Una semplice serata un po' particolare

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Siccome era estate amavo uscire la sera appena potevo e trovavo qualcuno con cui uscire. La sera il caldo torrido delle giornate era meno accentuato ma si faceva comunque sentire.
Quella sera uscii con una mia cara amica che un tempo aveva fatto parte della compagnia dei "vip" nella quale c'era anche Lui. Lei ovviamente sapeva ciò che pensavo nei confronti di Lui e non era d'accordo perché diceva che in quella compagnia c'era solo gente presuntuosa che pensa solo a sé stessa e si diverte a far soffrire la gente, per questo lei se n'era andata. Io non volevo crederci ma purtroppo (o per fortuna) non ero la tipica "vip" che sarebbe potuta entrare in quella compagnia.
Come una normalissima serata di metà settimana, stavamo facendo un giro in centro io, lei e ovviamente il suo fidanzato. Ad un tratto ci passò di fianco Lui con i suoi occhi azzurri che risaltavano anche nel buio della sera. Si avvicinò per salutare la mia amica e il suo fidanzato mentre io lo guardavo intimidita. Quando si accorse di me mi sorrise e si presentò (per l'ennesima volta) ma questa volta fu diverso: rimanemmo lì per qualche secondo che sembrava un'eternità, con le mani strette nel tipico gesto di quando ci si presenta e ci guardavamo negli occhi e sorridevamo... Quando finì tutto credevo di trovarmi in un momento assolutamente imbarazzante perché effettivamente non sapevo quanto tempo fossimo stati fermi in quella posizione a guardarci e sorriderci invece lui continuò il discorso che aveva interrotto con il fidanzato della mia amica. Era tutto così strano, continuava a lanciarmi delle occhiatine con un mezzo sorrisetto stampato in faccia del tipo "guarda quanto sono figo" e dentro di me credevo di odiare il modo in cui pensavo cercasse di approcciare. Quando notò però che io avevo uno sguardo abbastanza disgustato quel sorrisetto assunse un'espressione molto più timida e questo mi piaceva.
Dentro di me cominciavo già a farmi film mentali del tipo:"Credeva che con il solito sorrisetto da figo che sfoggiava per approcciare mi avrebbe conquistata ma quando ha visto che non ero contenta si è intimidito per il fatto che io mi fossi accorta che ci stesse spudoratamente provando con me".
Poi mi ripetevo che ero una stupida a pensarlo perché era solo un sorrisetto e magari era dovuto a qualcosa di cui stava parlando e le occhiatine erano perché ero nuova oppure perché aveva un ricordo di avermi già vista da qualche parte.
Quando finì di parlare salutò l'amico poi venne da noi ragazze a darci un bacio sulla guancia.
Non amavo questi gesti quasi obbligatori quando ci si incontrava o ci si salutava prima di andar via ma dopotutto un suo bacio l'avevo sempre desiderato. Ma non fu come speravo: si avvicinò alla mia guancia come per baciarla ma in realtà mi sussurrò nell'orecchio la frase "hai proprio un bel nome" e si allontanò con lo sguardo chino un po' intimidito. Io rimasi attonita dal suo gesto ma sorrisi. Subito la mia amica volle sapere perché avessi quel sorriso ebete stampato sulla faccia ma quando seppe cosa era accaduto si mise a ridere ed effettivamente a raccontarlo mi misi anch'io a ridere perché se davvero fosse stato un modo per approcciare, Lui che di ragazze ne aveva avute a bizzeffe, non aveva capito proprio niente di come si fa.

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⏰ Last updated: Jul 03, 2015 ⏰

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Tutto comincia una sera d'estateWhere stories live. Discover now