TWO

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE! ;)

Buona lettura :)

Le prime 3 ore sono passate velocemente.
Ora mi tocca andare giù, in mensa.
Dio mio, che incubo.

Resto in classe durante il suono della campanella che indica il vialibera a tutte le voglie animalesche degli alunni per darsi sfogo.
C'è chi va a mangiare, chi comincia ad urlare per qualche litigio, chi fuma, chi va nei bagni con il proprio ragazzo. O forse no. Chi preferisce uscire a fare una camminata in giardino, chi fa gossip, chi si diverte a fare suoni poco deliziosi con il corpo...
E chi, come me, non sa che fare.
Sono sola. Completamente sola.
Quando non c'è Abby mi sento completamente spiazzata.
E in più ho paura, ho paura di quei cinque tizi.

Finalmente mi decido a scendere in mensa.
Prendo un piatto e ci metto dentro solo un pò d'insalata, dopodicchè cerco un posto libero dove sedermi.
Me ne vado in fondo alla grande stanza, cerco di dare poco nell'occhio.
Non faccio in tempo a sedermi che tre persone mi vengono vicino.
Alzo lo sguardo dal piatto e riconosco le figure di Harry, Niall e Zayn.
Che poi sono quelli che mi danno più fastidio.
Ci sono anche altri due ragazzi, si chiamano Louis e Liam. Ma di solito mi stanno lontani. Anche se quando vedono cosa combinano gli amici fanno finta di non vedere, la cosa peggiore.
Con non chalanse, prendo il telefono per mandare un messaggio a Abby e sapere come sta...
Prontamente Harry me lo toglie di mano.
Harry: Oh, guardate ragazzi. L'ultimo modello di cellulare. Davvero bellissimo cara Jossy!
Ride in modo cattivo.
Io: Jessyca...
Lo rimprovero sossurando.
Okay, non lavoro e papà è tossicodipendente, mamma non può darmi molti soldi. Preferisco i libri ad un nuovo telefono.
Zayn: Uhhh Harry, ma come? Hai sbagliato il nome? Nonono, non si fa...
Schernisce Zayn.
Niall: E questo?
Indica il mio piatto d'insalata.
Niall: Pensi sul serio che questo ti faccia dimagrire?
Chiede guardandomi fisso.
Zayn: AHAHAHAH, ma ti sei vista? Schifati.
Avevo le lacrime agli occhi.
Harry: Oh, ora piange ragazzi, guardate.
Mi alzo di scatto e strappo il cellulare dalle mani di Harry.
Zayn mi blocca.
Niall:Dove vuoi andare complessata?
Sputa con cattiveria.
Harry: Dal papino? Oh, no. Lui è un drogato rischierebbe troppo. Ecco perchè è così brutta. Effetti della droga.
Chiudo gli occhi per non sentire quelle parole che uscivano dalla bocca del riccio come veleno.
Zayn: Ah, no quella è madre natura. Poverina.

Stanca. Sono troppo stanca.
Le lacrime scendono da sole.
Non sono una ragazza che si piange addosso di continuo, oramai ho imparato a ingoiare.
Ma dopo tre anni di questa storia, tre anni di torture, battute cattive e schiaffi, non sareste stanchi anche voi?
Io: Ora basta, finitela.
E da dove esce ora sto coraggio? Jessica, ti prego stà zitta.
Io: Mi state dando fastidio da troppo tempo. Che volete da me? Si può sapere? Fate schifo. Cercate qualcun altro su cui riversare le colpe!
Porc... Jessica tappati quella merda di bocca e stai fer...
Troppo tardi ho cercato di tirare uno spintone a Zayn.
Il ragazzo si mette a ridere e fa per alzarsi, io indietreggio.
Harry: Vuoi vedere come si da una vera spinta pappamolle? Credi che ste cose che ti ritrovi siano muscoli? E' LARDO.
Indica le mie braccia, toccandole.
Lardo. Lardo.
Parola che rimbomba nella mia testa.
Harry mi spinge facendomi cadere con tutto il piatto che va in frantumi. Per alzarmi scivolo e mi taglio. Oh beh uno più, uno meno.
Stanno ridendo tutti.
Arriva Louis.
Louis: Ma che siete idioti? Se arriva il preside sono cazzi!
Infatti poco dopo quelle parole, scorgo una figura familiare ed autoritaria che sta entrando nella mensa.
Ha fatto veloce.
Ma poteva arrivare prima.
Chiama i ragazzi in presidenza e prima di andar via, Zayn sibila "Non è finita qui, ci vediamo fuori"
Intanto Mr.Crew. (il preside) che sa tutta, (o quasi) la mia situazione, mentre i ragazzi camminano, si ferma e viene vicino a me per darmi una mano.
Mr.Crew: Vai subito in infermeria. Fatti medicare questi tagli. Se vuoi dopo passa da me.
Io:Si,hem certo.
Abbasso la testa e vado via.

No, non vado in infermeria. Questi tagli non mi fanno niente. Sono altre cose che tagliano come lame. I loro insulti.

No, non vengo nel vostro ufficio. Voglio solo andare a casa il prima possibile.

Firmo un permesso e le ultime due ore le salto.
Corro a casa.
Apro la porta di camera...
Sangue, sangue dappertutto.
Le lacrime si mischiano al sangue delle ferite che ho sui polsi.
Bruciano. Ma io continuo. E' uno sfogo e io dopo mi sento meglio.
Continuo come se volessi buttare via tutte le impurità, tutto il dolore tutto lo schifo che ho dentro, tutto quel LARDO.
Non potete capirmi. Nessuno lo può fare. E' una liberazione e dopo non fa neanche male. E' automatico.
Una volta finito mi rialzo e senza pulire chiamo Abby.
Le spiego la situazione e lei oramai abituata mi dice di raggiungerla a casa sua.
Abby: Piccina, vieni qui.
Mi abbraccia. oh, ne ho davvero bisogno.
Abby: Fa vedere le braccia.
Non voglio, non voglio che lei stia male per colpa mia.
Faccio di no con la testa.
Abby si scosta i capelli e continua.
Abby: Jess.. i polsi.
Glieli porgo e lei con delicatezza alza le bende.
Abby: Mio dio.
Chiude gli occhi. Dopo due minuti li riapre e ricopre tutto facendo attenzione a non farmi male.
Andiamo a sederci sul suo letto.
Io ho la testa bassa e non proferisco parola.
Non voglio proferire parola.
Abby: Che avete fatto di trigonometria oggi?

Spazio autrice

Grazie mille per i voti e i commenti, ho voluto subito continuare!♡

Se avete storie da sponsorizzare lo farò volentieri! Contattatemi in privato :)

-ConnyJade

~Save Me Tonight~ H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora