"Beh, ma rendono il tutto più interessante" ribattei, svogliato.

"Sì, interessante come una broncopolmonite" intervenne Niall, richiamando alla memoria l'ultima volta che avevamo dovuto correre a perdifiato per raggiungere il museo prima di loro ed il biondo, a causa del vento e del freddo, era dovuto rimanere a casa per i sei giorni successivi.

"Ad ogni modo-" cominciai, ma la mia frase fu bruscamente interrotta dallo squillo insistente del mio telefono.

"Ma chi cazzo ti cerca alle sei del mattino?"

Guardai il display dove "Cody" lampeggiava a grandi lettere.

"Scusatemi, devo rispondere" dichiarai, aprendo la porta del bagno e chiudendomi all'interno. Non mi sfuggirono i fischi di Niall ed i richiami di Josh a non farmi seghe in caso di sesso al telefono.

"Pronto?"

"Buongiorno"

Tossii alla sua voce roca e "Sbaglio o qualcuno si è appena svegliato?" chiesi.

"Quel qualcuno non è mai andato a dormire, a dir la verità" mi rispose lui, ed io ostentai sicurezza nel sentirlo così rilassato.

"Per quale motivo?"

"Troppo impegnato a pensare a ricci e labbra perfette, baby"

Ridacchiai prima di "Ed io come posso aiutarti a quest'ora del mattino?" domandare.

"Beh, se vieni qui, mi fai un grandissimo favore"

"Cody, sto aprendo il bar proprio adesso, non c'è modo in cui io possa venire"

"Allora mi costringi a venire e rifare ciò che ho fatto l'altra volta"

Roteai gli occhi al cielo al pensiero di Cody che, senza alcun permesso, chiudeva il mio locale per avermi solo ed esclusivamente alla sua mercé.

"Mi fermo solo pochi minuti, che sia chiaro" dissi, prima di attaccare.

L'indirizzo mi arrivò per messaggio l'istante successivo.

Casa di Cody era spaventosamente grande, più di quello che mi sarei immaginato da un impiegato. A Manhattan, erano tutti soliti vivere in buchi pavimentati, capaci di impedire pure gli spostamenti più semplici. Ma Cody non sembrava uno di quei tanti, e lo realizzai quando spalancò la porta d'ingresso e mi fece accomodare nel suo immenso soggiorno.

"E' grande qui"

Tossì prima di "Tutto merito dei miei" dirmi.

"Vivi con i tuoi genitori?"

Lo sentii ridere mentre mi faceva strada verso camera sua.

"No, ma hanno edificato loro questo gioiellino, essendo architetti entrambi, è venuto molto meno costoso di quanto pensi" mi rispose.

Mi sedetti sul suo letto matrimoniale, osservandolo mentre apriva il mini-bar.

"Vuoi da bere?" mi chiese, passandomi velocemente lo sguardo addosso.

"Non mi sembra la cosa giusta da fare in quanto tra meno di un quarto d'ora dovrò aprire un bar frequentato anche da studenti"

"Giovani studenti?" mi chiese, afferrando una bottiglia di Champagne e due bicchieri, già presenti in uno scaffale poco lontano.

"Sì"

"Scommetto che fanno tutti la coda per vedere cos'hai da offrire" mi rispose mentre riempiva con spontaneità un bicchiere e me lo porgeva.

Heavy Crown.Where stories live. Discover now