2006: la rivolta degli avatar

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La storia di Anonymous
Di FRUZSINA EÖRDÖGH
6 February 2014 // 08:00 AM CET
Sei anni fa, il primo video creato da Anonymous ebbe una diffusione virale. Si trattava di un breve e un po' inquietante filmato di due minuti creato dall'attivista Gregg Housh, intitolato "Message to Scientology." Le sue sequenze accelerate e la voce metallica del sintetizzatore vocale ammonivano la Chiesa di Scientology, accusata di aver tentato di censurare la rete. Tutto questo accadeva nel 2008, prima ancora che Anonymous prendesse in considerazione l'idea di organizzare proteste in giro per il mondo.

Ricordo ancora la sera in cui ho visto "Message to Scientology" su Reddit come se fosse ieri. Se questa gente esiste davvero, pensavo, ne succederanno delle belle.

È stato un momento che mi ha cambiato la vita? Ripensandoci, forse sì, dato che il filmato di Housh è stato la molla che mi ha spinto a cominciare le ricerche su Anonymous e a dedicare loro i miei articoli. All'epoca non lo sapevo, ma quel video del 2008 avrebbe cambiato profondamente la natura stessa di Anonymous, dando forma al movimento hacktivista che conosciamo oggi.

Oggi, voglio partire da "Message to Scientology" e ripercorrere la storia dell'organizzazione, con il video di Housh a fare da catalizzatore lungo il percorso. Prendetelo un po' come un corso intensivo sui momenti che hanno reso Anonymous quello che è oggi.

2003-2005: le origini

Per spiegare cos'è Anonymous bisogna partire dall'inizio (cosa non facile dato che tutto è nato su 4chan, che non conserva i registri delle chat). Quello che sappiamo è che già nel 2004 la gente che scriveva sulla bacheca "/b/" di 4chan, quando organizzava scherzi su internet, si firmava col nome "Anonymous". Il termine deriva dal fatto che gli utenti potevano postare commenti su 4chan in modo anonimo, dato che per partecipare alle chat non è necessario registrarsi al sito o creare un account. Non è chiaro se sia nato prima lo slogan "Noi siamo Anonymous, noi siamo Legione, noi non perdoniamo, noi non dimentichiamo, aspettateci" o l'immagine in bianco e nero dell'omino senza testa in giacca e cravatta, che poi è diventata il loro logo.

In ogni caso, entrambi circolavano in maniera massiccia nel 2005 ogni volta che il gruppo si riuniva per tormentare qualcuno. I bersagli erano per lo più ragazzine che avevano respinto o tradito un utente di 4chan, i profili di MySpace con foto imbarazzanti e chi maltrattava gli animali. Diciamo pure che all'epoca quelli di Anonymous più che altro cazzeggiavano.

2006: la rivolta degli avatar

La prima iniziativa di Anonymous che può essere considerata sia globale che per una giusta causa è stato un attacco contro la piattaforma di giochi online Habbo Hotel. Il motivo scatenante erano state delle voci che circolavano in rete, in cui si diceva che alcuni moderatori stavano schedando e bannando gli utenti in base al colore della pelle. L'operazione venne chiamata "Pool's Closed" e fu messa in atto da un'orda di avatar neri con chiome afro, vestiti con il famoso abito scuro, che si accalcavano davanti all'ingresso delle "stanze" del gioco, impedendo agli altri utenti di accedervi. Una specie di picchetto digitale, o un DDoS fatto con gli avatar, se preferite.

Che quelli di Habbo Hotel stessero davvero attuando politiche razziste non è chiaro, ma nemmeno rilevante; dopo l'attacco di Anonymous il sito ha vietato tutti gli avatar di uomini neri con pettinature afro e abiti d'affari. L'idea di Pool's Closed venne ripresa nel 2007 dall'iniziativa "lulz against racism," quando alcuni finlandesi andarono a protestare davanti alla sede di Habbo Hotel- quella nel mondo reale.


Vabbè per adesso è tutto penso che domani mattina continuerò un bel pò perchè dopo domani parto vabbè,ciao!!!

Anonymous:La StoriaWhere stories live. Discover now