Il paradiso dell'inferno

Luna

Come tutti i giorni la sveglia suonò alle sette in punto facendo terminare bruscamente i miei sogni.

"Angy, scendi la colazione è pronta", urlò mia madre dal piano di sotto "Dammi due minuti!" risposi immediatamente. Mentre terminavo il mio semplicissimo make up per la scuola, lo schermo del mio telefono si illuminò, era Chelsie, la mia migliore amica.

Conoscevo Chelsie dalla nascita, le nostre madri si sono conosciute durante i pochi giorni passati in ospedale per la nostra nascita, compagne di stanza, hanno scelto insieme anche i nomi per noi due.   Il padre di Chelsie lasciò sua madre non appena seppe della gravidanza, mia madre sostiene sia un bene che un uomo del genere non abbia fatto parte della vita di Chelsie.                                                                 I miei genitori erano indecisi su vari nomi, Abbey, Jess e Angel, ma alla fine scelsero Angel, mi hanno sempre detto che era un nome che simboleggia la mia vera natura, da piccola non capivo, ma con gli anni mi hanno spiegato che mia madre non riusciva a restare incinta e ne stava facendo una malattia, poi vari mesi dopo finalmente riuscì a restare incinta e io sono il suo angioletto perché l'ho salvata dalla depressione.

"Che sonno! Ho delle occhiaie bestiali, i capelli a mongolfiera e le caviglie gonfie, come faccio ad uscire in queste condizioni disperate?! " 

Il solito messaggio tutte le mattine in cui si angosciava e si lamentava della sua costante stanchezza, arrivò subito la mia solita risposta:  " 10 minuti e sono da te, non suicidarti con il tubo della doccia, grazie"

Scesi di fretta a fare colazione, salutai affettuosamente mia madre Judy e mio padre Gus e diedi uno schiaffetto a quella sottospecie di fratello bestia che mi ritrovo, Collin.

Collin aveva un solo anno in più di me anagraficamente, ma mentalmente poteva essere considerato un bimbo capriccioso di 6 anni. E' un bel ragazzo, tutte le ragazze della scuola lo adorano, sapessero quante volte fa la doccia in una settimana...

Appena uscita di casa mi recai da Costa, un italian coffee bar dietro l'angolo di casa mia.                             "Ciao Angy! Il solito immagino?" "Buongiorno, si grazie, anche oggi Chelsie è in fase 'crollo nervoso' dalle sei del mattino." dissi a Adam, il barista, che ordinò il solito caffè doppio macchiato corretto con Bayleys al suo collega. Pagai e mi diressi verso casa di Chelsie. Bussai tre volte alla porta con 2 secondi di intervallo tra ogni battito, era il nostro avviso segreto da quando avevamo sei anni. Aprì Tania, la madre di Chelsie, in tutto il suo splendore.

Tania era una modella quando era più giovane, dopo la nascita di Chelsie diventò una stilista. Ha dei bellissimi capelli castani lunghi e degli occhi azzurri come il cielo che ha ereditato Chelsie.

"La nostra Drama Queen è pronta?" chiesi con un tono più alto del solito per farmi sentire dalla mia amica. "Ti ho sentita Wendy" rispose a tono dalla cucina.

Wendy era il mio soprannome della scuola elementare, mi chiamavano così perché ho passato metà anno scolastico della terza attaccata alla finestra della classe dicendo che stavo aspettando Peter Pan. La presa in giro era d'obbligo.

Dopo ben 15 minuti uscimmo di casa e in poco tempo arrivammo alla fermata del treno.            

Abito in una piccola cittadina del Cambridgeshire, chiamata Peterborough, ma studio a Cambridge in uno dei tanti college presenti. Per arrivare là prendiamo un treno, cross country che impiega 50 minuti ad arrivare alla stazione di Cambridge, non lontana dal college. Nonostante ciò per raggiungerlo dobbiamo prendere un piccolo bus.

E' proprio durante il tragitto sul bus che avviene il momento più bello della mia giornata. Dal finestrino scorgo sempre un ragazzo che attende il pullman successivo al mio. E' bello da togliere il fiato, alto, biondissimo, occhi verdi e... Ha il sorriso più dolce che io abbia mai visto! Lo osservavo ogni giorno dal quel  finestrino , i nostri sguardi si incrociarono qualche volta facendo sobbalzare il mio cuore, ma restava sempre in una dimensione lontana, paradisiaca. 

Fino ad oggi.