Prologo

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«Lily, vuoi uscire con me?»
«No Potter. Non l'ho voluto l'anno scorso, quello prima e quello prima ancora. Non lo vorrò neanche quest'anno.»
James gonfiò le guance, si aggiustò gli occhiali sul naso e sorrise. «Oh, andiamo Lily, la vita è ancora lunga, l'anno scolastico lo è, non essere prevenuta!»
«Non sono prevenuta, Potter, ma solo certa delle mie decisioni.» Lily si aggiustò una ciocca rossa dietro l'orecchio, si fermò a guardare il ragazzo avanti a lei e strinse il libro più forte al petto. Lo strinse a se spastica, come se fosse un'arma, il suo segreto più celato. «E non chiamarmi Lily, Potter.»
James sorrise sbarazzino, si posò con la spalla contro un gargoyle e si passò una mano tra i folti capelli. «Ma Lily, tesoro, questo è il tuo nome.»
«Lo so quale è il mio nome, Potter.»
Il ragazzo sorrise. «Sempre detto che tu sei una tipa intelligente, Lily cara.»
La rossa strinse con forza le labbra sottili e pallide facendole diventare sempre più bianche; al suo fianco Remus le strinse con delicatezza un gomito quasi cercasse di darle un po' della sua innata pazienza.
Sirius rise simile al latrato di un cane quale, ovviamente e segretamente, lui era.
«Non chiamarmi cara, Potter. Non chiamarmi Lily! Non chiamarmi Evans!»
Lui parve sempre più confuso, la copia fatta su immagine e somiglianza del buon vecchio Peter di fronte ogni materia scolastica. «Non capisco, amore mio, come mai dovrei chiamarti?»
«Non chiamarmi, Potter! Ignorami! Sparisci! Evapora!»
Il rampollo purosangue sorrise in direzione della sua amata, storse la bocca in un ghigno adorabile e si passò nuovamente la mano tra i capelli. Infine si rivolse al suo migliore amico.
«Vedi come è adorabilmente simpatica la mia Lily, Felpato? E' anche ironica, non come le vecchie sgualdrinelle che ti porti ogni sera in dormitorio per soddisfare i tuoi piacere umani.. o canini.»
Sirius schioccò la lingua al palato. «Non che tu le disgusti, Ramoso: sembri molto attratto dai loro sederi quando le vedi uscire nude dal mio letto la mattina al nostro risveglio.»
Il ragazzo si passò una mano davanti al volto come se volesse scacciare una mosca dal suo viso. «Dettagli, amico, semplici e superflui dettagli.»
«Sì, certo..» fu la risposta di un Black ghignante mentre si guardava soddisfatto le mani perfettamente curate.
James rivolse nuovamente la sua totale attenzione alla rossa che, inferocita e confusa, guardava il suo amico lupacchiotto come se fosse l'unico sano di mente lì dentro. E in effetti un po' lo era, certo.
Peter era un disastroso pallone umano che mangiava e adorava i suoi compagni come se non sapesse fare altro nella vita, Potter era quello che era ed era anche fastidiosamente tastata la sua insistenza, arroganza e superbia mentre Black- quel Black- era la copia spiaccicata di James, nei modi di fare e parlare. Alcune volte venivano scambiati per gemelli e, se questa ipotesi era stato ampiamente smentita per dispiacere dei due ragazzi, lo si doveva solamente ai loro aspetti totalmente diverti.
Sirius infatti, se non fosse stato per i suoi tratti più belli e carismatici, quasi androgini per la loro splendida bellezza, aveva le stesse manie di protagonismo del sopracitato Potter.
Unico punto a favore del purosangue era che non camminava con un boccino che gli sventolava nelle tasche e che non si passava continuamente la mano tra i capelli; per il resto, però, erano uguali.
Sirius si sventolò una mano davanti il viso e ghignò in un modo identico a quello di James da lasciare interdetta Lily. «Dunque, Evans» le disse con voce calma e pacata «quando ti deciderai ad accettare l'invito di James? Sono passati sette anni, carissima, hai avuto abbastanza tempo per fare la preziosa.. non credi?»
Il ghigno sul suo volto divenne sempre più grande e divertito, come quello di Potter. «Esatto, Lily amorino. Sirius ha ragione!»
«Come sempre, fratello»convenne quello con prepotenza.
«Certo Felpato. Dicevo? Ah, si certo, Lily..»
La ragazza, esasperata, strinse con forza gli occhi. «Non chiamarmi Lily, Potter. La bacchetta mi prude e ti consiglio vivamente di non sfidarmi, davvero.»
Black assottigliò lo sguardo dondolandosi su un piede, elegante anche in quel semplice gesto. «Scommetto che anche quella di James prude, Evans, e tutto solo a causa tua. Povero fratello in astinenza, farai morire ogni suo singolo spermatozoo ancor prima di farlo sviluppare davvero.» Il sottile ed esplicito doppio senso di Sirius arrivò nitido e chiaro alle orecchie di Lily che arrossì vistosamente puntando i piedi per terra.
James rise divertito passando un braccio sulle spalle di Sirius e abbracciandolo giocosamente. «Non correre, Felpato. Prima gli appuntamenti, poi il bacio, poi la dichiarazione d'amore e infine il sesso. Giusto, Lily amata?»
La ragazza non rispose lanciando uno sguardo di scuse a Remus. Il biondino, ammaccato ancora dalla precedente luna piena, sorrise come a voler dire "sentiti libera, Lily. Uccidili e, se dovesse necessitarti qualche aiuto anche solo per seppellire i loro corpi, sai dove trovarmi."
«Che prova d'amore vuoi più dalla vita, Evans, se non questa? James rinuncia anche al sesso per te, se non è amore questo!»
«Vedi Felpato? Diccelo un po' tu che a me non mi ascolta!»
«Sicuro che non sia un po' tarda di suo, amico? Più chiaro di così si muore!»
«Lily è intelligentissima» ribatté sicuro il moro quattrocchi. «Giusto Lily cara? Sei la migliore del nostro corso.»
Sirius storse la bocca. «Non che ti voglia offendere, Ramoso, ma sicuro di non aver puntato troppo in alto? Forse è solo troppo frigida e superbiosa per te.»
La rossa aprì la bocca in un muto urlo di orrore, offesa, ma James la difese prontamente.
«Io voglio solo il meglio per i miei figli, Felpato, e lei è il meglio. Giusto, Lily cara? Parla, amore mio, luce dei miei occhi, e facciamo valere le nostra ragioni, il nostro amore!»
Per la prima volta da quando era iniziata quella stramba- quanto purtroppo oramai normale conversazione per quel mal assortito gruppetto- Remus aprì bocca; Peter rimase muto ad osservare la scena, rapito.
«Ragazzi, smettetela, state esagerando» sibilò maternamente Lunastorta.
James alzò lo sguardo sul suo amico maturo e alzò scosso un sopracciglio. «In cosa,Remrem?»
Il biondino si passò una mano sul volto, sconcertato.
«Jam ha ragione, Lunastorta» si intromise Sirius con fierezza «noi non stiamo facendo nulla, almeno questa volta. Stiamo solo parlando, scherzando, giusto amico?»
Potter si voltò a guardarlo con lentezza. «Io non sto scherzando, in realtà.» disse come se fosse la cosa più naturale del mondo, poi tornò a guardare il suo desiderio amoroso più ambito, sorridente. «Allora Evans,a che ora ci vediamo? Nove e mezza per te va bene, vero? Per me è perfetto!»
La ragazza assottigliò lo sguardo ignorando il "io ci ho provato, scusa Lily" di un debole e deluso Remus. Alzò una mano davanti al suo viso come se stesse alzando una spada invisibile e stesse per iniziare un terribile duello; James la fissò ammaliato.
«Dunque, Lily amorino, sto aspettando una tua rispos..»
«Taci, Potter.» Voce possente, dura, fredda, quasi mascolina.
