Louis POV
L'acqua della vasca gorgogliava piano con un suono ipnotico. Mi restava addosso il calore dei suoi baci, il sapore dei suoi denti che un attimo prima avevano graffiato il mio labbro, ma adesso ero fermo sul bordo della vasca e nudo.
Harry invece si stava spogliando. Uno strato alla volta, senza fretta, come se sapesse che guardarlo era già parte della tortura che mi stava infliggendo. Slacciò i jeans lentamente fissandomi negli occhi mentre li lasciava scivolare giù insieme all'ultimo velo di tessuto che gli rimaneva.
Lo vidi nudo finalmente e il mio respiro si spezzò. Non era la prima volta, lo avevo già visto, lo avevo già avuto, ma quel giorno sembrava diverso. Forse perché non stava correndo. Forse perché ogni movimento sembrava un modo per farmi perdere l'equilibrio dentro me stesso.

Entrò in acqua con un tuffo breve e il rumore sordo riempì l'aria e gli schizzi mi arrivarono addosso. Rise piano scuotendo i ricci bagnati che gli cadevano sul viso e si avvicinò a me che ero ancora sul bordo dell'idromassaggio.
Io rimasi fermo con le mani ai lati del bordo e il petto che si sollevava e scendeva troppo velocemente.
Harry si mise in ginocchio nell'acqua. Lo vidi scivolare più vicino finché le sue mani si posarono sulle mie cosce. Un brivido mi attraversò la schiena. Non avrei dovuto lasciarlo fare eppure non mi mossi.
<<Così sei perfetto.>> mormorò abbassando lo sguardo sul mio corpo nudo mentre l'acqua gli arrivava al petto. Le sue dita tracciavano linee invisibili sulla mia pelle salendo piano fermandosi un attimo prima di dove avrei voluto sentirlo di più.
Mi guardava dal basso. Era questo il dettaglio che mi fece impazzire. Io ero seduto sopra e lui inginocchiato tra le mie gambe con i ricci bagnati incollati alle tempie e gli occhi che bruciavano d'intensità. Non c'era supplica nel suo sguardo. C'era potere. Quello che mi stava strappando dalle mani senza nemmeno chiedere.
Si chinò e le sue labbra sfiorarono l'interno della mia coscia, umide d'acqua e calde. Mi gemette addosso senza toccarmi altrove, solo quel bacio lento, che lasciò un'impronta invisibile ma rovente.
Chiusi gli occhi e il capo che mi cadde indietro. <<Harry...>> mormorai.
<<Dimmi di fermarmi,>> rispose contro la mia pelle. <<Oppure dimmi di andare oltre.>>
Lo guardai costretto a incontrare quegli occhi che dal basso mi imploravano e mi comandavano allo stesso tempo. Non dissi nulla, non ne fui capace. E lui lo prese come un sì.

*

Il respiro mi si spezzava in gola. Harry era lì tra le mie gambe nell'acqua che ribolliva piano e io non avevo più scuse da inventare. Le sue labbra mi sfioravano appena come un'ombra di baci e ogni volta si fermava un secondo troppo presto lasciandomi sospeso. Lo stava facendo apposta.
<<Non hai idea,>> sussurrò contro la mia pelle, <<di quanto ti ho voluto così.>>
Chiusi gli occhi, ma non servì: le sue mani si muovevano sulle mie cosce, risalivano piano, stringevano. Il mio corpo reagiva da solo con scatti incontrollati che l'acqua non riusciva a nascondere. E io mi odiavo perché non avevo più alcun dominio.
<<Vuoi che mi fermi Louis?>> chiese e la sua voce era una lama sottile.
Scossi il capo con un movimento impercettibile, ma sufficiente. Lo vidi sorridere, un sorriso storto che era insieme dolce e crudele.
Fu allora che le parole mi sfuggirono senza preavviso: <<Stai tu sopra Harry.>>
Il silenzio che seguì fu assordante. Anche l'acqua sembrò fermarsi per un istante. Harry sgranò gli occhi incredulo. <<Che hai detto?>>
Inspirai forte. <<Hai capito bene. Stai tu sopra.>>
Sentii le mie stesse parole vibrare nell'aria come se non potessero appartenere davvero a me. Ma erano uscite e ormai non potevo più riprenderle.
Harry si morse il labbro e quel gesto fu il primo colpo di scena che non mi aspettavo: non rise, non fece battute, non mi prese in giro. Non fece il solito Harry. Si fece serio. Così serio che il cuore mi si gelò nel petto.
<<Sei sicuro?>> chiese piano quasi tremante.
Io che tremavo da minuti ora non potevo più indietreggiare. <<Sì. Mi fido di te H.>>
E allora successe. Harry non si mosse verso di me subito: arretrò di un passo nell'acqua e si alzò in piedi. Gocce calde gli scivolavano lungo il petto e giù per l'addome mentre mi fissava come se volesse memorizzarmi. Poi tese la mano verso di me. <<Vieni giù dal bordo.>>
Ero io quello più grande tra i due, quello che avrebbe dovuto avere il controllo. Ma in quell'istante fui io a ubbidire. Mi lasciai scivolare nell'acqua e il contatto mi incendiò la pelle. Harry mi spinse piano contro il bordo interno della vasca con un'audacia che non mi aspettavo.
<<Così?>> mormorò a un passo dalla mia bocca.
<<Così.>> risposi con la voce spezzata.
Poi mi baciò. Un bacio che mi fece tremare più dell'idea di quello che stavamo per fare.
Le sue mani si posarono sulle mie spalle, scivolarono sul petto e la sua intimità premette contro la mia. Gemetti senza accorgermene.
<<Non riesco a credere che tu me lo stia lasciando fare.>> disse contro la mia bocca.
<<Non ti sto lasciando fare niente.>> ribattei con un filo di voce. <<Lo voglio.>>
Gli occhi di Harry si accesero e lì capii che avevo perso definitivamente.
<<Sei sicuro di... questo Louis?>>
Ero io a tirarlo più vicino ora, a guidargli la mano sul mio fianco, a mordermi il labbro. <<Non ti ho mai voluto come ora.>>
Non ci furono più esitazioni. L'acqua ci avvolgeva bollente. Harry si sistemò sopra di me con una lentezza che era più feroce di qualsiasi fretta. Le nostre bocche si cercavano senza tregua, le mani si aggrappavano ovunque e quando finalmente mi lasciò sentire tutto di lui capii che non esisteva più ritorno. Era diverso da qualsiasi altra cosa. Non ero io che lo guidavo: era lui che mi possedeva. E il colpo di scena più grande fu rendermi conto che non avevo paura. Non più.

Between The Lines - He saw what no one else didWhere stories live. Discover now