Capitolo ventuno | Ma tu sei andata via.

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Margherita
06 febbraio, 2024

Margherita piangeva a dirotto mentre Lucia la abbracciava.

«Che idiota sono stata.» Scosse la testa, singhiozzando.

«È vero.» Annuì Lucia, ottenendo uno sguardo confuso di Margherita. «Devo dirti che non è vero? Non lo farò, hai allontano l'unica persona che amavi e che ti rendeva felice solo perché avevi paura.» Strinse le braccia, dura.

«Credevo fosse la cosa giusta.» Si morse le labbra. «Mi stavo trasformando in un mostro, lo trattavo sempre male, non volevo diventare come Alessandro.»

«Avresti potuto parlare con X, sarebbe stato lui a scegliere se restare con te. Non dovevi essere tu a scegliere al suo posto.» Margherita si rese conto solo in quel momento di aver trovato una vera amica, una che non ha paura di dirti in faccia che sei un'idiota che ha fatto un casino. «Non avete più parlato?»

«No.» Mentì, non poteva certo dirle, dopo tutta quella storia, che X era Holden. «Vorrei solo dirgli che mi dispiace tanto e che mi manca moltissimo.»

«Ti manca averlo come amico?»

«No.» Scosse la testa, decisa. «Sono innamorata di lui.»

Margherita 16 febbraio, 2024

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Margherita
16 febbraio, 2024

«Produzioneeee.» Cantilenante, Margherita si portò la cornetta del telefono all'orecchio.

«?» Avrebbe potuto immaginarsi la donna della produzione alzare gli occhi al cielo, sentendo per l'ennesima volta la voce della ballerina al telefono.

Quel giorno era il compleanno di Joseph. Margherita, insieme alla produzione, gli aveva organizzato una festa a sorpresa.

«Fra quanto arriva?» Si morse le unghie, ansiose.

«Manca ancora un'ora, smettila di chiamarmi.» Ridacchiò.

Margherita sbuffò, e dopo averla salutata rimise giù la cornetta.

«Marghe, la decoriamo?» Sofia si sporse dalla cucina, tenendo un mestolo in una mano.

«Arrivo, arrivo!» Ridacchiò, correndo verso di lei per aiutarla a decorare la torta che insieme avevano cucinato.

Mentre le due ballerine si dilettavano nel decorare il dolce, altre persone sistemavano il cibo sul tavolo e le decorazioni.

Margherita non stava più nella pelle, aveva preparato tutto nei singoli dettagli, ogni addobbo e ogni pezzo della cena, aveva istruito i suoi compagni e aveva chiesto aiuto alla produzione per comprargli un regalo.

«Sai, Maggie, non sapevo che tu e Holden foste così amici.» Sofia riflette ad alta voce, dicendo quello che tutti si stavano chiedendo da tutto il pomeriggio.

«Già, in effetti non credo neanche di avervi mai visti parlare.» Giovanni la prese in giro, posando la testa sulla sua spalla.

Giovanni era il ragazzo con cui Maggie era maggiormente legata, passavano moltissimo tempo insieme e, seppur quella fosse solo una battuta, era serio quando diceva che li aveva visti raramente insieme.

Margherita lasciò cadere la conversazione, scuotendo le spalle e ridacchiando. Non sapeva come rispondere a quelle accuse, ma fortunatamente venne salvata in corner da Kumo che avvertì tutti che Holden stava finalmente arrivando.

Si nascosero e, non appena il cantante fece il suo ingresso, tutti saltarono fuori urlando.

«Auguri!» Joseph sorrise, godendosi le attenzioni di tutti e lasciando che lo abbracciassero. Non smise però, di cercare nella folla dei suoi compagni uno sguardo in particolare. Lo trovò subito, Margherita lo stava già guardando, in disparte, sorridendo contenta.

Le mancava vederlo così felice per merito suo.

Si sedettero intorno al tavolo e cenarono, finché non fu il momento della torta.

«Grazie mille ragazzi.» Sorrise Joseph, dopo aver spento le candeline.

«È lei l'artefice di tutto questo, ci ha minacciati di ucciderci se non fosse stato tutto perfetto.» Mida ridacchiò, indicando Margherita mentre lei lo guardava male.

«Ah sì?» Holden sorrise divertito, incrociando le braccia al petto.

«Beh, non è che li abbia proprio minacciati...» Margherita rise imbarazzata, grattandosi la nuca e evitando il suo sguardo.

«Oh sì, invece.» Sarah rigirò il dito nella piaga, provocandola.

Mentre Margherita metteva il broncio, Holden sorrise.

«Grazie, davvero.» La guardò negli occhi, annullando completamente gli altri nella stanza. «Ti è sempre piaciuto organizzare le sorprese.» Ricordò ad alta voce, ignorando che i loro compagni li stessero sempre guardando.

«Dovevo farmi perdonare per il tuo diciottesimo.» Quelle parole erano inequivocabili, e lasciarono tutti a bocca aperta, con il fiato sospeso, curiosi di sapere di più.

Nel silenzio della sala, tra sguardi e domande implicite, fu Kumo a prendere la parola per primo.

«Scusate ma... voi due vi conoscevate già?» Aggrottò le sopracciglia, esponendo ad alta voce il dubbio di tutti.

Margherita avrebbe voluto cercare una scusa, incrociando anche lo sguardo di Lucia, che stava mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle, ma Joseph la battè sul tempo.

«Suo fratello è il mio migliore amico, andavamo in classe insieme alle superiori.» Spiegò e lo schiaffò sulla bocca che si tirò Lucia riecheggiò in tutta la sala.

Margherita la minacciò con lo sguardo, scuotendo il capo.

«Oh my god.» Ridacchiò sotto i baffi.

«Tutto okay?» Petit la guardò confuso, come tutti.

«Sisì, ho solo collegato una cosa.» Scrollò le spalle, e dopo qualche secondo la festa riprese il suo normale corso.

In mezzo alla folla, Margherita si sentì afferrare un braccio e venir trascinata verso la sua camera.

«Are you crazy?» Lucia strillò e Margherita dovette ringraziare Giovanni che aveva fatto partire i balli di gruppo a tutto volume dalla cassa. «Holden è X?!»

«Posso spiegare.» Mise le mani avanti.

«Oh ne sono sicura, e lo farai in questo esatto momento.» Un sorriso furbo si fece spazio sul suo viso, mentre si sedeva con le braccia incrociate, pronta ad ascoltare l'ennesima storia.

Cadiamo insieme | Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora