Isaac Night è morto, per la seconda volta.
Il suo cuore meccanico gli è stato stappato dal corpo e si è fermato...
La sua mano destra lo ha tradito sancendo la sua...fine?
Ma Isaac non è più un Da Vinci, è anche un non morto...
Quindi questa è davve...
Isaac si concentrò sul vino che oscillava nel suo bicchiere. Si sentiva ancora terribilmente lurido, il braccio destro pendeva dolente e inerte, la spalla pulsava, il moncherino gemeva e Il sangue incrostato gli imbrattava senza ritegno viso, vestiti... Inorridiva lui delle sue condizioni ma Murray non aveva esitato a stringerlo, sorreggerlo per tutto il tragitto attraverso il bosco. Lo aveva accompagnato all'ingresso sul retro della grande cucina dell'Accademia. Si era lasciato guidare come un sonnambulo...
Quando un piatto con un grappolo di uva e formaggio gli venne spinto davanti al naso a Isaac scappò un mezzo sorriso. Quando sollevò lo sguardo sull'uomo che gli sedeva davanti rivide Murray, il giovane Murray che con chiari occhi scintillanti cercava di imboccarlo con premura nella loro stanza del dormitorio di un'altra vita... Erano entrambi persone diverse ma era quasi confortante scoprire che certe dinamiche tra loro erano davvero sincere... Isaac tornò a scrutare il piatto, era perplesso, non capiva molte cose... Si era sempre ritenuto brillante e sagace ma quella situazione stava sfuggendo dal suo controllo... Aveva così tante domande e non riusciva darne voce a nessuna.
Perché mi aiuti? Perché mi hai estratto dalla fossa? Perché non sei spaventato da me? Perché non ti poni domande sul mio ritorno dal mondo dei morti? Perché mi hai stretto in quel modo? Come se fossi davvero felice di vedermi...
Quando Isaac si portò alle labbra un chicco di uva l'altro parve soddisfatto si protese, gli strinse con affetto la spalla sana prima di allontanarsi. Il chicco gli liberò la sua dolce polpa in bocca e una lacrima gli scivolò lungo lo zigomo. Era stato certo che nessuno lo avesse cercato dalla sua prima morte... Di certo non Francoise, nonostante le sue suadenti parole, ora lo capiva... La differenza tra quella stretta sincera, da quella felicità che non necessitava di parole e la stretta di lei adesso gli era evidente. Dal momento in cui si erano rivisti lei aveva capito di poterlo usare ancora? E lui ovviamente ne era anche stato felice di poterla accontentare... Si era sentito così in colpa di non aver pensato subito a lei dalla sua rinascita...
Stupido... Un geniale imbecille...
Afferrò il bicchiere e trasse un ampio sorso. Basta! Dovevo lasciarla andare!
Delle voci lo raggiunsero dall'altra stanza. Isaac prese un altro chicco, la cucina della Nevermore era vuota, tutto il personale se n'era andato quindi con chi stava discutendo Murray?
Una voce femminile dai toni decisamente alti stava imprecando. «Hai lasciato che TUA figlia corresse via per cosa? Estrarre un cadavere da una fossa? Perché?» «Behemoth aveva ragione! Isaac era veramente là, DOVEVO aiutarlo almeno stavolta!» La donna ringhiò con rabbia. «Hai seguito le indicazioni di una dannata Mortuaria a discapito della ricerca della nostra Enid? Hai lasciato che quell'abominio ti guidasse da quello zombie?»
Quando udì quel nome Isaac fu attraversato da un brivido, era stata lei a mandargli il fratello?
Quell'abominio... Anche in quella vita i Mortuari erano visto con disprezzo... Reietti tra i reietti...
«Tu non gli devi proprio niente! A lui non è mai importato di te!» proseguì ruggendo con furia la donna. Era di certo la moglie di Murray... E stavano parlando di un altro lupo mannaro? Che fosse la ragazzina che aveva visto nel laboratorio segreto di Stoneheart? Quella ragazzina assieme all'Addams era la FIGLIA DI MURRAY. Isaac fremette mentre il cuore gli ballava in petto,
«Non lo lascerò solo, non stavolta!» Fu la risposta dell'uomo. Isaac tremò e si poggiò la mano sul torace la pelle di nuovo calda... Era... INTEGRO? VIVO? Era quello che un cuore caldo lasciava? Dolore, gioia, paura... Era tutto così strano... Perché Murray provava così tanto per lui?
I ricordi raggiunsero Isaac come un'improvvisa scarica elettrica...
Il Club della Scienza di cui Murray era presidente, il ragazzo che lo aiutava a costruire il suo laboratorio, le volte in cui si erano ritrovati a passare nottate intere in bianco a ridere senza nessun pensiero... Murray che gli sottolineava la necessità di una maggiore energia per alimentare il macchinario e Murray che scuoteva la testa ogni volta che Francoise si avvicinava...
Ancora più indietro in ospedale... Quando osservando la stanza vuota che un tempo era appartenuta a Behemoth aveva incrociato lo sguardo con un giovane Lupo mannaro in lacrime. La confusione dopo che la sirena gli aveva rimosso ogni ricordo della sua giovane amica e quel ragazzino dai capelli di paglia che lo scrutava con ansia dalla porta...
Murray aveva vegliato silenziosamente su di lui nonostante Isaac non rammentasse ne lui ne Behemoth? E adesso aveva messo da parte persino la sua famiglia, si frapponeva alla moglie... Per lui?
Isaac rimase a scrutare con grandi occhi scuri la soglia quando Murray rientrò nella stanza. L'uomo si sedette davanti a lui, prese un chicco di uva dal piatto e potendolo tra le labbra di Isaac sussurrò «Mangia, hai bisogno di rimetterti in forze... Behemoth ti aspetta...»
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