Sirius arretrò spaventato. «Ma sei una donna, per Merlino?» domandò debolmente anche se nessuno gli rispose; la rossa lo ignorò.
«Puoi scordarti il tuo appuntamento, Potter, i tuoi stupidi sogni erotici e i tuoi desideri di avere una grandissima famiglia. E per quanto riguarda gli spermatozoo del tuo amichetto, Black, puoi anche prenderli e metterli in una provetta, farteli inseminare o trovare una povera deficiente suicida disposta ad avere una famiglia con Potter. Per quanto mi riguarda ne sono disgustata.»
James sbarrò gli occhi colpito nel profondo, offeso. «Ma Lily..»
«Ti ho detto di non chiamarmi, Potter! Quale parola di questa frase ancora non si è decisa ad arrivare al tuo bacato cervello? Posso ripetertela, se vuoi.»
Il moro si passò una mano tra i capelli, sempre più a disagio. «Ma tu mi ami, amor.. cioè Lil.. insomma Evan.. hai capito!»
La ragazza sorrise arrogantemente e un bambino di passaggio ebbe paura di aver visto male il colore della cravatta di quella tizia; in quel momento sembrava molto più una Serpeverde lei che Malfoy in persona.
«Certo, Potter, assolutamente. Hai ragione, decisamente» la sua voce era così sarcastica da ferire nel profondo il ragazzo che, chinando il capo e masticando una bestemmia, evitò di colpirla con forza solo perché era la ragazza dei suoi sogni. Se fosse stata una ragazza qualunque probabilmente l'avrebbe uccisa.
Nessuno poteva insultare James Potter tanto ferocemente senza ritrovarsi una grave fattura o qualche osso rotto, neppure suo padre, neanche sua madre.. ma a Lily Evans quello, invece, a quanto pare, era ancora permesso.
L'orgoglio dei Potter venne nuovamente frantumato.
«Ci vediamo Remus» Lily respirò profondamente, strinse con ancora più forza il libro al petto e sorrise. «Black, Minus» salutò diligentemente con un cenno del capo e poi, alzando lo sguardo su James, si fermò per qualche istante a pensare se lo avesse veramente offeso.
Fu quasi tentata di prendergli la mano, scusarsi e sorridere anche a lui, ma poi avrebbe riniziato con la tortuta e quella era stata decisamente una giornata troppo lunga. Sospirò, si riavviò i lunghi capelli rossi e si voltò incamminandosi fieramente lungo i corridoi di Hogwarts.




James strinse con più forza il manico della sua scopa, si lasciò andare contro il suo letto a baldacchino e si passò una mano tra i capelli. Sospirò pesantemente.
«Oh, andiamo Ramoso, non sarai mica veramente offeso dalle parole della Evans?» la frase di Sirius lo fece sorridere tristemente ma non rispose.
Remus accanto a James si ritrovò a scuotere il capo affranto. «Te lo sei meritato, James» gli disse con gentilezza.
Il moro lo guardò con attenzione. «Che ho fatto, Rem? Le ho solo chiesto di uscire!»
Sirius si mise nuovamente in mezzo nella discussione. «Secondo me quella ragazza era nel suo periodo no del mese.. anche se è sempre facilmente irritabile, in verità!»
Lunastorta lanciò uno sguardo compassionevole a Peter che mangiava divertito e in silenzio in un angolo della stanza, poi sospirò. «Lily è una ragazza fantastica, James, non vedo perché tu ti ostini a prenderla in giro.»
«Ma io non la prendo in giro!» scattò quello ferocemente «Voglio davvero uscire con lei!»
«Bhè, potresti provare a dirglielo..»
«Ma lei non mi ascolta! Mi manda a quel paese e mi offende! Vedi, alla fine quello che fa la parte dello stupido sono sempre io!»
Sirius ghignò divertito. «Devo dire che la interpreti particolarmente bene, Ramoso.»
