"Ma potresti." "Ma non voglio." Lena non ammetteva repliche per davvero, era carina con quell'espressione un po' corrucciata al pensiero di vederla andare via dietro a qualche squadra. A dire il vero, il pensiero di stare lontana da lei non piaceva neanche a Cam, non le era mai piaciuto, delle volte la sentiva lontana anche se era solo due piani sotto di lei, da quando l'aveva conosciuta aveva sempre voluto averla nella propria vita.
"Sono una pessima amica, mi sa." Lena spezzò il silenzio, accennando un sorriso un po' triste. "Un po' sì." Provò a prenderla in giro, per sdrammatizzare. "Puoi sempre migliorare, però."
Lena inarcò un sopracciglio, per un attimo forse era riuscita a distrarla, nel frattempo il timer suonò ma nessuna delle due sembrava interessata. "Consigli?" Chiese, alzandosi dal tavolo, tanto che per un attimo Cam pensò stesse andando a prendere le tazze, e forse all'inizio era il suo intento, ma invece si bloccò a pochi centimetri da lei.
"Non ce la faccio." Mormorò, standole di fronte e Camille capì esattamente a cosa si riferisse, visto che era la stessa cosa che provava lei, la stessa frustrazione. "Che stai aspettando?" Le domandò, quindi, come ad invogliarla a fare la sua mossa.
"Ho paura." Ammise Lena, nervosamente, stringendo le dita in pugni come se questo aiutasse le sue mani a restare dove erano. "Anche io." Dovette ammettere Cam, capiva anche quello, si sentivano esattamente allo stesso modo.
Restarono a fissarsi per interminabili minuti, Camille non seppe quantificarli, non era nemmeno a disagio, in quel momento. Ad un certo punto, Lena si spinse in avanti e decise di abbracciarla, stringendola con una forza inaspettata, quasi volesse inglobarla a sé. La lasciò fare, ricambiando il suo abbraccio, affondando il naso nei suoi capelli per inebriarsi del suo odore. Sentire i loro corpi pressati non stava facendo altro che aumentare la frustrazione, però, il desiderio di toccarla e spogliarla.
"Cosa vogliamo fare, allora?" Le chiese, visto che entrambe erano così frustrate, magari lei aveva una soluzione migliore della sua. Lena, però, scoppiò a ridere contro il suo collo, le venne fuori una risata così genuina che Camille si chiese cosa ci fosse di così divertente in ciò che le aveva detto. Si staccò da lei, per guardarla, stava ancora sorridendo. "Cosa vogliamo o cosa dobbiamo?" Le domandò quella, guardandola negli occhi. "Perché io so cosa voglio fare, non so se dovrei farlo. Non è qualcosa che farebbe un'amica."
Si guardarono, ancora, Lena aveva smesso di sorridere e nei suoi occhi non poté fare a meno che leggere lo stesso desiderio che provava lei. "Cosa vuoi fare?" Le domandò, per provocarla, per vedere dove potesse spingersi. Lo ammetteva, quella situazione la stava eccitando più del dovuto ed il fatto che fosse in astinenza da un po' non aiutava. Il fatto che fosse in astinenza da Lena, da un mese, non aiutava. Perché in realtà non voleva farlo con nessun' altra, stare con lei, di nuovo, le aveva solo fatto capire quanto non volesse più scoparsi le altre ragazze.
Lena sospirò, mentre sembrava cercare le parole per esprimere quello che voleva, sembrava così esasperata, così eccitata anche lei, frustrata. "Voglio che mi baci." Cominciò, restando immobile di fronte a lei, i loro petti che quasi si sfioravano. "Voglio che mi baci ovunque, che mi spogli, voglio le tue mani ovunque sul mio corpo." Si umettò le labbra, Camille l'ascoltava ed avvertiva il vuoto nello stomaco. "Voglio che mi spingi su quel tavolo, che mi afferri il collo-" dicendolo, Lena si portò lentamente una mano sul collo, stringendo appena la gola. "e che mi scopi forte con le dita, mentre mi sussurri il mio nome all'orecchio. Voglio-" Cam non la lasciò terminare.
Le afferrò il viso in una mano e, eccitata da morire, spinse la bocca contro la sua, ansimando perché le sembrava finalmente di poter dare sfogo al suo desiderio e lenire la frustrazione. Lena aprì la bocca e le loro lingue si scontrarono, intrecciandosi, lottando quasi per la supremazia, mentre i loro volti si spingevano l'uno contro l'altro. Il respiro di quella era caldo, così come la sua saliva. Lena le morse il labbro inferiore e si staccò da lei, con la bocca arrossata, affannata. "Voglio leccarti." Continuò, con il respiro corto, mentre Cam la spogliava, strattonando via gli indumenti con forza, quasi le avessero fatto un torto, lasciandoli ricadere sul pavimento con noncuranza. "Voglio spingerti sul tavolo, farti piegare, morderti il culo-"continuava a parlare, eccitandola sempre di più, ad ogni parola Camille sentiva un fuoco dentro farsi strada, scendere giù, sempre più giù, nell'addome e poi al pube.
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FALL - parte due
ChickLitIl fuoco che c'era tra di loro era divampato e si era consumato in fretta, non riusciva a farsene una ragione. Camille sarebbe andata avanti, senza di lei, doveva farlo. Avrebbe trovato una ragazza migliore che l'avrebbe trattata bene. Camille si sa...
I can only try to make it right If you just gimme all your love
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