Dopo essermi goduta il bagno mi dedico il mio solito quarto d'ora davanti all'armadio, indecisa su cosa mettermi addosso per l'inizio del nuovo semestre, perché anche se tutti dicono che è la bellezza interiore che conta, prima di tutto bisogna fare colpo con quella esteriore, per dare una buona impressione.

Ed è quello che cerco di fare da due anni per attirare l'attenzione di Jason.

I tre quarti dei miei vestiti erano attillati, in modo da mettere in risalto le forme che speravo di avere, ma non mi sentivo a mio agio in quegli abiti da Barbie.

Mi facevano sentire sbagliata.

Ma tutto per Jason, era questo il motto di Daia, la mia migliore amica. Se tale si può definire...

Colazione al volo e mi faccio accompagnare in auto dai miei fratelli. Come al solito ci salutammo al parcheggio e ci dirigemmo in tre punti differenti, ignorandoci a vicenda ed entrando nelle rispettive compagnie.

Io raggiunsi Beth e Daia, al solito punto di ritrovo dove chiacchieravano animatamente con qualche ragazzo della squadra di football.

«Ciao Azura.» squittì Bethany appena mi vide, la salutai a mia volta con entusiasmo anche se di prima mattina era difficile simulare tutta questa gioia inesistente.

Feci lo stesso con Daia e mi squadrò

«Azura stai benissimo con questa maglietta.» commentò allegra, sbattendo le voluminose ciglia piene di mascara.

«Grazie Daia. Anche tu sei meravigliosa» replicai di riflesso.

Forse dovrei dirvi qualcosa di Daia.

Primo si chiama Diamond Tromp. Che nome ridicolo penserete.

Abbastanza, al contrario di me, piena di difetti ma con un bel nome, Daia è la classica bellezza irraggiungibile, reginetta del ballo e ragazza più richiesta della scuola.

Era così popolare, bella ed influente che tutti sorvolavano su quel nome ridicolo.

Era dotata di un fisico invidiabile e un petto prosperoso che tutti, e dico tutti, i ragazzi sognavano eroticamente di palpare, anche i suoi grandi occhi da cerbiatto contribuivano notevolmente alle varie conquiste e a completare la sua perfezione come regina della seduzione, c'era la bellissima chioma bionda che scuoteva quando passava qualche ragazzo che le interessava.

Accanto a lei c'eravamo io e Bethany Vanderbilt, le sue confidenti di pettegolezzi, le due ragazze che nei normali film e libri vengono etichettate come "leccapiedi" o "amiche oche della troia".

Bethany era una ragazza molto... Espansiva. Era fin troppo allegra e non si capiva mai se faceva sul serio o meno.

Con lei non si poteva mai parlare seriamente e tantomeno confidarsi perché certamente, il giorno dopo, l'intera scuola lo sarebbe venuta a sapere.

Ogni tanto se ne usciva con gesti affettuosi ma che mi sembravano sempre privi di vera intenzione.

Anche lei aveva la sua sfilza di pretendenti così come sapevo che ce li avevo anche io.

Solo che lei, a mia differenza, se li portava tutti a letto.

Beth sembrava volesse imitare a tutti i costi Daia.

Non essendo dotata di capelli biondi e luminosi, portava i suoi meravigliosi capelli castani tinti e vestiva praticamente come lei...

Non che io faccia diversamente. Solo che almeno i non mi tingevo i capelli, nonostante fossero sempre obbrobriosi.

Non avendo ereditato i bei capelli biondi di mamma, come invece era successo ai miei fratelli, mi accontentavo di trovarmi i miei banali capelli ramati, che se venissero tinti sarebbero stati ancora più osceni.

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now