Capitolo 14

2.6K 115 3
                                    

HARRY'S POV
Il parco vicino casa mia era sempre il migliore per prendere delle decisioni.
Ci andavo ogni qualvolta ne avevo occasione o bisogno.
Appena oltrepassai l'arco formato dai rami delle querce secolari una corrente di aria gelida mi scompigliò i capelli giocosamente,quasi fosse felice di vedermi.
L'unico rumore che rompeva la quiete della notte era il vento che giocava a rincorrersi con le foglie.
La luna era piena e alta nel cielo anche se era oscurata da grandi nuvole nere, cariche di pioggia.
Il mio cervello si staccò dal resto del corpo, pensando,le mie gambe continuarono a muoversi,seguendo un percorso tutto loro senza che nemmeno me ne accorgessi mi ritrovai davanti ad una scena vietata ai minori.
Zayn Malik, il puttaniere che voleva sottrarmi la mia bambina era seduto a gambe aperte mentre una ragazza gli faceva un pompino anche se sarebbe più corretto dire che le stava fottendo la bocca.
Quando venne spinse la testa all'indietro e si prolungò in un lungo e roco gemito,la ragazza cercò di divincolarsi dato che le teneva ancora il pene piantato in gola,feci per andarmene da dove me ne ero venuto ma una vocetta lieve e supplicante mi costrinse a restare.
"Zayn, ti prego basta" supplicò Mary cercando di sputare il liquido seminale che le era rimasto in bocca ma lui,fu più veloce e le tappò il naso,costringendola ad ingoiare.
Rimasi pietrificato incapace di correre in suo soccorso.
Il ragazzo la prese da sotto le ascelle e se la depose sulle ginocchia,il suo membro si eccitò nuovamente,pronto ad essere soddisfatto.
Dentro di me montò nuovamente la rabbia,un po' verso quel pezzo di merda ma soprattutto verso quella puttana,anche se le stava facendo del male,il fatto che si trovassero insieme implicava un qualche appuntamento.
Finalmente avrebbe capito che con quello stronzo non sarebbe mai potuta essere felice, di lì a poco le sarebbe stata impartita una lezione che non avrebbe dimenticato tanto presto e cioè che Harry Styles ha sempre ragione.

La posizionò in modo che gli desse le spalle così avrebbe potuto benissimo giocare con il suo seno.
Con una mano sotto il suo cappotto utilizzò l'altra per abbassarle i pantaloni.
Lei si ribellò disperatamente cercando di sottrarsi al tragico destino che l'aspettava ma questo servì solo ad attizzare ulteriormente la passione del castano.

Con un colpo secco la penetrò e questo le fece perdere tutto il vigore posseduto fino a pochi attimi prima, si rassegnò a subire ma questo non impedì alle sue lacrime di continuare a scendere.

Mi prudevano le mani, avevo una voglia matta di ucciderlo ma il mio orgoglio cercava ancora di farmi proseguire nel mio piano, ci sarei riuscito se i suoi grandi occhi blu non avessero individuato i mie,implorandoli silenziosamente di porre fine a tutto quel suo dolore.

Fu quell'occhiata a fottermi.
Mi fece perdere l'ultimo briciolo di autocontrollo che mi era rimasto.
Uscì dal mio nascondiglio cercando di sembrare il più tranquillo possibile,fingendo di essere appena arrivato.

La mia bambina mi vide subito ma Zayn captò la mia presenza solo quando mi ritrovai ad un passo da loro.
Il modo in cui mi chiamò Mary mi diede un'idea per mettere in piedi una scusa che mi sarebbe tornata utile per farlo allontanare.
"Papino" esclamò continuando a piangere disperata.
Zayn alzò la testa di scatto, i suoi occhi incontrarono i miei, furenti e pieni di odio,le sue pupille di dilatarono dalla paura,"Lei... Lei è sua f-f-figlia?" La sua voce tremante mi fece scoppiare a ridere,una risata cattiva che non fece altro che confermare i suoi timori,da codardo che era,la spinse lontano da sé e se la diede a gambe.
Mary si rialzò lentamente,le gambe di gelatina che la sostenevano a malapena.
Quando i suoi zaffiri incontrarono i miei smeraldi mi sorpresi per tutto il sollievo che vi lessi,nonostante tutto quello che era appena accaduto, sembrava...felice(?)
"Mary,io-"
Interruppe le mie parole con un bacio che mi fece perdere la testa,naturalmente,ricambiai e nel mio stomaco iniziarono a volare le famose farfalle che non sentivo da quando ero un fottuto adolescente.
Le nostre lingue diedero inizio ad una danza sensuale ma anche dolce e tenera che si interruppe solo per farci riprendere fiato.
I suoi occhi cercarono i miei e quando li trovò sorrise,un sorriso sincero che mi riscaldò il cuore.
"Non sai quanto io ti ami,Harry"
Per un momento rimasi interdetto,la mente in confusione,avrei tanto voluto risponderle 'Anche io' ma non lo feci.
Mi abbassai all'altezza del suo orecchio e le sussurrai:" Piccola,l'amore è per gli stupidi,non ti facevo una di loro" le mordicchiai leggermente il lobo mentre le sue calde lacrime mi inzuppavano il cappotto.
Mi si strinse il cuore ma avrebbe dovuto capirlo che Harry Styles non era capace di amare.

Trust me |H.S|Where stories live. Discover now