2. 16 anni dopo

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"Tu sai di essere un emerito imbecille, vero?!" Esclamò arrabbiato Draco Malfoy cercando di rialzarsi. "Ma dai! Sei o non sei maggiorenne?! Potevi benissimo difenderti.. Volevo vedere se avevi i riflessi pronti!" Lo schernì Harry Potter, fingendo di volerlo aiutare ad alzarsi. "Non è che se tu sei appena diventato maggiorenne e sei il rampollo del Signore Oscuro allora devi per forza fare il.." Sapeva che quella cosa lo faceva arrabbiare, lui non era il rampollo di nessuno. Draco fece appena in tempo a difendersi, se no sarebbe stato di nuovo Schiantato bruscamente dal moro. "Bravo, già migliori vedi.." Harry sorrise, quel sorriso senza allegria che ricordava tanto il loro Signore, e diede un pugno sulla spalla a Draco. In qualche modo doveva pur fargliela pagare la frase appena detta. Stavano per ricominciare a discutere per il puro gusto di darsi fastidio, quando Narcissa entrò nella stanza. "Vorrei ricordarvi che siete adulti, e che i vostri giochi da bambini sono stati abbandonati tempo fa." Esclamò piatta e severa guardando suo figlio e il suo, se così si può definire, figliastro. "Il Signore Oscuro vi vuole vedere entrambi, adesso." Senza indugiare, i due ragazzi si diressero in silenzio verso la stanza più grande di tutte. Bussarono. "Avanti." Una voce fredda come l'ambiente e più simile ad un sibilo diede il permesso ai giovani. Entrarono, e Lord Voldemort, che era girato di schiena e osservava il camino con calma e indifferenza, non si voltò. Draco teneva lo sguardo basso, in attesa. Harry, con le braccia tese lungo i fianchi, non aveva abbassato la testa. "Sei sempre stato istruito in casa, Harry, e da devoto e riconoscente quale sei non mi hai mai chiesto ne il perchè ne la possibilità di frequentare la scuola, dove va Draco.." Cominciò Lord Voldermort, e Malfoy quasi tremò a sentire il suo nome. Harry tacque, come per acconsentire, e lasciò che il suo padrone continuasse. "Nessuno può vantare di aver avuto come insegnante Lord Voldemort, nessuno.. Tu, grazie a me, sei un mago estremamente capace e un servo fedele.." Harry sentì quasi pizzicare il marchio presente nel suo braccio sinistro da poche settimane, mentre il Signore Oscuro continuò ".. E quindi adesso avrai un compito, un compito estremamente importante e onorevole.." Finalmente Voldemort si girò, rivelando i suoi occhi rossi e il suo sguardo che poteva infondere un solo sentimento, paura. "Andrai ad Hogwarts, Harry, a frequentare l'ultimo anno insieme a Draco. Sarai il mio infiltrato, il mio informatore e sarai colui che darà inizio alla guerra finale per completare la mia ascesa al potere. Mentre ci impadroniremo del Ministero, tu dovrai cominciare la conquista di Hogwarts e dovrai uccidere Albus Silente." Lord Voldemort finì di parlare, e disse tutto con una tale calma e freddezza che sembrava avesse chiesto a Harry di chiudere la porta dietro di lui. Harry fremette, un'inspiegabile adrenalina si impossessò di tutto il suo corpo, sentimenti che sapevano di vendetta, rabbia repressa, sete di sangue e fame di potere viaggiavano nella sua mente, in un mix difficile da tenere a bada. "Mi onorate, mio Signore.. Non vi deluderò." Harry, per la prima volta da quando era entrato nella stanza, s'inchinò sinceramente riconoscente ed entusiasta. "E tu, Draco.." Sembrava che solo in quell'istante Voldemort si fosse accorto che c'era un'altra persona nella stanza. "Tu lo aiuterai, in tutti i modi possibili e in tutte le sue richieste.." Malfoy sussultò per la seconda volta, ma questa volta in maniera più vistosa, e s'inchinò profondamente accettando anch'egli con onore quella richiesta. "Lucius e Narcissa sono consapevoli della mia scelta, così come tutti gli altri. Questa sarà la tua copertura: sei un cugino dei Malfoy e sei stato cresciuto da loro per la morte prematura dei tuoi genitori. Il tuo cognome sarà Potter.. No, non è il vero cognome dei tuoi genitori uccisi da quei due Babbani." Aggiunge Voldemort, vedendo le sopracciglia di Harry inarcarsi curiose. Non aveva mai saputo niente dei suoi genitori, neanche il cognome. Sapeva solo che erano stati uccisi brutalmente durante una rapina da due Babbani quando aveva solo un anno e che Voldemort, misericordioso, lo salvò da morte certa. Ritornò a dare le spalle ai due ragazzi, e riprese "Draco ti darà tutte le informazioni necessarie utili su Hogwarts e ti accompagnerà, a tempo debito, a Diagon Alley per acquistare la roba necessaria. Ora andate." I ragazzi uscirono dalla stanza, e appena furono sufficientemente lontani Draco prese un respiro profondo, quasi come avesse trattenuto il fiato tutto il tempo. Percorse i vasti corridoi della villa ripensando alle parole del loro Signore, sentendo le mani tremare in modo impercettibile. Quando entrarono nella loro stanza Draco si sedette, ma Harry rimane in piedi. Cominciò a marciare per tutta la stanza con le mani in tasca e lo sguardo duro