I'm Always Right!

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-Ovvio che sì.- risponde Rachel alzandosi dal letto e coprendosi con una mia maglietta.
-Ovvio che sì, cosa Rachel?- chiedo mettendomi a sedere e guardandola. È la cosa più bella che mi sia mai capitata.
-Senti, devo andare. Devo studiare per il compito di domani.- dice recuperando il suo jeans e la sua maglietta, per poi vestirsi.
-Rachel! Non puoi andartene così. Non puoi scappare ogni santa volta che non vuoi affrontare un discorso. Sei immatura.
-Io sarei immatura?- chiede e quando si volta verso di me non è più Rachel ma bensì Samantha.
-Cosa? Certo che sì.- rispondo titubante e guardandomi i giro. Le varie foto che avevo con Rachel in giro per la stanza sono scomparse e al loro posto ci sono foto mie e di Samantha.
-Vaffanculo, Harry.
-Ma vacci tu, oh.
-Io ho sempre ragione.

Sobbalzo mettendomi a sedere sulla sedia nella quale mi ero addormento.
Fermo il primo dottore che vedo uscire dalla sua stanza.
-Mia moglie come sta?- chiedo riprendendo fiato dopo il brutto incubo che ho fatto.
-Non lo sappiamo ancora, signore. Dobbiamo fare altri analisi a Rachel per arrivare a qualche conclusione.- dice sorridendomi e allontanandosi .Annuisco entrando nella sua stanza.
I capelli mori e corti sono sparsi sul cuscino, il suo viso sembra così pallido e sereno e ci sono molti fili attaccati alle sue braccia.
Prendo la sua mano tra le mie per poi sedermi sulla sedia accanto al letto, non posso credere che la mia bambina sia così tranquilla su un letto di un ospedale.
Appoggio la testa sul suo fianco chiudendo subito dopo gli occhi.

-Perché pensi sempre di avere a che fare con questo? Non è colpa tua.- dice Rachel girandosi verso di me con i capelli che le volano in faccia per via del vento che fa a Novembre. Sorrido alla sua dolcezza per poi abbracciarla.
-Ho sempre ragione.

Cado per terra risvegliandomi.
-Signor Styles?- chiede il dottore perciò mi metto a sedere togliendomi i capelli dalla faccia.
-Uhm, sì?- chiedo mettendomi a sedere sulla sedia e guardando la mia bimba che dorme ancora.
-Sua moglie è stata avvelenata ma c'è una cura solo che... credo che anche lei sia stato infettato. Dobbiamo trovare la cura perché ci restano due giorni per darla a sua moglie mentre lei sta avendo le allucinazioni ma a quanto pare a lei è una fase più basa da quella di sua moglie.- dice scrivendo qualcosa su una cartellina.
-Ok, troverò quella stupida cura.- dico alzandomi e devo aggrapparmi alla parete dietro le mie spalle per non cadere.
So benissimo chi è stato. Cece. Perché lo avrà mai fatto?
***
Sbatto Cece contro il muro mentre la mia mano si trova sulla sua gola. Non me ne frega niente se sto dando spettacolo. Mi resta un giorno per dare la cura ai dottori.
-Harry, calmati!- urla Louis cercando di allontanarmi dalla ragazza ma io stringo di più la presa. Non mi interessa di Louis, non so nemmeno perché sia qui.
-Dov'è quella cura, Cece? Devo salvare mia moglie.- dico guardandola in faccia mentre lei cerca di allontanare la mia mano dalla sua gola.
-N-non ne ho la più pallida idea.- risponde cercando di prendere fiato.
-Senti, stronza, tu hai avvelenato mia moglie e adesso io voglio la cura se no giuro su Dio che ti uccido. Non lascerò morire mia moglie.- dico guardandola negli occhi mentre qualcuno mi strattona la giacca ma poco importa chi è.
-Ok, ok. Si trova in camera mia.
***
Butto tutto in aria mentre cerco il flacone con dentro la cura. Cece ha detto che dovrebbe trovarsi in camera sua ma non so esattamente dove.
-Cercate questo?- chiede una voce dietro di noi. Io e Louis ci giriamo trovandoci davanti lo zio di Cece con un flacone con dentro un liquido verde in mano. La cura.
-Dammelo o giuro che ti uccido.- urlo prendendo la pistola dalla cintura. La porta sempre con me, mi sento protetto e sono certo di poter proteggere mia moglie e i bambini così.
-Certo, come no. Non hai le palle per sparare.- dice sorridendo beffardo. Chiudo un occhio puntando la pistola sul suo petto per poi sparare. Louis riesce a prendere in tempo la cura prima che si rompa per terra. Passa accanto al corpo senza dire niente.
-Mai mettersi contro un uomo che sta cercando di salvare sua moglie. O meglio, mai mettersi contro uno Styles.- dico sorridendo al tizio che si preme la mano sul petto per non far uscire il sangue. Non gli ho sparato in qualche parte dove potrei danneggiarlo, solo per spaventarlo.
Mi passo una mano tra i capelli guardandomi nello specchio che si trova sopra le scale. Ho i capelli disordinati, due occhiaia enormi e gli occhi rossi e gonfi. Metto la pistola al suo posto per poi raggiungere Louis.