Potter gli lanciò uno sguardo risentito per poi dedicarsi nuovamente a Remus che, affranto, sotterrò la testa tra le mani. Peter continuava a mangiare indisturbato nel suo angolo di mondo.
«Ignora Sirius, James, e ascolta me..»
«Lunastorta! Cosa dici? IO sono un playboy, è normale che deve ascoltare me!»
«Sì, certo Sirius, hai ragione..»
«Che fai? Prendi per culo come la Evans ora?» Felpato incrociò le braccia con orgoglio. «Guarda che sono io quello che porta carne fresca in dormitorio una volta a sera, eh? I vostri letti sono sempre freddi, i miei non conoscono temperatura al di sotto dei quaranta gradi.»
Remus assottigliò lo sguardo e si guardò con strafottenza le mani.« Mmh, hai ragione Sir, come sempre. Che ne dici di lasciarmi parlare ora e di andare a cercare la tua preda per stanotte nella sala comune, neh?»
«Mi stai cacciando per caso?»
Il biondo ghignò in un modo che aveva imparato da James stesso. «Forse, »gli disse «ed ora taci che James sta soffrendo.»
Sirius scese dal letto gattonando a fatica. «Sono io il suo migliore amico! Lascialo consolare a me!»
«Certo Sirius..comunque mi pare di sentir chiamare il tuo nome. Credo che le tue prede ti stiano cercando. Non farle aspettare, da bravo.»
James si lasciò scappare un sorriso divertito ma non disse nulla e, con la testa sorretta da una mano sul cuscino, sbuffò. Infine decise di riportare l'attenzione su di se siaperché gli piaceva essere il centro del mondo, sia perché voleva che i suoi due amici non si prendessero a calci.
«Comunque io ancora non ho capito cosa ho fatto di male con Lily» si lamentò esasperato. «le ho solo ricordato che la desidero e voglio stare con le, no?»
Remus si voltò velocemente verso di lui e Sirius fece lo stesso.
Peter mangiava indisturbato nel suo angolo di mondo, solitario.
«Non è sbagliato quello che fai, Jam, ma come lo fai»gli tentò di dire come stava facendo da oramai sette anni a quella parte.
Sirius, annoiato da quel discorso sentito e risentito, fece roteare gli occhi raggiungendo, con la coda tra le gambe, Peter nel suo angolo di mondo. Insieme si isolarono, mangiando silenziosi.
Potter intanto alzò velocemente il capo allarmato. «E cosa dovrei fare? Andare da lei con una rosa, un anello di fidanzamento, una scatola di preservativi e una culla per il nascituro?»
Lunastorta aggrottò la fronte confuso. «Le sogni di notte le cose che dici, Ramoso?»
«Onestamente no, sogno altro..»
«Oh, al diavolo! Non me lo dire! Lily ha ragione, sei disgustoso!»
James si aggiustò gli occhiali sul naso e sorrise. «Intendevo la finale del campionato di Quidditch, lupo perverso! Poi sono io il malato, eh?»
«Veramente lo sarei io stando agli ultimi sondaggi..» fu la risposta sospirata e malinconica di un Sirius nascosto dal letto di Minus, Minus stesso e l'ombra della stanza.
Remus lo ignorò e anche Potter fece lo stesso; Black fece spallucce rubando, offeso da quella noncuranza, un po' di cioccolato di Peter e inghiottendolo velocemente.
«Rem, posso farti una domanda?»
«Se per domanda intendi l'ultima volta che ho fatto sesso, Jam, sai già la risposta.»
Il ragazzo rise. «Oh, no, non quello» ghignò. «Perché tu puoi chiamare Lily Lily e io no?» chiese infine.
Lunastorta respirò piano, le labbra sottili in una linea di perfetto stupore e meraviglia, mentre gli occhi gli si facevano carichi di gioia. Non si aspettava una domanda tantointelligente da James, pensò.
Si portò una mano alla gola emozionata e secca per poi raschiarsela con rapidità.
«Perché io sono suo amico, Ramoso.»
James annuì contento. «Quindi se io fossi suo amico potrei chiamarla Lily?»
