INCIPIT

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Il non essere mai soddisfatto di nulla era sempre stata una mia peculiarità. O meglio ancora, un difetto.

Della mia vita, che peraltro da quel che ricordavo era trascorsa abbastanza tranquilla fino a quel momento, non mi era mai piaciuto niente e, in ogni cosa, trovavo costantemente elementi che mi causavano forte disappunto. Avevo anche una pessima memoria e di parecchi eventi legati all'infanzia e alla prima giovinezza non ricordavo nulla. Questi continui sensi di vuoto mi portavano a credere di non aver fatto abbastanza o di essermi perso qualcosa di importante che però non riuscivo ad afferrare. Provavo e riprovavo a migliorarmi imponendomi mete continue e diverse ma niente mi faceva mai sentire pieno e appagato. C'era qualcosa di stonato nella mia vita, ma non avevo idea di cosa fosse.

Da poco inoltre non avevo più lavoro ed ero, per così dire, disoccupato. Cercavo, rispondevo ad annunci di ogni genere, facevo colloqui presentandomi anche in posti totalmente inadatti al mio tipo di preparazione ma non riuscivo a risolvere il problema. Eppure, le persone che mi circondavano mi deridevano facendomi notare che essendo io un detentore di partita IVA e quindi libero professionista, potevo inventarmelo il lavoro e riuscire quindi a combinare qualcosa di davvero produttivo. Però non era esattamente quello che io volevo fare della mia vita, non era restaurare foto e realizzare siti web il mio sogno. Era ben altro ma non riuscivo mai a raggiungere l'agognato traguardo. I miei amici e parenti scrollavano le spalle voltandosi dall'altra parte, addirittura mia moglie si era stancata delle mie continue lamentele e, forse non capendomi fino in fondo, se ne era andata lasciandomi solo al mio destino. Vedevo mio figlio una o due volte al mese, così come era stato stabilito dal giudice in fase di separazione e questa ultima stilettata nel fianco mi aveva letteralmente distrutto. Dormivo male, assalito da incubi e dalla continua sensazione di essere osservato. Mi svegliavo di soprassalto con l'insano desiderio di uscire, prendere la macchina e raggiungere la mia famiglia ormai lontana. L'unica cosa positiva che avevo avuto accanto ad accompagnarmi in quel viaggio misterioso che è la vita se ne era andata ed ora anche la salute, che ho sempre ritenuto instabile a causa di una forte ipocondria, stava di nuovo per cedere. Non potevo muovermi nel letto senza essere vittima di violenti capogiri che mi costringevano a una quasi totale immobilità per alcuni minuti. Quando mi alzavo poi, dovevo usare molta prudenza per non cadere e non dare di stomaco.

Non era facile convivere con questo problema e dopo averlo trascurato per svariati mesi, decisi infine di rivolgermi al medico. A quanto pareva gli otoliti, concrezioni di carbonato di calcio contenute nell'orecchio interno, si erano spostati causandomi frequenti e fastidiosi episodi di vertigini. Provai un poco di tutto tra pasticche e visite specialistiche ma non riuscii a risolvere il problema alla radice; a distanza di qualche mese, ogni volta, il disturbo si ripresentava, più o meno intenso e sempre mi costringeva a interrompere l'attività che avevo intrapreso al momento.

Ero letteralmente arrivato a un punto di stremo totale delle forze: separato, non proprio in salute, senza un lavoro fisso e praticamente solo da mattina a sera. Nemmeno le fusa della mia povera gatta, unico bene lasciatomi dalla mia cara consorte, riuscivano a darmi conforto. E' più che comprensibile quindi che fossi pronto a cedere alla minima tentazione e che fossi anche suggestionabile e non proprio incline all'auto conservazione. Per cui, quando tra le mani mi capitò il volantino di un nuovissimo e miracoloso rimedio sperimentale che prometteva di risolvere definitivamente tutti i problemi dovuti all'instabilità dell'equilibrio, alle vertigini e tutto ciò che queste potevano causare, colsi subito la palla al balzo.


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In Via di GuarigioneWhere stories live. Discover now