We Are The Dragon and The Tiger

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Come di consueto ogni cavaliere non poteva uscire dalla propria casa se non per vari scopi, e quindi nemmeno lui sarebbe dovuto uscire.

Ma la tentazione di venire meno a quello che era il suo posto si fece largo nella sua mente.

Per prima cosa doveva controllare il suo adorato protetto, il cavaliere che stava addestrando con tanta fatica e che ammirava crescere giorno dopo giorno sempre più potente ed essenziale per l'imminente guerre santa che stava per scoppiare.

Era sempre stato leggenda.

Ogni duecento anni Hades si reincarnava nell'animo di una persona umana, prendeva il suo possesso e sfidava l'attuale Athena, anch'essa reincarnata.

Ogni guerra sacra aveva visto come vincitrice però, le truppe della dea della guerra Athena.

Quell'anno però... Hades aveva deciso di reincarnarsi nel corpo del miglior amico d'infanzia di Athena e di Tenma, il suo protetto, e il legame che aveva legato i tre bambini al tempo dell'orfanotrofio non sembrava voler essere destinato a scomparire.

Controllata la solita sessione di allenamento di Tenma il giovane Dohko della Bilancia aveva deciso di concedersi un minimo di tempo per sè, per realizzare qualcosa che non avrebbe mai pensato.

"Siamo in grado di vincerla questa guerra santa?".

Era qualcosa che si domandava giorno dopo giorno, fissando quell'immacolato cielo splendente in cui, nelle sue candide e soffici nuvole, una schiera immensa di angeli era dipinta.

"Albafica è morto proteggendo la casa dell'ariete" pensò "Se non fosse intervenuto lui, sarebbe morto..." a quel pensiero si bloccò istantaneamente, sollevando appena il capo, dirigendosi infine verso quella che doveva essere la prima casa dello zodiaco, dove lui era sicuramente lì "E poi a seguito Sisyphus se ne è andato per scoprire la verità sui gemelli del regno dei morti, e Aldebaran è morto proteggendo Tenma... Perché?".

Fece irruzione nella casa a cui era diretto, osservando con sommo stupore che anche lui era assorto nei suoi stessi pensieri.

« Dohko!» la sua voce era così angelica e armoniosa che danzò nell'immensità della casa avvicinandosi alla sua mente fino quasi a sfiorarla « Cosa ti porta qui?».

« La morte di Albafica... e dunque...».

« La guerra santa?» terminò in risposta l'ariete « Sono grato ad Albafica dei Pesci di aver protetto con la sua stessa vita il villaggio di Rodorio, il santuario, Atena stessa e anche la mia vita. Se in quel momento io fossi stato nella mia casa come giusto che fosse... lui sarebbe ancora vivo».

E fu in quel momento che se ne accorse: il suo carissimo amico non era tranquillo, anche lui era agitato, confuso, e corrotto, corrotto da un senso di colpa che difficilmente sarebbe scomparso dal suo nobile e puro animo di cavaliere d'oro.

Era davver incredibile, come i loro cuori, e i loro pensieri, fossero collegati tra di loro.

« La sua morte non sarà vana!» sentenziò Shion con imponenza « Come non saranno vane le ricerche di Sisyphus del Saggittario, o la caduta di Aldebaran del Toro... non saranno inutili nemmeno gli sforzi del piccolo Regulus del Leone! Ognuno in questa guerra santa, ha il suo ruolo fondamentale».

« Sei preoccupato Shion?».

« Mi conosci meglio di chiunque altro, puoi immaginare da te se lo sono o meno».

« In fondo penso sia quello che pensiamo tutti qui dentro» commentò Dohko amaramente, prendendo posto accanto all'amico « Shion non voglio che tu muoia, sei il mio migliore amico e spero di continuare a combattere al tuo fianco».

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⏰ Last updated: Oct 12, 2015 ⏰

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