capitolo 2

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Ora vivo con mio padre, non potevo continuare a stare con mia "madre" e Giorgio, e poi non potevo continuare a vivere separata da mia sorella, io e lei siamo state sempre molto legate fin dalla nascita. Io e mia "madre" non ci parliamo più, abbiamo disciolto tutti i legami, il ché non mi dispiace più di tanto...
Mia sorella si chiama April, noi due siamo sorelle gemelle; lei ha gli occhi verdi e i capelli castani, è molto socievole e fa subito molte amicizie, al contrario di me, che invece sono asociale e faccio fatica a rapportarmi con gli altri, infatti io non ne voglio avere amicizie, non voglio soffrire per colpa di altre persone, la mia sofferenza ormai è quasi al limite.

Ore 22:30, *si addormenta*

Nuovo giorno:
Mi sveglio alle sette, decido di mangiare qualcosa per fare felice mio padre per poi andare in bagno a vomitare tutto. Alle 7:30 sono pronta per prendere il bus... come al solito mi siedo vicino al finestrino da sola, ma, a differenza degli altri giorni, un ragazzo si siede vicino a me.
- posso?-
Io non lo rispondo, prima lo guardo e poi guardo fuori dal finestrino.
- piacere! Mi chiamo Matthias!- sorride
Io continuo a ignorarlo, mi sta infastidendo, perché si è seduto proprio vicino a me? Come devo comportarmi?
Sento le lacrime che stanno pian piano inondando i miei occhi, così, se prima guardavo dritta davanti a me, ora mi sono rigirata verso il finestrino.
Lui continua a guardarmi, sento i suoi occhi fissi su di me.
- perché  non parli?-
lo, senza guardarlo, inchino la testa, stringo i pugni e dico a bassa voce:- I...io mi chiamo Emily-.
- come? Scusa non ho sentito..-

Non capisco se mi sta prendendo per il culo oppure se sta dicendo sul serio, quindi ripeto ad una tonalità di voce più alta:- io mi chiamo Emily-
- okay!-

Dopo ciò che sembra un'infinità arrivano le 7:50 e vedo tutti gli studenti dirigersi dentro la scuola, luogo riparato da questa pioggia e più caldo. Siamo ad ottobre d il clima è già rigido, gli alberi sono privi di foglie, i rami ormai secchi e neri disegnano scie su un cielo grigio malinconico; il cielo è carico di nuvole che sprigionano gocce di piogge che cadono incessanti fino al suolo.
Appena scendo dal pullman corro in modo che Matthias non possa trovarmi, mi infastidiva.
Arrivo in un luogo dove posso ammirare bene questo panorama: china su una grande roccia con in lontananza gli alberi e come sottofondo un cielo annuvolato.
Dopo un po' sento una voce femminile:-c...ciao-. Lei mi porge la mano e mi sorride, ma io non faccio altrettanto.
Io la guardo e dico:-che vuoi!?- e lei scappo via...
Poi da lontano mi fissa, e io penso. "forse sono stata un po' troppo dura con lei" penso tra me e me... ma no! Cosa vado a pensare! Non devo legare con nessuno se poi non voglio soffrire ancor di più! E poi gli altri non si sono messi problemi a farmi soffrire, quindi perché io dovrei fare la gentile?"
Corro quando mi rendo conto di essdre in ritardo. Mi scontro acxidentalmente con un ragazzo, sicuramente stava scappando da quel gruppo di ragazze!
Il ragazzo mi guarda:-ops! Scusa non l'ho fatta a posta!-
Mi porge la mano per rialzarmi e corre via, io continuo a guardarlo, mi sembra di averlo già visto da qualche parte... ma no! È solo un'impressione!

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Spazioautrice;
Salve ragazzi! Scusate se non sto più aggiornando ma con la scuola non ho tantissimo tempo...
Spero che la storia vi stia piacendo! Commentate per sapere il vostro parere sulla storia e lasciate qualche stellina! (Se volete ovviamente! Ahahah sembra un ordine.-. -.- XD)
Bye bye ♡

La vita di un'autolesionistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora