Look Into My Eyes

Capitolo 1

Driin driin driin
6.30

Fottuta sveglia.
Fottuto lunedì.
Fottuta mattina.

Spengo quella dannata sveglia prima di alzarmi.

Alzarmi per modo di dire, mi rigiro nel letto dandomi altri 5 minuti.

7.05
"Porca puttana!!!"
Salto giù dal letto come una scheggia, imprecando contro la mia pigrizia mentre recupero un paio di jeans e una felpa dalla sedia su cui butto tutti i vestiti che possiedo.

Corro in bagno vestendomi e lavandomi la faccia.
"Oddio, sembro uno zombie di un film trash".
Ho due borse sotto gli occhi che nemmeno Louis Vuitton potrebbe ideare.

Sono abbastanza alta per la media delle ragazze della mia scuola, sono circa 1.71, ho i capelli lunghi, mossi e di un castano rossiccio, mi piacerebbe averli più rossi, ma ahimè non mi è concesso fare tinte, i miei occhi sono di un grigio azzurro, mi piace pensare che posso controllare la mente della gente col mio super-sguardo, finora non ha mai funzionato.

Scendo in cucina, prendo la borsa al volo e saluto mia madre prima di precipitarmi fuori sul vialetto per dirigermi alla fermata del bus.

Cazzo...

Il bus è appena partito.

Cazzo cazzo cazzo!!

Inizio a correre per tentare di arrivare a scuola con il più breve ritardo.

Corro come se non ci fosse un domani, tagliando per le varie viuzze e stradine, e, dopo dieci minuti di svolte a destra e manca, arrivo davanti al cancello della scuola.

Mi fermo per riprendere un attimo il fiato, prima di rendere questo lunedì ancora più schifoso. Giro la testa osservando gli ultimi studenti che oltrepassano il cancello fissarmi come se fossi una povera pazza, mi verrebbe da urlargli contro di farsi una forchettata di cazzi loro, ma opto per tacere una buona volta.

Mi avvio verso le porte dell'Inferno, pregustandomi una sonora strigliata da parte della Marziutti, la professoressa di matematica, che guarda caso ha lezione da noi le prime due ore.

Salgo le scale, pregando che sia assente, passo davanti ad una bidella che mi rivolge un sorriso, al quale ricambio.

Busso alla porta ed entro.