Se nessuno ha qualcosa in contrario

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«Ma non ce l'hai sottomano uno che ti faccia due coccole, ti massaggi i piedi, ti prepari il brodino di pollo?» aveva chiesto Teresa, la commessa più anziana, che aveva trentasette anni.

«Si sono estinti, Teresa.» le aveva risposto, avvoltolandosi la sciarpa attorno al collo, e chinandosi per baciarla, mentre quella scappava via urlando

«Per carità!»

per paura di prendersi un virus. Era stato l'ultimo ricordo di lui, avrebbe rimpianto per sempre quel bacio mancato. Mirko era uscito stringendosi nel giubbotto, con addosso una sensazione sgradevole, di avere dimenticato qualcosa o di non aver prestato attenzione a qualcosa, ma cosa? Era arrivato all'auto, ci era salito e aveva preso la strada per casa. Faceva sempre lo stesso percorso, per evitare il traffico, che a quell'ora era congestionato. Si era accorto che l'auto dietro la sua gli faceva i fari quando aveva svoltato in Corso Papa Giovanni Paolo II. Non ci aveva badato, la prima volta, magari stava solo andando troppo lento, secondo l'altro guidatore, ma quello insisteva e così aveva accostato nel primo slargo. Dall'auto era uscito un uomo che si era avvicinato al suo finestrino. Mirko lo aveva abbassato. L'uomo sorrideva con aria di rimprovero.

«Buonasera.» gli disse, ad ogni buon conto.

«Buonasera. Lo sa che ha tutte e due le luci dei freni rotte?»

Mirko si voltò istintivamente, come se dal sedile posteriore potesse vedere i fari.

«Ma come, tutte e due?»

«Eh sì. E' pericoloso, perché se gliene andasse almeno una si capirebbe quando frena, invece così non si capisce proprio. Io le stavo dietro, quando si è fermato allo stop, e l'ho capito solo lì.»

Mirko sospirò. Riconosceva il tono pedante, sapeva che quel tizio si sarebbe aspettato da parte sua che scendesse e andasse a cambiarle.

«Guardi, lei ha ragione, ma io ho l'influenza e devo andare difilato a casa. Domani le sistemo, promesso.»

«Ah, ma non può mica circolare così. Io chiamo i vigili.» e l'altro tirò fuori il cellulare.

«Ma no, senta, non mi pare il caso.» sorrise nel modo più irresistibile che gli riuscì «E anche volendo non lo trovo un meccanico aperto, adesso.»

«Ma che meccanico, va al distributore, gliele cambiano loro.»

Mirko sentiva il cerchio alla testa stringersi.

«Sia gentile, saranno chiusi anche i distributori, no?»

«No, il Toni chiude alle otto.»

«Il Toni?»

«E' qui avanti, dopo i Cappuccini. Con venti euro ha fatto, e dentro ha anche il bar. Così mi offre un caffè per averle evitato la multa.» rise l'uomo.

Mirko sospirò. In fondo sapeva che quel tizio aveva ragione. Ma com'era possibile che gli si fossero bruciate entrambe le lampadine? Se non era sfiga quella...

«Mi fa strada lei, che non so dove sia?»

«Certo, lei mi segua.»

Partirono dalla piazzola, superarono i Cappuccini, l'auto dell'uomo svoltò in via Don Paolo Pollone. C'era un po' di nebbia. L'ultima cosa visibile furono i fari dell'auto di Mirko mentre frenava.


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sono stato bravo, sono stato molto bravo, che paura, che fatica, ma sono stato bravo, ho gestito due auto, sono stato bravissimo, avrebbe potuto vedermi chiunque e non è successo, ho mantenuto il sangue freddo, lui si è spaventato ma io ho mantenuto il sangue freddo, sono stato bravo, proprio bravo, e lo spray ha funzionato, non ne ero sicuro, avevo pronto quell'altro che avrebbe bruciato, e lui avrebbe urlato, invece è andata come nei film, lui non ha urlato, sono salito sulla sua macchina e sono partito, è andata bene, sono stato bravo, sono stato calmo, l'ho nascosto, sono tornato indietro, ho portato via la mia auto, ho preso la tanica, sono tornato indietro di nuovo, come se avessi tantissimo tempo, ho fatto il viaggio più lungo con la sua, poi ho messo giù lui, poi l'ho ucciso, poi l'ho lasciato lì, poi ho portato via l'auto, sono stato bravissimo, sono stato molto calmo, ho portato l'auto in mezzo ai campi, vicino alla Sesia, ho dovuto fare un sacco di manovre, non c'era una strada, a un certo punto mi sono impantanato, ma sono stato calmo, sono tornato indietro, ho cambiato campo, sono arrivato al fiume, ho fatto scendere il muso nell'acqua, ho sparso la benzina, ho dato fuoco all'interno dell'auto, tanto ci avrebbe pensato l'acqua, e sono tornato indietro ancora, sono arrivato alla mia auto, il cielo era ancora scuro, sono tornato a prendere il corpo, l'ho portato via, avevo le scarpe grandi il doppio per il fango, ma non ho sbagliato niente, l'auto è bruciata, lui è morto, domani lo faccio a pezzi, ma prima devo dormire, ho ancora un giorno di ferie, devo dormire, perché me lo merito, poteva andare tutto storto, è andato tutto bene, sono quasi a casa, SONO STATO BRAVO, SONO STATO BRAVISSIMO, DIO, MI SCOPPIA IL CUORE!

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 08 ⏰

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