I can only try to make it right If you just gimme all your love

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"Così?" Le chiese, sorridendo, muovendo le dita con lentezza estenuante, divertita nel vedere quella corrucciarsi appena. "Più forte." Rispose Lena, spingendo il bacino contro la sua mano, puntellandosi con i talloni sul bordo del tavolo per riuscire a muoversi meglio. "Mh-" ansimò, la voce più acuta del solito, quando Camille cominciò a scoparla con le dita proprio come voleva. La televisione in sottofondo copriva a malapena il suono umido della mano di quella che si scontrava contro le labbra bagnate dell'altra, e sicuramente non riusciva a coprire i gemiti di Lena, non era mai stata così rumorosa prima, e quella cosa la stava facendo impazzire ancora di più, se possibile.

I loro sguardi si incrociarono di nuovo, Lena poggiò la fronte contro la sua, con un mezzo sorrisetto soddisfatto. "Fammi venire." Sussurrò, con l'affanno, senza staccare gli occhi dai suoi. "Dì il mio nome." "Ti eccita comandarmi in questo modo?" Le domandò Camille divertita ed accaldata, baciandola subito dopo. "Lena." Sussurrò contro la sua bocca, arcuando le dita dentro di lei, facendole spalancare di nuovo le labbra. "Lena."

Cam portò l'altra mano tra le sue cosce, cominciando a massaggiarle il clitoride con le dita, mentre non smetteva di penetrarla con movimenti secchi e veloci. Lena si aggrappò al suo collo, portando una mano dietro la sua nuca e stringendole i capelli, tirandole la testa all'indietro e leccandola, succhiando un lembo di pelle con l'intento di lasciarci il segno. Cercò ancora la sua bocca e si baciarono di nuovo, le cosce di Lena cominciarono a tremare, Camille arcuò ancora le dita, stimolandola dall'interno e dall'esterno. La spalla cominciava a bruciare, il polso le faceva male, ma non era nulla di strano, ci era abituata, le piaceva quella sensazione.

"Cam-" Lena la chiamò, stringendole forte i capelli. La sentì contrarsi, era caldissima dentro, sempre più bagnata e Camille ripeté quel movimento, vedendola rovesciare gli occhi all'indietro e mordersi forte le labbra per trattenersi dall'urlare. Serrò le gambe che tremavano, contro il suo braccio, che continuava a muoversi per cavalcare il suo orgasmo. Lena si portò una mano sulla bocca, per trattenersi, ma non riuscì comunque a non emettere un gemito gutturale. Camille si eccitò tantissimo nel sentire i suoi umori gocciolare sulla sua mano, scivolare fino al polso, bagnare la manica della camicia. Lena l'abbracciò forte, serrando sempre di più le gambe per bloccare i suoi movimenti e quella rallentò, strusciando il naso tra i suoi capelli.

Poteva sentire il suo cuore battere forte, fermò le dita ma non uscì, la sentiva pulsare contro la pelle. Le scostò i capelli con il naso per avvicinarsi al suo orecchio. "Sei bellissima." Le disse, sussurrando, prima di liberare il braccio dalla presa delle sue cosce ed abbracciarla, lasciandosi cingere i fianchi. Le accarezzò la schiena, ascoltando il suo respiro affannoso, le sue gambe colte da piccoli spasmi. A Lena venne da ridere, così la guardò, per godersi la sua espressione soddisfatta. "Sei sexy." Continuò, baciandola piano, accarezzando le sue cosce.

"Tu sei sexy." Ribatté Lena. "E bellissima." Continuò, accarezzandole il volto, scostandole qualche ciocca dal viso e guardandola negli occhi. Strusciò il naso contro il suo, respirando contro le sue labbra. Camille le accarezzò i capelli, scostandoli dietro la schiena, ricambiando il suo sguardo. Era lì, sulla punta della lingua, quello che voleva dirle, ma non riusciva a parlare, non riusciva a dirlo. Forse anche Lena voleva pronunciare le sue stesse parole, ma non ne aveva il coraggio, come lei.

Questa si leccò le labbra, disegnando il contorno delle sue con il pollice, facendole schiudere la bocca per coinvolgerla in un bacio bagnato, sensuale. "Voglio scoparti." Mormorò Lena, eccitata, passando le mani fra i suoi capelli, tirandoli piano dietro la nuca mentre entrambe sorridevano. Camille sentiva il tessuto della camicia attaccarsi addosso, era sudata ed accaldata, fu grata quando quella cominciò ad aprire i bottoni lentamente. La guardò e basta, seguendo le sue dita lunghe ed affusolate, osservando come sfilavano i bottoni dalle asole, le unghie appena un po' più lunghe delle sue, laccate di verde petrolio.

FALL - parte dueWhere stories live. Discover now