere nella propria mente.

Iniziò la discesa e la brezza si fece più frizzante e spiacevole. Era come se Dio stesso volesse impedirgli di portar a casa il fagottino.

Samael sapeva bene che al Padre non interessava nulla di quella storia, non aveva fatto niente per impedire la nascita dell'Anticristo, anzi forse l'aveva auspicata. In tutti quei millenni, Satana erano rimasto imprigionato agli Inferi, signore e padrone di un luogo in cui era l'unico Dio. Quella era stata la punizione per lui, un castigo che aveva tutto il sapore di misericordia, il tipico sentimento del Padre che nonostante tutto, nonostante la ribellione del più potete e preferito tra i suoi angeli, lui l'aveva risparmiato e anzi, aveva stabilito che di lì a un numero di lune nuove, un numero talmente enorme da non poter essere pronunciato o compreso dagli umani, Satana sarebbe stato liberato per poter mischiarsi agli umani. Terminato quel breve lasso di tempo, sarebbe stato ricacciato nel proprio regno.

Quel periodo di libertà vigilata, l'angelo l'aveva utilizzato per incarnarsi in Stella e dare alla luce la propria vendetta, rivalsa che ora Samael stringeva a sé come fosse il bene più prezioso dell'intero pianeta, ma quello non era affatto prezioso come aveva supposto anni prima. Il neonato era un involucro per qualcosa di perfido, così disumano da essere causa del fastidio che il Sommo Sacerdote percepiva in quel piccolo e oscuro lembo di forza angelica che ancora sopravviveva dentro di lui.

Quella parte del suo essere gridava a squarciagola che quel bambino sarebbe stato la causa di mille tormenti e mille problemi per lui, avrebbe dovuto liberarsene invece che salvarlo, proteggerlo e crescerlo, ma la sua signora, Stella, gli aveva ordinato di farlo e lui non poteva sottrarsi a lei e non lo voleva nemmeno.

Strinse le palpebre perché la brezza era divenuta vento, una folata di aria insalubre e puzzolente. Un odore che riconobbe quasi subito e che gli causò un conato di vomito e un brivido di paura. Nephilim, pensò e iniziò la discesa con maggior velocità.

Il neonato si mosse in modo convulso e Samael fu costretto a fermarsi e a trovare un appoggio sicuro. Scostò il tessuto con cui aveva ricoperto il bambino e lo guardò in viso. Era sveglio.

Una forte ventata gli riempì gli occhi di sabbia, Samael fu costretto a chiudere le palpebre e a strofinarsele con la mano libera. L'aria non cessava e ora aveva capito il perché.

Percepì le parole dell'Anticristo come se fossero le proprie, un pensiero tagliente che gli causò un forte dolore alle tempie: «Gli sporchi Mezzosangue sono qui, la tempesta di sabbia ci nasconderà a loro».

Samael riaprì gli occhi e annuì con il capo, lo sguardo del suo nuovo padrone era agghiacciante. Le pupille nere e profonde come l'abisso che conduceva agli Inferi, nulla di quella creatura era umana, anche l'aspetto fisico mostrava il male che riposava dentro di lui.

Il Sommo Sacerdote si accucciò e tentò di ripararsi come poteva, si sentiva molto stanco e avrebbe volentieri fatto un pisolino nell'attesa che il nemico si stancasse e facesse ritorno da dove era venuto. Non aveva la minima idea di quanto tempo sarebbe stato necessario far trascorrere affinché i Nephilim desistessero. Lui sperava poco, ma temeva sarebbe stato molto.

«Questa tempesta non vi salverà da noi» una voce lontana li raggiunse e Samael tentò di metterne a fuoco la provenienza, senza alcun risultato.

Stella di sangue (#JustWriteIt #horror)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora