5) Ora ci siamo solo noi

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Ecco è finita.
Ora esce, richiude la porta e ciao.
Non vorrà più saperne di me. L'ho spaventato, o peggio, disgustato. Probabilmente avrà pensato che sono solo una ragazzina dagli ormoni impazziti.

La scuola.
Con mia madre che sta bene non ho più scusanti e gli insegnanti rompono anche solo per un giorno di assenza. Quindi passerò la giornata a sorbirmi i miei compagni con i loro "Come sta tua madre?" "Deve essere stata dura." "Poverina, avrei voluto chiamarti ma ho una scusa del cazzo per il quale non ho potuto farlo."
Sempre la stessa storia, ma ormai ci sono abituata.
Quello a cui dovrò abituarmi è lo stare senza di lui. Per me ormai non sentire la sua voce, il suo profumo, non guardare i suoi occhi è come una tortura. Come una droga, una volta provata non puoi più smettere.

Torno a casa, faccio i compiti, computer, vado a dormire, mi alzo, scuola, torno a casa, faccio i compiti.......tutto torna alla sua routine. E piano piano spero che passerà quest'astinenza. Dovrei solo trovare qualcosa che mi aiuti ad uscirne.

-Claire vai a comprare le patate che sono finite-
Normalmente le avrei urlato di andare a comprarsele da sola le patate, ma è stata ricoverata quindi mi cucio la bocca e vado.

-Ciao, tu sei Claire giusto? Scusa non sono bravo con le convenzionalità quindi non ho mai saputo come rivolgerti la parola. Io sono Ben, frequentiamo biologia insieme.-
Seccature ecco cosa si incontra in giro. E questa era una bellissima seccatura bionda con la pelle color oliva, il volto ricoperto da una leggera barbetta bionda, due occhi blu oceano e muscoli che incrinavano la maglietta d'ogni dove.
-So chi sei. Sei il belloccio della scuola. Quello che stava con Jennifer Docmell.-
-Wow che bella reputazione che ho. Tu invece sei quella che ignora tutti perchè o non li sente all'altezza o magari non si sente all'altezza.-
Già mi da sui nervi questa conversazione.
-Si bhe, buona serata.-
-Aspetta aspetta- mi afferra la mano con ostinazione mentre provo ad allontanarmi -non volevo offenderti. In realtà mi piace questo tuo caratterino.-
-Grazie, anche a me.-   -Magari dovremmo conoscerci meglio.-
"O magari potrei venire a casa tua e farmi scopare come le altre tue troiette" sto per rispondere. Ma ci penso un attimo. Potrebbe essere lui la cura per la mia astinenza. Forse potrei dimenticare quegli occhi corallini semplicemente trovando delle distrazioni. Ben Ford non era proprio quello che intendevo, ma potrebbe andare bene.
-D'accordo. Mi passi a prendere stasera e mi porti ad un bar. Io poi valuterò la serata e deciderò se è il caso di "conoscerti meglio"-

Stranamente è una serata divertente. Lui è dolce ma non troppo, serio ma non troppo, divertente ma non troppo. E' tutto senza eccedere in nulla. E' perfetto, sempre se ti piace il genere.
Di certo è molto meglio di una persona scorbutica, seria, altezzosa, noiosa, fissata con l'età come qualcuno di mia conoscenza. Sono sicura che Ben sarebbe molto più adatto a me. Alla fine ha le mie stesse idee, i miei stessi gusti, la mia stessa età!
Sì sono certa che lui vada bene. Anzi mi sono già dimenticata di quell'uomo.
Ormai non penso più ai suoi capelli mossi e incrinati come il grano al vento, agli occhi castano chiaro leggermente allungati sulle tempie, alle sue braccia robuste dalla carnagione bianco porcellana, al suo ventre scolpito e decorato da meravigliosi boccoletti scuri, e al suo...........ok no, non riesco a dimenticare.

E come potrei? La sua figura si è inficcata all'interno delle mie vene. E' come morfina, l'unica cosa che riesce a gioviare questa noia che provo nella mia vita.

Il giorno dopo passo l'ora di biologia accanto a questo mio nuovo "amico". Sembra piacevole.

La sera mi invita di nuovo a uscire. Beviamo qualcosa, facciamo un giro e finiamo nel Millennium Park. Tra tanti posti proprio lì.
Riconosco dove si trovava Mason la prima volta che l'ho visto. Accanto a quell'albero di ciliegie, ormai spoglio. Mi avvicino ma uno strattone mi tira verso Ben che mi abbraccia e inizia a baciarmi il collo.
-Dai smettila. Ci conosciamo da appena due giorni.-  Come se la cosa facesse differenza: stavo per fare cose inimmaginabili con un uomo che avevo appena incontrato.
- E quindi? Da quando ti ho vista la prima volta ho subito pensato che fosse destino.-
Ah e Jennifer? Era destino anche con lei? O è una delle sue frasi fatte? Ovviamente non mi aspettavo altro da uno come lui. Ma in fondo a chi importa, mi serve solo per il mio scopo.

La cosa giusta da fareWhere stories live. Discover now