Capitolo 1 'Forse mi stava cambiando la vita.'

210 11 0
                                    

Osservavo la sua foto da ore,probabilmente. Credo che sia la persona più perfetta che Dio abbia mai creato.
"Robert?" Era la voce del mio migliore amico,quella intenta a chiamarmi.
"Dimmi Tom"risposi,perso nel mio mondo.
"Robert,stai fissando la sua foto da ore! Non avrei dovuto fartela conoscere,probabilmente.."
"Cosa? No,tu non capisci! Lei è la cosa più bella e meravigliosa che io abbia mai visto."risposi,senza nemmeno pensarci su.
"Robert,l'hai vista una volta ed è fidanzata,devo ricordartelo?"
"Non m'importa."
"È la migliore amica della mia ragazza,Rob. Non fare casini stasera."
Stavo per annuire,quando ragionai sulle sue parole.-"stasera che succederà?"
"Sienna ha organizzato una cena.."mi rispose pacato.
Era il mio migliore amico e sapeva che avevo già capito ogni cosa. Ero felice. Felice per una sconosciuta,ne ero consapevole.

Avevo impiegato ore per prepararmi così accuratamente. Ogni cosa doveva essere al suo posto,per lei sarei stato perfetto.
"Tom?"
"Sta arrivando,Rob. E ricorda di.."
"Non cacciarti nei casini."terminai io per lui.
E poi ad un tratto,come un angelo,la vidi. Indossava un vestitino nero con paillette e tacchi dello stesso colore;i capelli erano raccolti con dei boccoli e sorrideva. Quella ragazza era la mia felicità e la mia disgrazia,allo stesso tempo.
Non appena mi vide,mi venne incontro sorridendo.
"Hey! Tu sei il londinese,giusto?"
"Io in persona!"risposi.
Sentii il suono leggero della sua risata perfetta ed i battiti del mio cuore accelerarono.
"Posso sedermi vicino a te?"mi chiese,fissandomi speranzosa.
Quindi la ragazza più perfetta dell'intero universo mi stava chiedendo se poteva sedersi vicino a me? Era una cosa totalmente assurda.
"Beh comunque se non ti va,non c'è problema.."
Fu con quella sua affermazione che capii che ero immobile come un idiota.
"No,no..scherzi? Ovvio che puoi."
Sentii per la seconda volta il suono della sua dolce risatina.
"La tua faccia sembrava dire un'altra cosa,a dire il vero.."
"Stavo solo pensando. Sei molto bella,Kristen."
Non so perché lo avevo detto. So solo che lei si fermò,mi guardò e sorrise,dicendomi-"sei un cretino."
"Ci conosciamo da poco eppure hai già capito praticamente tutto di me."affermai ridendo.
Stavolta la sua risata fu più accentuata,più forte ma comunque dolcissima.
"Sei bellissima quando ridi."
"Beh,tu invece di me non è che hai capito poi tanto."
"Ho capito più di quanto pensi."
La cena proseguì fin troppo velocemente.
"Hey ragazzi,come va?"ci voltammo entrambi e vedemmo Sienna e Tom,che ci fissavano.
"Bene direi,no?"risposi,cercando conferma nello sguardo di Kristen,che prontamente annuì.
"Bene,sono contenta"-continuò Sienna-"volevo solo dirvi che la cena è finita. Beh voi potete rimanere quanto volete,ovviamente."
Non avevo parlato praticamente niente quella sera e,non solo non era da me,ma non riuscivo nemmeno a capacitarmi del fatto di essere stato così burbero con lei. Credo che mi mettesse in imbarazzo. Di certo però non volevo lasciarle quel brutto ricordo di me,così decisi di approfittare della situazione.
"Senti,so di non essere stato molto di compagnia stasera e vorrei farmi perdonare."le confessai,tenendo lo sguardo basso.
Lei sembrò rifletterci per un tempo infinitamente lungo e poi rispose con un semplice"ok"
Andammo in un piccolo pub lì vicino ed ordinammo qualcosa da bere.
"È carino qui."mi disse fissandomi.
La mia unica risposta fu un cenno del capo.
"Senti,ti sto' sul cazzo? Puoi dirmelo,eh. Solo che non capisco perché tu mi abbia invitata qui."
Risi,colpito dalla sua ingenuità.
"Sono solo imbarazzato da te,tutto qui."risposi sinceramente.
"Imbarazzato?!"
Annuii.
"Bene..Inizia a parlarmi di te allora,magari rompiamo un po' il ghiaccio."
Le raccontai ogni cosa. Iniziai a parlarle della mia famiglia,delle mie due sorelle così diverse tra loro,di dove avevo studiato e di quello che avrei voluto intraprendere,ovvero la strada della musica.
"Suoni?"mi chiese,fissandomi con gli occhi spalancati.
"Sì,sì..beh scrivo anche dei pezzi,specialmente al pianoforte ma...lasciamo perdere. Dimmi di te."
"Suono anch'io,amo la musica. È l'unica cosa che mi fa sentire libera. In quel momento comandi tu e dipende tutto dalle note,dall'ordine,da come le imposti..e da quello poi viene fuori una melodia,che può esprimere milioni di stati d'animo ma fondamentalmente comandi tu."
Ero colpito,ancora più di quanto lo fossi stato prima. Era quello che cercavo di spiegare a tutti,ma nessuno aveva mai capito.
"Potremmo trovarci per suonare qualche volta,che ne dici?"le chiesi,speranzoso.
Mi sorrise dolce-"certo."
La conversazione proseguì con il suo racconto. Mi disse che aveva tre fratelli,mi parlò della sua famiglia,che amava più di ogni altra cosa,di come la scuola a Los Angeles fosse dura,in quanto"sono le classiche troiette,quelle bionde che vedi nei film",e dell'importanza della musica nella sua vita.
"Ti riaccompagno a casa?"le chiesi,quando notai che osservava l'orologio.
"Sì,grazie."
Il viaggio in macchina fu abbastanza silenzioso,con la radio di sottofondo.
"Bene,quindi abiti qui?"
"Già..tu a Londra invece,giusto?"
"Esatto. Ho preso un piccolo appartamento qui,visto che ci torno spesso."
"Capito. Senti ti scrivo il mio numero qui,ok?"-disse,indicando un piccolo foglietto di carta.-"poi fammi uno squillo. Oh..buonanotte"
La guardai entrare e poi rimisi in moto,fermandomi poco dopo per scrivere un messaggio:"Buonanotte principessa"e inviai.

The Story Of UsWhere stories live. Discover now