Un silenzio condiviso, non fa paura

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É quasi l'una e venti ma, non riesco a dormire. Sono qui seduta sul letto con i capelli in leggero disordine perché mossi dal ventilatore, mentre ascolto Sam Smith attraverso le cuffie. Tutto intorno a me tace ed é piacevole il silenzio dopo una giornata piena di rumore. Vorrei che tutto tacesse anche dentro me, così almeno potrei dormire. A dire la verità, non so bene quale parte di me sia così in disordine tanto da non riuscire a rimanere in silenzio. Credo, si tratti del cuore. Ho condiviso un silenzio con una persona oggi e questo, un attimo dopo essere svanito, rientrava già tra le cose più belle della mia vita. Stare assieme a qualcuno e parlare é facile, lo facciamo spesso e con chiunque. Le parole escono di fretta senza seguire un ordine logico ben preciso, forse proprio perché le usiamo per colmare il vuoto che il silenzio lascia. Oggi, ho condiviso un silenzio con una persona che faceva parte della mia vita e che qualche anno fa, violentemente ne é uscita. Noi non restavamo mai in silenzio perché lei non lo sopportava, diceva che le faceva paura ed allora iniziava a ribellarsi ad esso tossendo nervosamente fino a che non lo interrompeva con delle parole. Oggi quel silenzio non é stato interrotto evidentemente perché non la spaventa più oppure perché la mia presenza la rassicurava. Sta davvero diventando grande ed io sono fiera di lei nonostante tutto, nonostante il fatto che non spetta più a me dirle certe cose. Io, però, gliele dico lo stesso perché quando stiamo assieme, non riusciamo ad essere altro che ciò che eravamo in passato: qualcosa di bello e di unito.

Potrei scrivere un libro per ogni singola cosa che mi succede.Where stories live. Discover now