Boyfriend

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Louis POV
Non avrei mai immaginato che un semplice balcone potesse diventare un luogo così pericoloso. O forse non era il balcone, ma lui. Con il vento che gli scompigliava i ricci e quella luce del mare che gli incendiava lo sguardo, sembrava più grande dei suoi anni, più sicuro, più pronto a travolgermi.
<<Qui nessuno ci vede.>> disse a bassa voce avvicinandosi fino a farmi sentire il suo fiato caldo sulla guancia.
Avrei dovuto fermarlo. Avrei dovuto ricordargli e ricordarmi chi eravamo, quale linea sottile stavamo oltrepassando. Ma la sua mano scivolò contro il mio fianco, le dita mi strinsero appena sopra i pantaloni e sentii la mia volontà dissolversi in un battito.
<<Harry...Ti prego non...>> lo avvertii ma il tono mi tradì: era più supplica che rimprovero.
Lui sorrise appena, quel sorriso storto che usava come un'arma e sfiorò le mie labbra con le sue. Non era un bacio vero. Era una promessa. O una minaccia.
Mi agganciò per la nuca e stavolta premette la bocca sulla mia con decisione. Non fu dolce, non fu paziente. Era fame pura e io gli risposi con la stessa intensità lasciando che le barriere cadessero una dopo l'altra. Sentii il suo corpo premere contro il mio, la linea del suo petto che cercava il contatto e quando le sue mani scesero non trovai la forza di spingerle via.
Le infilò sotto la mia camicia con una lentezza calcolata. Le sue dita tracciarono il percorso lungo i miei fianchi, sullo stomaco, fino al torace. Mi bruciava ogni punto che sfiorava come se lasciasse una scia invisibile di fuoco. Io gemetti piano cercando di nasconderlo, ma Harry si ritrasse appena compiaciuto.
<<Lo sai che ti fa impazzire quando ti tocco così? Eppure ti ostini a dire di no.>> mormorò e il suo respiro caldo mi colpì la pelle del collo.
Chiusi gli occhi. Sì, lo sapevo. Ma sentirglielo dire a voce alta, con quella sicurezza che mi spogliava più delle mani stesse, era insostenibile. Aprii la bocca per rispondere, ma lui mi baciò ancora zittendomi. Un gesto semplice eppure carico di un'intenzione che mi fece tremare.

In pochi istanti i bottoni della camicia cedettero sotto la sua impazienza. Ogni clic metallico che saltava mi sembrava un colpo contro la mia ultima difesa. Quando la camicia si aprì definitivamente l'aria fresca del mare mi colpì il petto scoperto e subito dopo le sue labbra si posarono sulla mia pelle, proprio dove avevo il tatuaggio: "IT IS WHAT IT IS"
<<Harry...>> sussurrai di nuovo, ma non più per fermarlo. Era quasi un richiamo, un incoraggiamento ed era questo che mi spaventava di più.
Le sue labbra scivolarono dal mio collo allo sterno con piccoli morsi che lasciavano segni invisibili ma indelebili dentro di me. Le sue mani nel frattempo mi spinsero piano contro la ringhiera del balcone come se volesse reclamare ogni centimetro del mio corpo.
Istintivamente lo fermai prendendolo per i polsi. Dovevo riprendere il controllo, ma quando lo guardai negli occhi vidi qualcosa che mi annientò: determinazione. Un ragazzo che non stava più chiedendo, stava prendendo. E il mio cuore accelerò fino a farmi perdere il fiato. Lasciai andare i suoi polsi e Harry vinse.

Con una rapidità che non mi aspettavo mi abbassò i pantaloni. Non del tutto, solo un po', abbastanza perché sentissi la sua mano insinuarsi contro il tessuto della biancheria bagnata. Gemetti forte, più forte di quanto avessi mai permesso e la sua risata bassa mi entrò nelle ossa.
<<Così Louis,>> sussurrò. <<Così ti voglio.>!
La sua sfacciataggine avrebbe dovuto farmi indietreggiare e invece mi gettò ancora più addosso a lui. Lo baciai con rabbia, con urgenza, con le dita che gli afferravano i ricci e lo tiravano più vicino. Sentii il suo corpo rispondere, duro e impaziente contro il mio e un brivido mi percorse tutto.
Ci spogliammo poco a poco lì su quel balcone come in una guerra silenziosa. La mia camicia cadde sul pavimento e la sua felpa la seguì subito dopo strappata via dalle mie mani. La sua maglietta scivolò via e ci trovammo pelle contro pelle, due corpi che si riconoscevano e si reclamavano con la stessa voracità della sera precedente, ma con una nuova consapevolezza: non stavamo solo cedendo, stavamo scegliendo.
E fu allora che Harry si staccò appena con le labbra gonfie e il respiro spezzato. Mi guardò con un lampo negli occhi che non avevo mai visto prima.
<<Vieni con me nell'idromassaggio.>> disse e il tono non era una richiesta. Era una dichiarazione di quello che sarebbe venuto dopo.
Il cuore mi mancò un battito. L'idea di chiuderci lì dentro, con l'acqua calda a coprire i nostri corpi e nessuno che potesse interromperci, mi fece tremare più dell'aria notturna. Esitai un secondo, il tempo di chiedermi se fosse davvero possibile, se non fosse un azzardo troppo grande. Ma poi le sue dita si intrecciarono alle mie e capii che non sarei mai riuscito a dirgli di no.

Between The Lines - He saw what no one else didWhere stories live. Discover now