Remus sorrise «Credo proprio di sì.»
«E potrei anche baciarla, concepire con le un bambino, sposarla, concepire un altro bambino, portarla alla partita più importante di Quidditch e concepire con le un altro bambino negli spogliatoi della squadra vincente?»
Lupin si portò una mano al voltò sbattendola furiosamente contro gli occhi; probabilmente aveva sopravalutato James. «No, non potresti.» rispose infine anche se non lo riteneva necessario.
Potter si allarmò esageratamente. «E perché no?»
«Perché a Lily non piace essere messa alle strette, è una ragazza intelligente che vuole respirare.»
«E noi lo facciamo all'aperto, quale è il problema? L'erba è fresca, comoda e leggera e si respira perfettamente anche mentre si fa sesso. Giusto Sir?»
«Giustissimo.»
Remus li guardò sconvolto chiedendosi mentalmente fin dove scherzassero e ragionassero realmente, poi sospirò. «James, Lily non vuole un fidanzato.»
«Come no?»
«Non lo vuole, Jam, specialmente se quello sei tu!»
«Sempre detto io che quella è frigida..» fu il commento, nuovamente ignorato, di Sirius dalla sua ombra personale.
«Ma io sono James Potter, Rem! James Potter, capisci? Non so i Babbani quale assurdo personaggio venerano come un Dio, ma io sono James Potter! Insomma, sono un Dio!»
Remus sorrise divertito. «Appunto, proprio perché sei James Potter lei non ti vuole.»
Ramoso non parve afferrare. «In che senso? Non capisco, scusa. E' come chiedere a Peter se non vuole mangiare: è matematico che lui risponda di sì, è contro la sua natura negarsi del cibo così come lo è, per ogni donna, negarsi me!»
«In assenza del sottoscritto dio del sesso Sirius Black, ovvio, giusto James?»
«Sta zitto Felpato! Stiamo parlando di cose serie io e Rem.»
«Cosa c'è di più serio della mia dote innata di playboy?»
«Lily è più importante di tutto!» fu la risposta fulminea di James che si mise a sedere guardando seriamente Lupin negli occhi. «Lei è più importante anche della mia scopa, del Quidditch e dell'aria. Lily è tutto.»
Un silenzio imbarazzante cadde nella stanza e tutti guardarono sconvolti il ragazzo che, con ancora la bocca aperta, prese a fissare le pieghe esistenti- forse fin troppo- del suo piumone con i boccini. Remus sorrise.
«Forse dovresti diglielo, Jam» gli disse con dolcezza.
Potter però si passò una mano tra i capelli, non arrogantemente ma imbarazzato e a disagio. «Lei non mi ascolta, Rem. Lei mi manda a quel paese, mi offende e mi spedisce in punizione. Odio il fatto che sia un Caposcuola.»
«Anche tu sei un Caposcuola, James!»
«Lo so, ma io non potrei mai punirla come fa invece lei con me. E' impossibile poter comportarsi male con lei, non ce la faccio.»
Remus provò una fitta di gioia immensa nel vedere il suo caro amico così preso da Lily, la sua amica donna per eccellenza, e si accorse che Potter era veramente innamorato dalla rossa come aveva sempre detto. Scosse la testa e ghignò dolcemente. «E se provasti a diventarle semplicemente amico? Se invece di dirle tutte queste cose gliele dimostrassi?»
James si passò una mano tra i capelli e si inumidì le labbra. «Ho paura di ritrovarmi con qualche mano in meno» ammise. «Sono solo due e non credo di poter vivere senza una di loro.»
«Certo» Sirius si intromise ancora, dal suo angolo paradisiaco. «Altrimenti come fa ad accarezzarsi i capelli e giocare con il boccino contemporaneamente?»
Purtroppo venne ignorato nuovamente.
«Vedrai che Lily non ti mozzerà nessuna mano, James.» fu il commento simpatico di Remus che il ragazzo apprezzò con un sorriso.
Il rampollo purosangue guardò con insistenza le pareti della sua stanza, la mano sul ginocchio e la testa contro il muro, incurante dei capelli che lo infastidivano prepotentemente. Remus trovò importante il fatto che evitasse di scansarseli con un gesto arrogante, oramai abituale e fastidioso.
«Cosa dovrei fare per diventare suo amico, Rem?»
Lupin lo guardò attentamente e sorrise. «Devi essere te stesso, Ramoso, e dimostrare come sei anche a lei.»
James corrugò la fronte sconcertato. «E sei davvero sicuro che io non solo non sarò mutilato ma che potrò fare ritorno in patria? Lily ha più volte dimostrato che non sopporta il mio modo di fare» rispose abbattuto.
Lupin rise divertito, si alzò in piedi e sgranchì le gambe. «Bene James, sei veramente certo di voler conquistare Lily?»
«Assolutamente sì, che domande sono queste?»
Remus scosse la testa. «Non ti tirerai indietro, non piangerai, non urlerai, non chiederai di tornare indietro?»
«Lunastorta, sei sicuro che deve conquistare la Evans? Da come ne parli sembra che deve far santificare mia cugina Bella.»
«Zitto tu Felpato! Allora James, ne sei sicuro?»
James deglutì. «C-Certo.»
«Bene.» il biondo sbatté le mani tra di loro e si voltò verso destra, il volto scavato da mille cicatrici. «Allora prendi un foglio di pergamena, una piuma d'oca e inizia a scrivere.»
«Rem, io non scrivo! Sono gli altri che scrivono per me!»
Peter sorrise ingoiando un po' di cioccorane, ruttò e inclinò la testa. Remus scosse la testa. «Fai quello che ti dico, James, altrimenti non sposerai mai Lily e non diventerai mai suo amico.»
Prima ancora che il ragazzo poté finire la frase Potter si alzò in piedi, corse per la stanza euforico e cercò invano un pezzo di pergamena sulla quale appuntare la dettatura del suo secchione amico.
Alla fine ghignò vincente lasciandosi cadere sul pavimento accanto alla scrivania( sedersi sulla sedia era per i comuni umani, non abbastanza per James Potter).
«Ci sono amico» disse «comincia pure: sono tutt'orecchi!»
Remus sorrise e annuì. «Bene Ramoso, iniziamo dal titolo.»
«Perfetto.»
«Come diventare amico di Lily Evans.»
«Sì, già, hai ragione. Ma non credi che sarebbe meglio come titolo un.. che so.. : "Come diventare trombamico di Lily Evans, parte I"?»
Lupin iniziò a perdere la pazienza. «Jaaames» lo ammonì nervoso «scrivi!»
«Ma quindi va bene il mio titolo? E' molto più artistico, non credi?»
«Jaaames!»
«E poi Sirius aveva ragione: i miei spermatozoo stanno morendo prematuramente nelle mie mutande, devo salvarli!»
«JAMES!»
«Ma Remus» si lamentò «che amicizia è senza sesso? Che amicizia è senza amore?»
Il biondino si alzò, si pulì li pantaloni con una mano e scosse la testa con tristezza. «Basta, io me ne vado, ci ho provato!»
Quando fu vicino la porta il cercatore però lo bloccò. «Ferma Rem! Ferma,ferma,ferma! Okay, facciamo come dici, tutto quello che dici tu, ma non te ne andare.» Si sedé nuovamente a terra, mordicchiò la piuma d'oca sgraffignata a Sirius e iniziò a picchiettare il piede a terra.
«Come diventare amico di Lily Evans» ripeté mentre scriveva con una lentezza e concentrazione tale da rendere il momento melodrammatico e comico insieme, come se stesse firmando la Dichiarazione di Indipendenza. «Però il parte I ce lo lascio, Rem, e su questo niente ripercussioni.»
Arresosi all'evidenza Lupin sorrise accostandosi al suo fianco.
«Andata.»

Come diventare (Tromb)amico di Lily Evans, parte IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora