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Avevamo parlato a lungo prima che Justin si stancasse e si addormentasse tra le mie braccia come un bimbo.
Alle 04:00 dovevo essere all'appuntamento con Nathaniel, e non sapevo cosa sarebbe potuto succedere.
Avrebbe anche potuto puntarmi una pistola alla testa e uccidermi.
Ma sapete come si dice? La vita é piena di incertezze.
Quindi, sgattaiolai fuori dal letto e aprii l'armadio di Justin.
Presi una delle sue magliette più lunghe e la usai come un vestito, sistemandola con una cintura legata stretta in vita.
Infilai le sue Nike bianche e uscii di casa, senza fare il minimo rumore.
Presi la macchina e andai dove Lo Stronzo mia aveva dato appuntamento.
Qualche minuto dopo, mi ritrovai tra la trentaduesima e la trentasettesima strada.
Parcheggiai l'auto lì vicino, e dopo aver preso la pistola dal porta oggetti, scesi.
Vidi in lontananza uno dei The Street, appoggiato ad un palo vicino a una via, quella dove probabilmente ci sarebb stato l'incontro.
Man mano che mi avvicinavo, riuscivo a riconoscere il ragazzo.
Lo avevo visto sulle foto che Jasper mi aveva fornito.
Harry.
Si, Harry, se ricordavo bene...
"Hamilton." Disse a mo' di saluto.
Era un bellissimo ragazzo. Capelli castano chiaro, ricci e un po' lunghi, tipo fino alle spalle. Occhi chiari, tra l'azzurro e il verde. Molto fisicato, alto, e con numerosi tatuaggi sia sulle braccia che sul petto, facilmente visibili sotto la camicia sbottonata.
Notai subito le due rondini sul petto e la farfalla poco sopra l'ombelico.
Mi chiesi se avessero un significato, ma venni interrotta da lui che mi prese per il braccio e mi spostò di lato.
"Fai attenzione." Sussurrò mettendo entrambe le mani sulle mie spalle.
"Che?" Chiesi confusa.
"É armato, e non ha buone intenzioni." Mi scosse leggermente.
Ma? Io... C'é, lui... Ma che cazz?
"Tu..." Non sapevo nemmeno ciò che di preciso avrei dovuto chiedergli.
"Io non sono come loro. Non sto dalla loro parte. Ti spiegherò perché, ma più avanti. Ora vai, e fai attenzione Shade." Mi abbracciò velocemente e mi spinse all'interno della via, sicura che luo fosse qualche passo dietro di me.
Ero confusa. Chi era? E perché mi aveva avvertito che il suo capo era armato e non aveva buone intenzioni?
Fui costretta a riprendermi subito quando vidi un gruppetto di ragazzi, tra cui Nathaniel e Ethan.
"Guarda guarda chi c'è qui!" Esclamò Nathaniel venendomi in contro a braccia aperte.
Con un movimento fulmineo presi la pistola e gliela puntai addosso. "Non toccarmi." Lo fermai prima che potesse abbracciarmi.
"Hey! Hey! Hey! Calma calma!" Alzò le mani in segno di resa. "Non ho intenzione di farti niente."
"Meglio prevenire che curare." Mi giustificai alzando le spalle, ma continuando a tenere la pistola puntata su di lui.
Sorrise e fece un passo indietro. "Come sta mammina?" Disse ironizzando.
"Sicuramente meglio della tua macchina." Lo provocai.
"Passamela." Ignorò il mio tentativo di provicazione e fece segno a Ethan di passargli qualcosa.
Ethan tirò fuori la mia maschera da un sacchettino che aveva in mano, prima di passarla a Nathaniel.
"Sai, ci tenevo a vederti con questa stasera, quindi... prenditene cura." Sorrise beffardamente porgendomela.
"Hai finito?" Chiesi annoiata, strappando dalle sue mani la maschera e sistemando la pistola nella cintura.
"Non tutta questa fretta... dai parliamo un po'... Come pensi di viverlo questo tuo ultimo giorno di vita?" Si appoggiò alla macchina dietro di lui.
"Tu sei un pazzo." Scossi la testa e mi voltai per andarmene, ma Ethan mi bloccò la strada, mettendosi davanti a me.
"Davvero pensate di vincere?" Mi sfidò il mio professore con un sorriso maligno in faccia.
Annuii con non curanza, alzando le spalle.
Una risata si diffuse tra i ragazzi della gang.
"Oh! Andiamo! Non pensavo che fossi così divertente..." Ironizzò Nathaniel alle mie spalle.
Mi girai di nuovo verso di lui. "Neanche immagini..." Sorrisi mordendomi, agitata, l'interno guancia.
Si avvicinò a me con pochi e veloci passi. "A stasera. Quando io e la mia famiglia vi faremo il culo." Sussurrò molto vicino al mio orecchio.
"Convinto..." Lo spinsi lontano da me.
Mi tirò uno schiaffo in faccia, facendomi barcollare indietro. Finii per scontrarmi con la schiena contro il petto di Ethan, che mi prese al volo, evitandomi così di cadere.
Con un sorriso malizioso si avvicinò di nuovo a me. "Stasera ucciderò te e tutti quegli stupidi insetti fastidiosi dei tuoi amici." Mi tirò un pugno facendomi cadere a terra. "Ti farò provare lo stesso dolore che ho provato io."
Gemetti dal dolore, rotolandomi su me stessa. "Non ti lascerò vincere." Riuscii a sussurrare tra un respiro soffocato e un altro.
"Oh... ma io ho già vinto..." Disse con un tono che solo i pazzi e i malati di testa hanno.
Fece per tirarmi un calcio in pancia, ma Dylan lo fermò. "Stasera Nath." Gli sussurrò portandolo lontano da me.
"Harry, portala via prima che cambi idea." Disse a denti stretti girato di spalle.
Lo schiaffo mi aveva intontita. Ero confusa dagli avvenimenti degli ultimi 10 minuti.
Ethan mi aiutò ad alzarmi da terra. Incontrai il suo sguardo, freddo e impassibile, che non trasmetteva nessuna emozione.
"Nathaniel, aspetta." Gridai nella sua direzione.
Ma che diavolo stavo facendo?
-Shade per favore! Non fare cazzate!- Mi implorò la mia coscienza.
"Che vuoi ora?!" Gridò in preda all'ira.
"Avrai la tua rivincita." Scossi la testa é abbassai lo sguardo.
Nemmeno io sapevo bene cosa intendessi con quelle parole... Anzi, lo sapevo ma non volevo ammetterlo a me stessa.
"Certo che l'avrò." Disse prima di scomparire dalla mia visuale.
Tutti i ragazzi, eccetto Harry, lo seguirono. Mentre quest'ultimo, mi si avvicinava preoccupato.
"Perché non hai reagito?" Mi mise un braccio dietro la schiena, aiutandomi a stare in piedi.
"Non ne sono sicura nemmeno io... ora per favore, aiutami a tornare in macchina." Sospirai sentendo il sapore del sangue in bocca. Probabilmente il pugno che mi aveva dato mi aveva fatto sanguinare il labbro.
Perchè non avevo reagito?
Continuavo a chiedermi nella mia mente.
Harry, cortesemente mi aprì la portiera del passeggero e disse: "Non puoi guidare in queste condizioni, ti porto io a casa. Così posso spiegarti un po' di cose..."
Annuii ancora confusa e immersa nei miei pensieri.
Appoggiai la schiena al sedile e accesi la radio.
Partì 'Total Eclipse Of The Heart' fatta dai Westlife.
Harry prese posto accanto a me, e quando fece per parlare, lo bloccai con un gesto della mano, facendogli capire che avevo bisogno di stare in silenzio per due minuti.
Capì e si rilassò anche lui sul sedile.
Chiusi gli occhi e cercai qualche risposta.
Avevo permesso a Nathaniel di picchiarmi perché i sensi di colpa avevano avuto la meglio su di me.
Avevo ucciso suo fratello. E lo avevo fatto senza il minimo di esitazione.
Che razza di mostro potrebbe fare una cosa simile?

Io.

Si, io. Lo avevo fatto.

My Trouble // Justin BieberWhere stories live. Discover now