[due; say goodbye]

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POV Winter Davis.


Mi sveglio a causa della luce. Metto la testa sotto il cuscino e cerco di riaddormentarmi di nuovo, ma dopo cinque minuti capisco che non mi riaddormenterò più. Scosto il cuscino dal viso e cerco di abituare i miei occhi alla luce che proviene dalla finestra, dopo di che mi alzo lentamente. Cerco di pensare a ciò che è successo e a quello che succederà. La notte precedente ho incontrato la persona che ammiro di più per la sua determinazione, per i suoi sogni, per tutto, ed è successo davvero perché il suo giubbotto è nella sedia della camera degli ospiti dove ho dormito stanotte, a casa dei miei zii. Mi alzo e il pavimento è caldo, ringrazio il fatto che i miei zii abbiano il riscaldamento a pavimento, cammino scalza fino alla porta ed esco, percorro tutto il corridoio fino alla camera di mio cugino.

«Giorno» mi siedo sul suo letto e lo guardo mentre si pettina i capelli.

«Buongiorno Win» si volta verso di me.

«Non sarà un buongiorno Luke» sbuffo «Mi dai una tua felpa e un paio dei tuoi pantaloni della tuta, mi sono dimenticata di prendere il cambio ieri» alzo le spalle.

«Jessica ha lasciato qui un paio di leggins o come diavolo si chiamano l'altra volta» dice finendo di pettinarsi.

«Non voglio i leggins della tua ragazza» ribatto acida.

«Win, o quelli o vai in giro con le gambe nude»

«Oh vai al diavolo Luke» apro il suo armadio dove prendo la felpa blu.

«Non la felpa blu» mi punta il dito contro.

«Fino a prova contraria te l'ho regalata io» lo zittisco.

«Tieni» dice prendendo da un cassetto i leggins della sua ragazza e porgendomeli. Li afferro sbuffando sonoramente mentre mi dirigo verso la porta «Prego Win» incrocia le braccia.

«Lo sai che non prego Luke» gli faccio la linguaccia prima di uscire da camera sua.

Ripercorro il corridoio e rientro nella stanza degli ospiti, una volta chiusa a chiave, mi tolgo quell'orrendo vestito e la felpa di mio papà rimanendo in intimo. Mi infilo i leggins di quell'oca della ragazza di mio cugino, poi la felpa e infine le vans. Lascio il vestito sul letto, non lo voglio più vedere in vita mia. Esco di nuovo dalla camera ed entro in bagno dopo essermi assicurata che al suo interno non ci fosse nessuno. Utilizzo il deodorante di mia zia e pettino i miei capelli biondi con la loro spazzola nera; decido di farmi la treccia laterale. Mi lavo la faccia e dopo di che esco dal bagno, scendo le scale che portano nella zona giorno dove trovo i miei zii in cucina che preparano la colazione.

«Giorno Win» la voce di mio zio è la prima che sento quando entro in cucina e mi scocca un bacio tra i capelli.

«Giorno tesoro» mia zia mi saluta con un sorriso dolce mentre cucina i i pancake.

«Giorno zii» dico prendendo la tazza dalla mensola che sarà da li a poco riempita di caffè, ci metto due zollette di zucchero. Mentre giro il contenuto con il cucchiaino che mio zio mi ha gentilmente passato mi viene un sorriso, in quanto collego le zollette di zucchero a Finnick, cioè a Hunger Games e quindi a Josh ed al nostro incontro la sera precedente. Ma i miei pensieri vengono interrotti dall'entrata di Luke in cucina.

«Win vuoi i pancake?» mio zio me li porge.

«No zio, non ho tanta fame» gli rispondo prendendo il piatto e passandolo a mio cugino, di sicuro lui non si fa problemi a farsi fuori cinque pancake con lo sciroppo d'acero.

WINTER | Josh HutchersonWhere stories live. Discover now