Appena giro l'angolo, li vedo. Sono tutti appoggiati ai motorini, qualcuno seduto sul muretto, altri con il telefono in mano. Ridono forte per qualcosa che ha appena detto Oni.
«Oh! Guarda chi arriva» esclama Amine vedendomi.
«Comoda eh?» aggiunge Sami.
Aziz mi nota, ma non dice nulla. Mi guarda. Solo quello. Ma lo sguardo mi scivola addosso come se mi stesse toccando.
Mi avvicino con calma, saluto gli altri con un cenno e mi siedo sul gradino vicino ad Anas.
Oni si avvicina e con la sua solita voce da scemo dice: «Oh ma quella felpa... l'ho già vista. Forse proprio su di un ragazzo di nome Aziz sai»
Io alzo un sopracciglio. «Ah sì? Ci vedi doppio adesso, Oni?»
Lui scoppia a ridere, ma lascia stare.
Aziz intanto si stacca dal muro e si avvicina, piano. Mi si siede accanto senza dire nulla. Le sue dita sfiorano appena la mia mano sul ginocchio. Solo per un attimo. Un gesto che solo io posso notare.
E basta quello per farmi sorridere.
Appena mi siedo sul muretto vicino agli altri, Amine mi squadra con un'espressione sospetta. Sorride, ma ha già in mente la domanda.
«Scusa, Mari... domanda veloce» dice, appoggiandosi col gomito sulla gamba.
Eccallà, mo inizia il quarto grado, buona fortuna a me
«Perché stamattina, quando ho chiamato Aziz, hai risposto tu?»
Tutti si girano verso di noi.
Aziz, che fino a un secondo prima stava scrollando il telefono, alza lentamente lo sguardo. Occhi su di me, come a dire: *buona fortuna*
Io sorrido, finta ingenua. «Ah, ho solo risposto per sbaglio. Il telefono era vicino a me, ha squillato... ho pensato fosse il mio.»
Sami fa una faccia. «E tu rispondi ai telefoni altrui così, di default? Gentilezza estrema?»
«pensavo fosse il mio»
Amine non molla: «Ma tipo... perché il telefono di Aziz era vicino a te? E tu dove stavi esattamente?»
Io alzo un sopracciglio. «Nel raggio d'azione del comodino.»
Loro scoppiano a ridere. Anas fischia. «COMODINO?? quindi stavate a letto»
CHE COSA CAZZO HO DETTO, MI SONO FOTTUTA DASOLA
Aziz, serio, finalmente apre bocca cercando di salvarmi «Raga, magari basta.»
Amine alza le mani. «ma tanto ormai so già tutto, come mai ieri sera siete spariti entrambi e stamattina casualmente mi risponde lei al tuo telefono?»
Aziz lo guarda fisso, con la calma di chi è a un passo dal lanciargli la lattina in fronte. «Amine, smettila di fare l'investigatore che nemmeno ti pagano.»
Io mi passo una mano tra i capelli, cercando di sembrare rilassata, ma dentro ho già iniziato a scavarmi la fossa con le parole mie stesse.
Anas ride. «Dai bro, almeno dì se è successo qualcosa... giusto per cultura generale.»
«Ma quale cultura generale, questa è curiosità tossica» sbotto, cercando di uscirne viva. Ma il mio tono non aiuta. Suona troppo difensivo. Troppo... colpevole.
Amine si avvicina, teatrale. «Mari, sorellina mia, con tutto il cuore... ma se volevi tenerlo segreto non dovevi rispondere con voce impastata al sonno alle 13 dal telefono suo.»
Aziz sbuffa, si alza dal muretto. «Oh, davvero? Vi serve un resoconto in PowerPoint con orari e dettagli o basta così?»
Silenzio. Qualcuno trattiene una risata. Sami finge di tirare fuori un blocco note. «Se c'è anche la sezione 'emozioni coinvolte' io prendo appunti.»
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Ma Jolie •Keta•
Fanfiction«ti piaccio vero?» Glielo dico piano, quasi con una sfida sottile. «Hai idea di quanto?» Lo dice senza esitare, come se stesse dicendo qualcosa di ovvio. Mi mordo l'interno della guancia. «E allora perché non fai niente?» «Perché se ti tocco a...
