«Sì: Melissa ha perso l'equilibrio ed io l'ho presa al volo.» le dice con un sorriso, spingendomi via, come se volesse liberarsi di me.

Lo guardo allibita, ma decido di mordermi le labbra e lascio la cucina senza contestare la sua affermazione fasulla.

Nell'atrio incontro Edward.

«'Giorno, Mel.» mi saluta cordiale.

«Buongiorno anche a te, Eddy.» ricambio con un sorriso.

«Usciamo anche oggi?» mi chiede speranzoso.

«Mi spiace: io ho da fare, ma voi siete liberi di andare se volete.» rispondo, tranquilla.

«No, non senza di te.» afferma, avvicinandosi abbastanza da prendere una ciocca dei miei lunghi capelli ed avvolgersela sull'indice della mano, pensieroso.

«Sono sicura che ve la caverete anche senza di me.» ribatto, liberandomi dalla sua presa delicata.

«Senti... ti va di fare due passi?» mi invita, indicandomi la porta del resort.

«Oh, scusa, ma davvero non posso.» rifiuto, cercando di essere il più cortese possibile «Hai bisogno di qualcosa?» gli chiedo, incerta.

«Beh... sì: vorrei parlarti... ma non qui.» confessa.

«Ah. Allora va bene.» accetto, dopo aver lanciato un'occhiata rapida alle mie spalle e aver visto Alessandro venire verso di noi.

Ci allontaniamo in fretta dall'ingresso; sono talmente nervosa a causa del ragazzo di Debora che non mi accorgo del sorriso soddisfatto di Edward finché non arriviamo in un punto abbastanza isolato del giardino.

«Che succede?» gli chiedo allora, sospettosa. Cos'ha in mente?

Non mi risponde subito: si posiziona di fronte a me, a pochi centimetri, costringendomi ad alzare il volto per poterlo guardare in faccia.

«Allora?» lo incalzo, agitata.

«Tu mi piaci... parecchio.» mormora.

«Oh!» esclamo facendo un passo indietro «Scusa... non mi ero resa conto. Eddy, tu sei veramente un bel ragazzo, e da quel che ho visto in questi giorni, sembri rispecchiare tutte le qualità che una donna cerca in un uomo...» inizio.

«Ma?» chiede lui, con una smorfia.

«Ma il mio cuore è già occupato.» ammetto.

«Andrew?» esclama in un tono che è più un'affermazione che una domanda.

Non rispondo: non credo sia necessario.

«Beh... È un bravo ragazzo; spero ti renda felice...» esclama Edward, dopo qualche secondo di silenzio, alzando le spalle.

Non replico nemmeno a questo: Andrew mi ha detto solo di desiderarmi, non di voler stare con me, e la mia ferita è ancora troppo recente per lasciarmi libera di fidarmi di lui senza riserve.

Seguo Edward lungo il sentiero, fissandomi i piedi, inquieta.

Rientrata all'albergo, mi butto letteralmente sul lavoro, per evitare di pensare.

E dire che la mattinata era iniziata così bene!

«So che non sei abituata... in fin dei conti sei sempre stata con Valentino dall'età della ragione, praticamente... però dovresti sentirti lusingata da tutti questi spasimanti, non preoccupata.» mi riprende Mandy a metà mattina, approfittando di un momento in cui siamo sole.

«Se lo dici tu- Ad ogni modo, Alessandro mi fa ribrezzo: devo trovare il modo di dire tutto a Deb, ma non voglio farla soffrire. Per quanto riguarda Edward, beh, è un ragazzo eccezionale e non capisco cosa ci trovi in me... ma è un amico di Andrew: il fatto che non sappia nulla di ieri sera mi insospettisce. E se Andrew avesse solo intenzione di portarmi a letto?» sbotto in un sussurro.

Mondi ParalleliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora