CAPITOLO 5

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"Perché la fai così tanto complicata? Com'è possibile che devo sempre usare le maniere forti con te?!" Disse esasperato.
"Non so se ci vedi, ma ho due gambe!" Sbraitai.
"Si, due bellissime gambe e un culo che resuscita i morti. Muoviti, sali in macchina!"
"Come scusa?" Domandai scioccata per la naturalezza con la quale aveva detto quella frase.
"Smettila e sali in macchina!" Disse aprendo la portiera del passeggero. "Non ho bisogno del tuo passaggio, posso benissimo tornare a casa a piedi!" "Okay, l'ha voluto tu." Disse venendo verso di me con fare minaccioso.
"Okay! Okay." Lo fermai. "Va bene, salgo in macchina." Agitai le mani in segno di resa.
"Brava bambina." Mi prese in giro lui dandomi un buffetto sulla guancia. "Anche se devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto prenderti di nuovo in braccio a mo di sacco di patate. C'era una bella visuale..." Sorrise maliziosamente.
Lo ignorai e salii in machina, lui dopo di me. "Abito tra la-"
Mi precedette. "Sesta e la settima." Sorrise.
"Smettila di sorridere i quel modo!" Lo rimporoverai.
"In che modo?'' Chiese lui cercando di Iinterpretare la mia frase.
"Stai sorridendo come per dire: 'Io so sempre tutto'. Sei uno stalker per caso?!"
***

Dopo il tragitto -in totale silenzio- verso casa, arrivammo. "Grazie. Anche se avrei potuto semplicemente tornare a piedi." "Per una volta non potresti solamente dire grazie?!" Sbottò divertito.
"Mmh, fammici pensare... no." Lo presi in giro.
"Ah, ah, ah. Molto divertente. Dai muoviti scendi, ti accompagno fino alla porta." Disse aprendo la portiera della macchina e uscendo. Io feci lo stesso. "C'è qualcuno in casa?" Domandò appena fummo davanti alla porta di casa mia.
"No, mia madre é a lavoro, credo." Dissi aprendo la porta ed entrando in casa. "Okay. Ci vediamo domani a scuola. Ti prego, non cacciarti nei guai. Il preside non è proprio amichevole..." Sorrise. "Oddio, e io che pensavo che tu mi avessi già inquadrato..." Ironizzai dandogli un leggero pugno sulla spalla. "Non posso assicurartelo." Sorrisi. "Okay, ciao Justin." Lo salutai chiudendo la porta.
"Aspetta." Disse bloccandola con la mano. "Ti é caduto dalla tasca." Mi diede il mio tirapugni. "Potrebbe tornarti utile, il Bronx non é un posto molto sicuro... soprattutto per una ragazzina come te. Sei "scomoda" per quelli come noi." Disse mimando le virgolette su 'scomoda'. "Quello che hai picchiato prima era il capo di una gang."
"Hey," Lo interruppi. "So cavarmela da sola. Ci vediamo domani." Lo salutai chiudendo la porta.
Lasciai cadere la giacca sul pavimento e salendo il primo scalino, sentii il campanello suonare. "Chi é?!" Gridai scendendo le scale per andare ad aprire. "Sono Cole!" Aprii la porta e mi ritrovai davanti il ragazzo. "Hey Cole, che ci fai qui?" Nel frattempo guardai di sfuggita l'ora e notai che erano le sette e venti.
"Avevo pensato di venirti a trovare, ho voglia di sparare a qualcosa." Disse spostando la giacca in modo da far vedere la pistola nella cintura dei pantaloni.
"Mmh... okay!" Risposi raccogliendo la mia giacca di pelle che avevo buttato per terra prima. "Dove andiamo?" Domandai curiosa chiudendo la porta di casa.
"Li." Rispose indicando l'angolo della strada.
"Potrebbe sentirci qualcuno... non credi?"
"No, non c'é nessuno, di solito é li che io e gli altri ci alleniamo." Disse prendendomi per mano e trascinandomi li.
-Okay, ora ti stupra...- Giusto! Non fidarti.
Era un vicolo cieco, i muri completamente coperti dai graffiti, così fitti che il colore iniziale delle pareti non si poteva più distinguere. -Okay, sei morta...-
Mi lasciò la mano e andò dove c'era il muretto in fondo al vicolo, prese delle bottiglie di vetro vicino al cassonetto e le posizionò sul muretto. "Carica la tua pistola piccola." Sorrise estraendo la sua dalla fondina.
"Sparare a bottiglie di vetro?" Domandai retorica. "Sembra divertente..." Presi anche io la mia dalla giacca e, dopo aver tolto la sicura, puntai a una delle bottiglie sul muretto e sparai, facendola esplodere in mille pezzi.
"Wow, che mira!" Disse sbalordito.
"Ho avuto un buon insegnante." Sorrisi fiera.

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Ciao care lettrici,
vi piace la storia?
Volevo solo rubarvi qualche secondo per consigliarvi My Dream Is You||Justin Bieber, é una storia su Justin, l'ha scritta la mia migliore amica, si chiama @TrisBieber. È fantastica! Leggetela.

My Trouble // Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora