CAPITOLO 2

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Mi sveglio tirando un pugno alla sveglia. La conversazione di ieri mi ha lasciato un po' interdetta, ma oggi è una giornata troppo importante per abbattersi. Oggi è il giorno del test attitudinale.

Faccio un enorme sospiro e mi alzo. Diciamo che il sonno sta lottando ardentemente con la mia adrenalina. Resterei qui a dormire se potessi, ma so che mi aspetta una giornata troppo fondamentale per passarla assonnata; così corro in bagno e senza pensarci mi sprizzo con le mani l'acqua gelida in faccia. Che bella sensazione! Rimarrei lì a bagnarmi per decenni ma non posso, sono in ritardo.

Torno in camera apro l'armadio e metto il primo abito che mi trovo davanti: una camicia blu, un camice blu e una gonna, anch'essa blu, eccessivamente corta, ma perfetta per l'occasione. In fondo il camice copre benissimo qualsiasi particolare esageratamente scoperto.

Mi vesto con una velocità che non credevo di possedere e scendo in strada.

Si sente che oggi è un giorno importante, tutta la città è piena di ragazzi che corrono e parlano contenti ed emozionati.

Io sono a piedi perché non abito molto lontano dalla scuola.

Mi piace camminare e guardare le persone che mi circondano, si scoprono sempre cose nuove.

"Hey, stamattina sei così sovrapensiero da dimenticarti di me? Non credevo di starti così antipatico.". Questa voce mi riporta alla realtà.

"Shawn! Scusa ero così distratta che mi sono scordata di passare da casa tua. Mi dispiace tantissimo!".

Shawn è il mio migliore amico da sempre. Ogni mattina passo da casa sua e facciamo la strada insieme. Oggi invece ero così presa dalla simulazione che sono passata dritta senza fermarmi. Che stupida!

"Tranquilla,non importa. Sono contento di averti vista in tempo, sennò sarei rimasto ad aspettare invano. Capisco la tua preoccupazione. Il test è una fase molto importante per la nostra vita.". Accenna un breve sorriso e continuamo a camminare. Quanto è dolce? Nessuno mi tratta così, nemmeno mio padre.

Mi giro verso di lui e gli sorrido. Ogni volta che lo guardo mi perdo nei suoi occhi, ma non lo faccio notare. Io presto me ne andrò e non posso stare con lui. Devo ammettere però che ho sempre pensato che Shawn fosse carino. I suoi occhi nocciola, i suoi capelli mori e riccioluti. Tutto è stupendo in lui, pure il suo fisico. Scommetto che se volesse potrebbe avere tutte le ragazze che desidera ai suoi piedi, però lui ha scelto me, e questo è un fatto che realmente non riesco a spiegarmi.

Continuamo a parlare della simulazione per tutto il tragitto finché non incontriamo Mabel. Lei ci sorride, ci saluta, ci abbraccia. Sembra più nervosa di me, e questo mi fa sorridere. Forse le mie ipotesi di ieri sera non erano del tutto sbagliate.

"Hey Mabel, sei pronta per il test?" le chiede Shawn gioioso "Io e Natalie ne abbiamo parlato per tutto il tragitto.".

Mabel tira fuori un breve sorriso nervoso e risponde: "Pronta non è proprio la parola che mi descrive in questo momento. Tu invece sembri perfettamente carico.".

"Beh sai, la simulazione va fatta. Tanto vale prenderla con il sorriso.".

Ridiamo tutti. Il bello di Shawn è che riesce sempre a farci tirare fuori un sorriso anche nel momento più triste.

Sto per rispondere anche io quando una ragazza mi viene addosso con fare decisamente scorbutico.

"Scusami,non volevo. Ti prego non chiamare tua mamma, ti prometto che non lo farò più" dice lei prendendomi in giro. Risatine di sottofondo riempiono l'aria. Non è la prima volta che qualcuno mi prende in giro, ma questa volta sono così nervosa che sono sul punto di tirare alla ragazza un pugno in faccia.

Cerco di trattenermi, ma allo stesso tempo non resisto e le tirò un calcio nella scarpa, rompendole un tacco 12. Un urlo interrompe tutte le risate. La ragazza si accascia a terra come se le avessi sparato e inizia a singhiozzare.

"Non importa che io chiami mia madre. So cavarmela benissimo da sola" le rispondo allontanandomi affiancata da Shawn e Mabel.

Potevo rispondere in modo più spettacolare, ma non mi veniva in mente altro, così mi accontentai.

Non capirò mai la stupidità della gente. Che senso ha prendere in giro le persone, e offenderle senza un vero motivo? Queste situazioni mi fanno avvampare e i miei due amici lo sanno.

Così entro a scuola, mi avvicino a Shawn e soffoco un urlo appoggiando la bocca al suo petto.

"Naty non ti preoccupare. Lasciali perdere quegli idioti." mi dice lui dandomi un bacino sulla fronte per consolarmi.

So che ha ragione ma non riesco a dimenticarmi della faccenda, e così quando entriamo in classe, ascolto la professoressa solo quando ci parla della simulazione che stiamo per compiere.

Sono pronta, o almeno credo di esserlo. Guardo Shawn e Mabel e li abbraccio , dopodichè ci dirigiamo nella sala del test.

Entrati ci accomodiamo su alcune seggiole dove ognuno di noi aspetterà il suo turno. Dobbiamo attendere un po', così ho il tempo si osservare anche i ragazzi delle altre fazioni.

Accanto a noi eruditi ci sono gli abneganti. Loro sono calmissimi e composti, non muovono nemmeno la bocca per parlare tra loro.

In modo opposto si comportano invece i candidi che, dal modo in cui parlano, sembra vogliano creare una vera e propria discussione di tribunale.

I pacifici sono quelli che credo stiano mostrando meno preoccupazione per l'avvenimento di oggi, mentre gli intrepidi si comportano come sempre, nel loro modo agitato e pericoloso.

I miei sono commenti piuttosto superficiali, ma al momento non riesco a fare ragionamenti più sensati.

La voce dell'altoparlante mi riaccende l'attenzione. Hanno chiamato Shawn. Gli sussurro buona fortuna e lui va, speranzoso del proprio futuro.

Prima che lui possa ritornare viene chiamata anche Mabel. Lei si dirige verso la stanza dove le faranno il test in un modo molto più esitante rispetto a quello con cui si è presentato lui.

Aspetto un tempo che mi pare un'eternità e finalmente vedo uscire Shawn.                                    
Sembra soddisfatto. Dopo poco esce anche Mabel. Anche lei sembra soddisfatta, ma allo stesso tempo è parecchio a disagio.

Vorrei chiederle com'è andata, ma sento l'altoparlante chiamare il mio nome. Mi si chiude lo stomaco. Con la faccia completamente sbiancata mi avvicino alla porta, faccio un respiro profondo e tiro giù la maniglia.

Divergent InfinityWhere stories live. Discover now