Capitolo 6

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...Entrò e vide Ryan.

E:"Come hai fatto ad entrare in casa mia? E cosa vuoi? Vattene subito"

R:"Mi hai fatto entrare tu non ricordi?" Poi fece una breve risatina.

Emily non capiva, lei non aveva mai fatto entrare Ryan in casa sua ma sta di fatto che lui era lì e stava aspettando una risposta da lei, non sapeva proprio cosa pensare

E:"mi hai per caso drogato? Vattene ti prego!" Lui la guardò e poi si avvicinò al suo orecchio poi le disse

R:"Ah giusto non sei stata tu ad aprirmi la porta, mi raccomando vestiti bene questo sabato".

Dopo aver detto questo se ne andò sbattendo la porta, Emily era rimasta ferma all'entrata di casa e non faceva altro che pensare alle parole che gli disse Ryan. Cercò di chiamare la madre e questa volta rispose qualcuno, ma quel qualcuno non era sua madre,

E:"pronto mamma? Ci sei? Rispondimi ti prego!"

Una voce maschile farfugliò qualcosa poi disse "OUTCIS" e Emily non sapeva cosa significasse così lo cercò su Google e trovò una pagina dove diceva che quella parola significava "Sacrificata per l'Aplha", Emily continuava a rileggere e rileggere quella frase ma non capiva era stata uccisa? Era stata rapita? Tante domande le passavano per la testa ma i suoi pensieri furono interrotti da uno squillo di telefono, era un messaggio, era di Ryan

R: "Sta attenta stronzetta potresti finire molto male"

Lei non rispose spense il telefono e prese i libri di geometria, pensò che se avesse studiato magari la testa si sarebbe un po' staccata da tutto quello che stava succedendo, ma ovviamente non ci riusciva, così scese al piano di sotto e andò a cenare dato che erano ormai le 19:50, mentre cenava pensava che il giorno dopo se la madre non fosse tornata sarebbe andata dalla polizia. Erano le 22:30 Emily aveva finito di mangiare e dopo aver pulito il piatto e le pentole si buttò sul divano e si guardò un film che si chiamava "Jupiter". Quando finì il film quindi verso le 0:20, si fece una breve doccia e se ne andò a letto. Quella notte non riuscì a dormire perché non faceva altro che pensare a sua madre e a ciò che aveva detto Ryan ovvero che doveva vestirsi bene quel sabato. Piano piano incominciò ad addormentarsi e in breve tempo riuscì a dormire profondamente. Erano le 7:00, la sveglia suonò, Emily si svegliò subito e andò di corsa in camera della madre a vedere se era tornata, ma al posto della madre trovò un biglietto dove c'era scritto "HAMAUS", cercò subito la parola su internet e venne alla conclusione che significava "abbi paura della notte piena". Non capiva molto il senso della frase ma non aveva molto tempo perciò andò in bagno si lavò ed infine si vestì. Non fece nemmeno in tempo a fare colazione così andò direttamente a scuola, dato che erano già le 7:45, mentre camminava qualcuno le mise una mano sulla spalla, si girò di colpo e vide che era Ryan, lei lo guardò

E:"E tu cosa vuoi?"

R:"hey buongiorno anche a te"
E:"dov'è mia madre? L'hai rapita tu vero? Osa solo toccarla e giuro che ti spacco la testa in due!"

Era talmente arrabbiata da poter avere n che la forza di spaccare una porta ma era anche triste e aveva i lucciconi ma riuscì a trattenere il pianto, Ryan sorrise 

R:"che cattiva che sei, comunque non so dove sia tua madre, magari voleva liberarsi di te perché sei una palla al piede"

lei aumento il passo riuscendo a passare avanti a Ryan e in poco arrivò a scuola. Entrò in classe e si sedette al solito posto, ovvero l'ultima fila il banco vicino alla finestra, come il giorno precedente Ryan si sedette accanto a lei e durante la lezioni la provocava sempre. Emily non lo ascoltava, anzi non ascoltava nessuno, nemmeno la lezione, voleva solo che sua madre tornasse a casa e che la potesse riabbracciare di nuovo. Amava gli abbracci di sua madre ma erano molto rari, perché come da copione gli adolescenti odiano le dimostrazioni affetto da parte dei genitori in pubblico, ma in quel momento pensava solo ai suoi abbracci calorosi. La giornata scolastica passò lentamente e quando suonò la campanella Emily si stava per alzare ma Ryan la afferrò per un braccio e le disse

R:"sta attenta a ciò che fai potresti rimetterci"

E:"non accetto consigli da uno stronzo"

molto offeso Ryan si alzò di colpo e la spinse contro la finestra, poi si avvicinò sempre di più a Emily,

R:"come ti permetti di parlarmi così?! Non mi sembra che tu sia nella posizione di offendermi, osa richiamarmi in quel modo e sarò io a staccarti la testa, ci siamo capiti?"

Emily notò che i suoi occhi stavano tornando di quel giallastro poi smise di guardarlo negli occhi e a testa bassa gli disse

E:"io faccio ciò che mi pare e tu di certo non mi puoi dare ordini"

Ryan preso dalla rabbia le tirò uno schiaffo facendola piegare per il dolore, poi disse

R:"sta zitta e ricordati di vestirti dei nero domani".

Dopo aver detto quella frase se ne andò lasciando Emily in classe che piangeva da quanto le faceva male la gota sinistra. Riuscì ad alzarsi e corse fuori dalla scuola, si avviò verso casa, era sempre in lacrime perché nessuno l'aveva mai picchiata in quel modo, ma soprattutto le dava fastidio il fatto di non aver avuto il coraggio di rispondergli. Arrivò in casa, si recò di corsa in camera sua dove trovò un altro biglietto che diceva "DENENEM" come al solito la cercò su internet e vide che il significato della parola e capì perché Ryan le avesse detto di vestirsi di nero il giorno dopo, infatti il significato della parola era...

EmilyWhere stories live. Discover now