Carly Horan.
Guardo Niall fare avanti e indietro nella stanza di Rachel e con le mani a mo' di preghiera lancia ogni tanto qualche occhiata a sua sorella.
Non la ho mai vista così tranquilla come ora. È così serena e tranquilla.
-Dov'è Harry con quella stupida cura? Doveva già essere di ritorno. Insomma, Leeds non è lontano. Perché Cece si è trasferita? Sono quasi passati due giorni, mamma.- dice Niall facendomi sobbalzare visto che mi ero abituata al silenzio. Bobby entra nella stanza con un bicchiere di caffè che passa a Niall. Si va a sedere su un'altra sedia per poi sorseggiare il suo caffè.
Bobby si ferma dietro di me mettendo le sue mani sulle mie spalle mentre le mie mani stringono una mano di Rachel che è piena di fili.
-Non sono pronta a lasciarla andare, Bob.- dico alzando lo sguardo verso il mio ex marito. Tutti usciremo devastati dalla sua morte. Io, Bobby, Niall ma sopratutto Harry. Come farebbe a crescere quattro bambini tutto solo? Perderebbe la testa, sono sicura di questo. Rachel è il centro del suo mondo, senza di lei il suo mondo non ha senso. Nessuno vuole perderla.
-Nessuna la lascerà andare. Harry arriverà in tempo. Deve arrivare in tempo.- dice Niall stringendo forte il bicchiere di caffè a tal punto da romperlo visto che va a finire tutto sul pavimento.
-Sono quasi passati due giorni, Niall. Mancano due ore e sarà ufficialmente 28 dicembre.- dice Bobby guardando suo figlio che scuote la testa muovendo anche le mani per far andare via le gocce di caffè.
-Non posso perderla, papà. Lei ci è sempre stata per me.- dice tirano su con il naso. Mi alzo spostando le mani di Bobby per poi avvicinarmi a Niall e abbracciarlo. Scoppia a piangere stringendosi a me come quando era un bambino. Anche se è cresciuto, ha una ex moglie e un figlio resterà pur sempre il mio piccolo bambino. Quel bambino che aveva paura dei mostri sotto il letto e quello stesso bambino di cui sua sorella si burlava perché aveva paura.
-Questa famiglia ne ha già passate tante. Non ne può più.- dice Bobby parlando con il soffitto. Se è una preghiera fa pena ma quello che conta è il pensiero.

Harry.
-Stai calmo, Harry.- dice Louis girandosi la cura tra le mani. Mi gira la testa ma non riesco a stare fermo. Il dottore ha detto che anche io sono stato infettato ma non sento niente, a parte un grande mal di testa.
-Mancano due ore, Louis. Due fottute ore! Tra due ore Rachel potrebbe morire e noi siamo ancora lontani da Londra. Perché questo maledetto Jet non parte?- urlo cercando di attirare l'attenzione del pilota ma non mi presta attenzione. Bastardo, vivi grazie a me.
-Calmati, cazzo!- urla Louis perciò mi zittisco sedendomi e guardando fuori. Guardo Leeds mentre il Jet si alza.
Dopo quelli che mi sembrano anni il Jet si ferma sopra il tetto dell'ospedale perciò senza pensarci due volte esco fuori correndo.
Arrivato davanti alla stanza di Rachel trovo Niall in lacrime e Carly abbracciata a Bobby mentre piangono insieme. No, no, no!
-Abbiamo la cura.- urlo attirando la loro attenzione. Mi aggrappo allo stipite mentre la testa gira forte.
-Harry!- sento urlare prima che io svenga.
***
Mi sveglio guardandomi intorno ma qualcosa attira la mia attenzione. Rachel mi sorride mentre tiene stretto un palo di argento con sopra una sacca trasparente con qualcosa di liquido dentro.
-Sono morto e sono finito in Paradiso?- chiedo mettendomi una mano davanti agli occhi visto che la luce mi da fastidio.
-Sì, guarda, e io mi trovo vestita con questi vestiti dell'ospedale invece di avere uno splendido vestito bianco e un paio di ali? Ma che domande fai?- chiede sarcastica come sempre e guardando con un piccolo sorriso.
-Mi sei mancata, rompi scatole.- dico intrecciando la mia mano con la sua.
-Sì, sì. Senti, non era più facile un bacio come La Bella Addormentata? Insomma, dovevi fare tutto il giro dell'Inghilterra?- chiede lasciandomi un bacio all'angolo della bocca mentre continua a sorridere.
-Sta' zitta. Ti ho salvato la vita.
-Senti, io ho sempre ragione perciò potevi benissimo baciarmi.
-Ero troppo impegnato a disperarmi per ricordami di una stupida fiaba. Dunque, mi baci ora o ora?- chiedo avvicinandola a me per poi unire le mie labbra con le sue.
-E questo quello che fate quando nessuno vede?- chiede una voce perciò mi stacco da Rachel lanciando un'occhiata dietro le sue spalle dove c'è suo padre che sorride. Guardo Rachel che arrossisce con lo sguardo abbassato.
-Da quanto dormo?- chiedo girandomi verso Bobby che mette una mano sulla spalla della figlia.
-Qualche ora, caro. Siamo stati fortunati perché la cura era abbastanza per due.- risponde sorridendomi. Ricambio il sorriso guardando Rachel.
Perché continuavo ad avere quelle allucinazioni dove c'era Rachel che continuava a ripetermi che ha sempre ragione? Ragione su cosa, poi?
Stringo la sua mano perché ho veramente avuto paura di perderla. Lei è tutto per me.

***
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Un bacione e vi amo con tutto il mio cuore,
1994Styles_.

A Beautiful Disaster 2.Kde žijí příběhy. Začni objevovat