Capitolo Uno

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AD OCCHI CHIUSI

-Capitolo Primo-

"Si vede bene solo con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"

-Antoine De Saint-Exupery-


Mi passai con fare nervoso una mano nei capelli, rendendoli più scompigliati di quanto già non lo fossero. Il tappo della penna tutto mangiucchiato e le numerose tazzine vuote di caffè sparpagliate sul tavolo del salotto erano alcuni dei chiari segnali che dimostravano quanto fossi stressata.

George questa volta aveva proprio esagerato!

Okay, lavoravo per l'"Edinburgh Fashion Magazine", la più importante rivista di moda in Scozia, ma ciò non significava che poteva affibbiarmi pile di articoli di apprendisti da revisionare, capi di moda da abbinare, e perfino le modelle da scegliere per la nuova collezione che avremmo dovuto fotografare e sui cui avrei dovuto fare un'intera pagina! Cavoli, anch'io avevo il diritto di avere una vita sociale e delle serate in cui uscire. Ma no! Persino nei fine settimana ero piena di lavoro! Ero una giornalista ma mi sentivo tanto una factotum.

-Jane oggi esci con me, che tu lo voglia oppure no! Ti devo far conoscere Thomas e alcuni suoi amici.- Abbie interruppe i miei pensieri omicidi nei confronti di George, saltellando rumorosamente per il soggiorno.

Abbie era la ragazza con cui condividevo una casa in periferia nonché la mia migliore amica. Aveva un anno in più di me e lavorava come fotografa per un giornale sulle auto d'epoca. Sì... avevamo scelto quasi gli stessi settori lavorativi.

Era fidanzata da un paio di mesi con un ragazzo di nome Thomas, che, a quanto sembrava, voleva farmi conoscere.

-Avrei del lavoro da fare, tanto lavoro da fare,- feci con tono melodrammatico,- ma... non posso sempre darla vinta al mio capo, quindi dove mi porti di bello? -chiesi stiracchiandomi le braccia e abbandonando la penna con cui stavo scrivendo.

Al diavolo il lavoro... almeno per oggi! Forse era un segno del destino che la mia amica mi avesse chiesto di uscire proprio questa sera, in cui mi stavo lamentando, più delle altre volte, del mio tanto lavoro.

-Così ti voglio, baby! Avevamo pensato a un localino in Blair Street. Per te andrebbe bene?- mi si avvicinò, sorridendomi.

-Perché no! Mangeremo anche, o berremo solo un drink?-domandai alzandomi dalla sedia su cui ero seduta e andando in cucina per bere dell'acqua.

-Avevamo pensato di bere giusto qualcosa, per poi andare a comprare dei panini dal chiosco di Alexander.- mi spiegò, raggiungendomi in cucina.

Il pigiama che indossava era troppo grande per il suo corpo minuto. Mi trovai a sorridere notando come sembrasse piccina.

-Ci sto! Verso che ora?- continuai, portandomi subito dopo il bicchiere d'acqua alle labbra.

-L'appuntamento è alle 20.30, baby.

-Perfetto. Mi faccio una doccia e mi preparo, allora!- le risposi, uscendo poi dalla stanza.

-Sì, fai con calma. Io devo solo mettermi le lenti a contatto e vestirmi.

-Okay.- le feci un sorriso.

Così detto mi allontanai verso la mia stanza per prendere l'occorrente per la doccia.

***

-Abbie sei pronta?- urlai verso le scale che conducevano al piano delle nostre camere.

Menomale che doveva solo vestirsi e mettersi le lenti! Io ed Abbie eravamo coinquiline da diversi anni, ma non mi ero mai abituata ai suoi ritardi nel prepararsi.

Ad Occhi ChiusiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora