Girò il cappello, in modo da spostare la visiera all'indietro e farmi osservare meglio i suoi occhi chiari.

"Allora, Andrew, dobbiamo parlare ancora oltre o mi dai il tuo numero?"

Sorrisi.

"Perché dovrei farlo? Non ti conosco nemmeno"

"Questa è una bugia" cominciò. "Sai che mi chiamo Cody e che ho ventisette anni-"

"Questo non lo sapevo" lo interruppi.

"Beh, lo sai adesso" mi rispose lui, sospirando.

"Mi piace il caffè corto e ho una voglia matta di portarti a cena fuori questa sera. Che altro c'è da sapere?"

Tracciai il contorno del piattino con un dito, prima di "Beh, non so se ci provi con ogni barista di Manhattan" riferirgli.

Mi scrutò per qualche secondo, facendosi incredibilmente più serio.

"Non posso assicurarti che tu sia il primo" mi punzecchiò in seguito.

Mi alzai, stiracchiandomi leggermente. Sembrò paralizzato dalla striscia di pelle visibile subito sopra i miei pantaloni che, con quel movimento distratto, avevo scoperto.

"Per il numero non se ne parla" dissi, sparecchiando.

Tornai dietro al bancone mentre lui continuava ad osservarmi da seduto.

"Però per la cena potrei anche pensarci"

Si alzò anche lui venendo davanti al bancone e continuando a guardarmi mentre appoggiavo i gomiti sulla superficie in marmo e mi sporgevo per guardarlo meglio. Quel ragazzo, obiettivamente, era veramente bello.

"Rifletti Andrew, tu puoi pensarci, ma come faccio a sapere che cosa hai deciso se non mi dai il tuo numero?"

Mi avvicinai maggiormente al suo viso e "Beh, puoi sempre presentarti qui questa sera, e vedere se voglio venire o meno" sussurrai, ad un palmo dal suo volto.

Si morse il labbro inferiore e "Se non ti allontani entro cinque secondi ti bacio, avvertito" mi disse.

Mi scostai in meno di due secondi.

"Devo tornare al lavoro" ripresi, maneggiando alcuni piatti e aggiungendoli in una pila ordinata.

"Bel ringraziamento per un ragazzo che sta ritardando al lavoro solo per vederti, Andrew" scimmiottò lui.

Alzai gli occhi al cielo ma non riuscii a non sorridere.

"Allora ci vediamo stasera, ci conto" mi disse, allontanandosi dal bancone e prendendo a camminare all'indietro solo per non distogliere lo sguardo.

"Si vedrà, buona giornata" conclusi io, prima di vederlo uscire dal locale e riposizionare il cartellino da "Chiuso" ad "Aperto".

Louis

Dopo essere uscito dalla doccia, mi legai un'asciugamano in vita e mi posizionai di fronte allo specchio appannato. Alitai sulla superficie di vetro osservando la macchia prodotta dal mio fiato caldo espandersi ed utilizzando un altro asciugamano per detergere i capelli.

Ancora gocciolante, mi diressi verso la mia camera aprendo l'armadio alla ricerca di qualcosa da indossare.

Carezzai la mia giacca bianca Armani, ridestandomi il secondo successivo per volgere lo sguardo al lato destro del mio armadio.

Piegate stavano innumerevoli t-shirt dalle stampe più varie, rock band, frasi smielate, slang da ragazzini del ghetto. Accanto a questi, decine e decine di paia di pantaloni, jeans in denim, bermuda.

Heavy Crown.Where stories live. Discover now