come la pietra. "Immagino che sarai contento, no? Hai sempre detto di essere nato per qualcosa di grande.. Sarai uno dei protagonisti della guerra magica! Conquisteremo Hogwarts.. Quella patetica imitazione di scuola, ucciderai Silente.. Vecchio strampalato.." Draco continuava a parlare, ma Harry vagava con la mente. Finalmente. Finalmente avrebbe potuto vendicarsi su chiunque gli si parasse davanti. Finalmente avrebbe dimostrato al mondo di cos'era capace. Tutto il duro addestramente fatto fin da bambino adesso avrebbe dato i suoi frutti; tutte le ore a duellare, ad alzare la soglia di sopportazione del dolore con la Maledizione Cruciatus di cui aveva ancora tutti i segni sul corpo, l'aumento della massa muscolare per compiacere l'idea di perfezione del suo Signore, l'aver imparato a vedere senza occhiali aiutato da pozioni maledette.. Finalmente avrebbe aiutato Lord Voldemort, colui che deve regnare sul Mondo Magico e sottomettere il Mondo Babbano. Finalmente avrebbe messo da parte i sudici Mezzosangue, piaga del loro mondo. Così gli era stato insegnato, e così era giusto. ".. Ma comunque anche se andiamo qualche giorno prima dell'inizio delle lezioni a Diagon Alley riusciremo a prendere tutto. Tu ci sei già stato a 11 anni, quando ti hanno accompagnato a prendere la bacchetta, quindi dovresti ricordare.." Draco stava continuando il suo soliloquio, e Harry fece solo un gesto con la testa sperando che bastasse. Le settimane successive furono tutte incentrate ad apprendere ogni singolo segreto di Hogwarts, passando dalle banalità a informazioni che sarebbero state utili ad attualizzare i loro futuri piani. "Quindi mi stai dicendo che la password d'ingresso dell'ufficio del Preside cambia frequentemente, giusto? Non è un problema, non possiamo di certo ucciderlo mentre è dietro la sua scrivania." Draco scrollò le spalle e continuò a mostrargli la Mappa del Malandrino, rubata a uno zoticone traditore del proprio sangue dal nome Ronald Weasley. Era utilissima, con quella erano già un passo avanti a tutti. Quando andarono a Diagon Alley pioveva, nonostante fossero gli ultimi giorni di agosto, ma questo era per loro favorevole, avrebbero evitato di essere fermati spesso. Non volevano già da subito dover rispondere a troppe domande o destare sospetti. Harry seguiva Draco in ogni negozio, imitando l'amico nell'acquisto di ingredienti, oggettistica, libri e quant'altro. "Bene, abbiamo praticamente finito. Dobbiamo solo andare la infondo.." Harry seguì con lo sguardo il punto in cui Draco stava indicando con l'indice "da Madame McClain per farti fare la divisa. Sarai sicuramente in Serpeverde, ma devi aspettare che il Cappello Parlante ti smisti ufficialmente.. Quindi per adesso non avrai i colori della nostra casa sulla divisa.." Ma ad Harry non importava di avere la divisa colorata, sapeva benissimo di appartenere a Serpeverde. Entrarono nel negozio cercando di scrollarsi l'acqua di dosso, e nel momento in cui si toglievano i mantelli bagnati, una risata cristallina, limpida e piena di gioia si insinuò nelle orecchie e nella mente di Harry. Sentì Draco fischiare ironicamente e dire "Ma allora è proprio vero che qui dentro entrano proprio ma proprio tutti.." C'erano due ragazze che stavano pagando i loro acquisti, una con i capelli rossi come il fuoco e l'altra con i capelli sinuosamente mossi e castani, lunghi ben oltre le spalle. La rossa fulminò Draco con lo sguardo "Ti stai riferendo a te per caso, Malfoy?" disse acida. L'altra ragazza guardò prima Draco inorridita, e poi spostò lo sguardo su Harry. Una scossa. Una scossa, semplicissima, invase completamente Harry. Chiuse per un attimo come per mandarla via, e ci riuscì. "Andiamo Ginny.. non ne vale la pena con certa gentaglia.. Grazie, Madame McClain, a presto!" Sorrise dolcemente alla signora, prese sotto braccio l'amica rossa ancora furente e uscirono nella pioggia senza più degnarli di uno sguardo. Draco soffiò imitanto un gatto che attacca, divertito. Ma Harry era confuso. "Si può sapere chi diavolo sono?" Chiese. "Credimi, se non fossero una sporca mezzosangue e una traditrice del suo sangue me le farei entrambe.." Cominciò con un sorriso malizioso Draco. "La rossa si chiama Ginny Weasley, ed è.. Si esatto, la sorella dello zoticone Ronald.. L'altra è la loro migliore amica, Hermione Granger.. Direi che avrai il piacere di conoscerli tutti a scuola.." Harry sogghignò senza particolare entusiasmo, e si diresse verso la proprietaria del negozio che aspettava impaziente. Gli fece la divisa su misura, ed Harry si sentì un perfetto idiota. "Ma veramente dobbiamo girare con quest'affare? Spero non sempre.." Esclamò irritato. Draco rideva e lo prendeva in giro, era un momento di pura gioia per lui. Quando tornarono a casa Harry ripensò a quella strana scossa, che ancora gli suonava fastidiosamente nelle orecchie come un fischio. Un fastidioso fischio da Mezzosangue.

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