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"Tre fiammiferi di fila accessi nella notte:

il primo per vedere il tuo viso,

il secondo per vedere i tuoi occhi,

il terzo per vedere la tua bocca;

l'oscurità intera per ricordare tutto questo mentre ti

stringo tra le braccia"

(J. Prèvert)

Narcissa, la primo genita della famiglia Black.

La figlia più seria e sobria, quella che all'apparenza avrebbe obbedito senza ribattere la volontà dei genitori. Veniva soprannominata 'Agnellino Black', poiché sempre china sui suoi amati libri di scuola a studiare e leggere diligentemente. La più brava tra le file dei Serpeverde, la più brava del settimo anno ad Hogwarts.

Era una strega intelligente e soprattutto ambiziosa, molto. Qualità comune tra gli studenti della Casa verde-argento.

Studiava per cercare di distaccarsi per sempre dalla famiglia purosangue, la quale la incatenava ad una vita che non sentiva più sua; a dei pregiudizi che, crescendo, aveva imparato a mettere in discussione.

Intendeva intraprendere una carriera importante, magari da Auror o perché no, da Ministro della Magia. Avrebbe rivoluzionato tutti i pregiudizi sui Mezzosangue e Nati Babbani.

Sperava di creare un mondo senza più discriminazioni raziali.

Per questi motivi voleva dare il meglio di sé nei M.A.G.O. In questo modo il suo futuro e i suoi sogni segreti, sarebbero stati ad un passo dalla realizzazione.

Ma non sapeva, Narcissa, cosa sarebbe avvenuto. Non poteva immaginare che cosa i suoi genitori avessero scritto in quella ruvida e giallastra lettera di pergamena.

Come poteva immaginare che a diciassette anni le sarebbe capitato un simile destino? Promessa sposa ad un'età fatta per svagarsi e vivere spensierati.

Poche misere parole imbrattavano quel piccolo foglio. Parole che l'avevano costretta a rinchiudersi in camera per due giorni.

Lacrime di rabbia, disperazione e impotenza le rigavano il volto. Gli occhi scuri, rossi e gonfi per il continuo pianto e il mascara che le imbrattava le guance. I capelli di un biondo candido erano per la prima volta fuori posto. Arruffati come un nido di uccelli. Le unghia ridotte al minimo sulle sue mani eleganti, segno indistinguibile del suo nervosismo.

"Narcissa, sposerai il signor Lestrange quest'estate.

I tuoi genitori."

Sempre freddi e trattenuti, questi Purosangue. Non potevano permettersi di fare un passo falso. Dovevano essere sempre perfetti in tutto quello che facevano.

Ma a cosa serviva, quando la loro mente era incontaminata da falsi pregiudizi? .

Avrebbe realmente permesso ai suoi famigliari di venderla così a Lestrange? Avrebbe davvero permesso alla sua famiglia di distruggere il futuro per cui stava lavorando da tempo immemore? Avrebbe davvero sposato quell'uomo che a stento conosceva?

Certo che non l'avrebbe fatto. Anche se questo, voleva dire andare contro la volontà dei suoi genitori. Contro la volontà di suo padre.

Non si sarebbe seduta in un angolo a guardare i sogni e il futuro che aveva faticato ad ottenere, le cadessero davanti agli occhi come castelli fatti di carta.

Two Slytherin In Love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora