24. Non è un attico, è un inizio

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Ico: "Benvenuti a casa nostra."

Mamma (commossa): "Ma è davvero vostra? Non è un Airbnb, vero?"

Bianca: "No, mamma. È tutto vero. L'abbiamo presa un mese fa. Abbiamo voluto sistemarla bene prima di mostrarvela."

Mamma mi abbraccia stretta, con le lacrime agli occhi.

Mamma: "È splendida. Vi rispecchia in ogni angolo."

Ico: "Anche se manca ancora un quadro sopra il divano..."

Bianca: "...e un portaombrelli decente."

July: "Ragazzi, ma siete seri? È una roba da film. L'attico sopra una focacceria? Cioè, siete i protagonisti di una commedia romantica italiana!"

*

La cena fila via tra brindisi e risate. Il vino scorre, la focaccia scompare. I piatti passano di mano in mano, le storie si intrecciano.

Io faccio una storia della tavola

@bby.boverood stories

Poi, mamma si schiarisce la voce

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Poi, mamma si schiarisce la voce.

Mamma: "Posso dirvi una cosa? È un momento così bello... e vorrei condividerlo."

Bianca: "Certo, mamma. Che succede?"

Mamma (sorridendo): "Vi ricordate di quell'uomo... Giovanni, quello della libreria?"

Camilla: "Quello col maglione di lana anche ad agosto?"

Mamma (ridendo): "Esatto. Be', ci stiamo vedendo davvero. Con calma. Ma con intenzione."

July: "Mamma innamorata. Questa non me l'aspettavo!"

Mamma: "È una cosa serena, tranquilla. Mi fa stare bene. E... volevo dirvelo qui, con questo tramonto addosso."

Bianca (stringendole la mano): "Sono felice per te. Davvero felice."

Ci guardiamo. E per un attimo, nel silenzio dopo le risate, c'è solo la brezza salata del mare e quella sensazione semplice di appartenenza. Quella sera non ci serviva altro.

*

A mezza notte mamma, July e Cami se ne vanno e io inizio a sistemare casa

*

appena ho finito mi accascio sul divano e Ico mi raggiunge abbracciandomi 

Ico: Hai fatto tutto tu, lo sai? Anche questa serata. Sei un incastro perfetto, B.

Io (sorridendo piano): È casa nostra. Volevo che iniziasse così.

Ico: È iniziata benissimo.

Restiamo lì, fermi, nel silenzio delle cose belle appena successe. La città sotto di noi dorme, ma io no. Non riesco. Sono troppo piena. Di gratitudine, di calma, di una felicità sottile che mi tiene sveglia.

Io: Non sembra vero. Tipo... tra una settimana potremmo svegliarci qui, fare colazione guardando il mare. Solo noi due.

Ico (stringendomi): Noi due e le voci dalla focacceria.

Io (ridendo): Quelle non mancheranno mai.

Mi sollevo appena per guardarlo. Ha lo sguardo stanco, ma sereno. E io... io potrei restare in questo abbraccio per sempre.

Io: Sai una cosa?

Ico: Dimmi.

Io: Non ho mai avuto paura di questa cosa con te. Mai. Nemmeno un secondo.

Ico (guardandomi negli occhi): Nemmeno io. E sai perché? Perché ti ho riconosciuta subito. Come si riconosce casa.

Ci baciamo piano. Senza fretta. Come si baciano quelli che non hanno più niente da dimostrare, ma tutto da custodire.

Poi mi stringe ancora, io affondo la faccia nel suo petto, e finalmente chiudo gli occhi.

Siamo qui. In cima a Genova, sopra una focacceria, con il mare a fare da guardiano e la notte a proteggerci.
E per la prima volta da sempre, non mi manca niente.

L'amore va...Where stories live. Discover now