CAPITOLO 13 - NON TI SCORDAR DI ME

9 3 0
                                    

Dopo l'apertura del passaggio, i due giovani si precipitarono lungo il corridoio sotterraneo, la fioca luce di due candele, che Ahronne aveva portato con sé, illuminava il cammino. Lepus, nonostante fosse quasi un recluso, riconobbe il luogo in cui si trovava. Era all'interno di uno dei molti "aghi" della città di Novira, quei passaggi segreti che percorrevano la città sottostante. Pur non avendoli mai visti di persona, Lepus era a conoscenza della loro esistenza e della loro funzione. Tuttavia, quel tunnel non era come Lepus si era immaginato. <Avresti potuto almeno prendere una lanterna invece di limitarci a due candele> puntualizzò il maggiore.<Le mie scuse maestà. Sono stato impegnato a trovare un modo abbastanza efficiente per farvi evadere. Tuttavia, ammetto di non essermi curato dei dettagli> gli rispose la sua guida, cogliendo la provocazione, e continuando a guardare la strada davanti a sé, con quel poco che riusciva a vedere. <La prossima volta prepari tu il piano di evacuazione così saremo tutti più sereni e ben illuminati> si girò sorridendogli sarcasticamente.Solitamente, ogni tunnel aveva delle torce che venivano accese e gestite a ogni cambio di guardia. Gli "aghi" consentivano alle guardie di pattugliare la città, di essere ovunque senza essere viste, di muoversi rapidamente e senza essere intercettati. Proprio come Ahronne e Lepus dovevano essere in quel momento. Re Aprum, il loro padre, si era sempre assicurato che tutti gli "aghi" fossero mantenuti in perfette condizioni durante il suo regno. Quello che Lepus ora vedeva, però, era un tunnel vecchio, con muschio e crepe che lo ricoprivano ovunque. Lepus si guardò intorno finché il fratello non se ne accorse.<Non ti preoccupare, non tutti i tunnel sono così> iniziò a spiegare Ahronne, guardando anche lui la struttura <Questo è molto antico, e nostro padre fa in modo che nessuno ne sia a conoscenza, per questo motivo non vi sono guardie ed'è in queste condizioni. Se scoprisse che io ne sono a conoscenza, bhe, sarebbe la fine per le mie scappatelle>. Lepus sembrava incredulo, felice nel vedere che Ahronne si concedeva ancora queste piccole ribellioni infantili come un qualsiasi ragazzino, ma allo stesso tempo preoccupato per le condizioni di quel tunnel che sarebbe potuto crollare da un momento all'altro.<Ma come nostro padre ne è a conoscenza? Perchè mai non lo restaura?>Fu allora che Lepus cominciò a notare una certa ripetizione di graffiti sul soffitto circolare, un disegno familiare. Un albero, lo stesso di quello raffigurato nei registri reali delle nascite, rosso con radici stilizzate ma che raffiguravano profondità, e con al centro del tronco, quel maledetto fiore di colore giallo. <Ahronne, come hai scoperto questo ago?> Lepus tentò di chiedere incuriosito. Ahronne non rispose, e si fermò. Quando Lepus tentò di chiedere informazioni su quello strano disegno ricorrente, Ahronne lo afferrò per il polso. <Non credo di avere abbastanza tempo per parlartene>, fu categorico, e cominciò a tirare Lepus, velocizzando il passo.Lepus iniziava ad essere profondamente infastidito da tutti questi segreti, dall'assenza di risposte e dall'accumularsi di misteri intorno a lui. Non aveva più come obiettivo quello di scacciare via i suoi pensieri. Nemmeno nei suoi sogni aveva più il controllo della situazione; anzi sembrava che ora questi stessero cercando di ucciderlo. <Fratello, volevi che fossi più combattivo? Ebbene perché hai evitato la mia domanda?> chiese Lepus, con voce carica di determinazione, deciso a non lasciare che l'argomento venisse nuovamente celato ai suoi occhi.<Avanti, fratellone>, iniziò Ahronne, cercando di spingerlo verso la porta d'uscita, <Abbiamo poco tempo per raggiungere la taverna> gli ricordò.<Non muoverò un altro passo>, dichiarò Lepus con fermezza.Ahronne lo guardò con un sorriso, cercando di distendere la situazione. <Ah, e chi sarebbe ora il ragazzino?> disse sarcastico.Nonostante le provocazioni del fratello, il ragazzo rimase fermo, determinato a non cedere fino a quando non avesse ricevuto una risposta.Ahronne sospirò in segno di resa. <Ti ricordi quando ti ho detto che questo castello nasconde grandi segreti?> gli ricordò con tono rassegnato. <Nella biblioteca reale ho scoperto molti di questi segreti, attraverso gli appunti che Re Crispus aveva celato in vita>.<Appunti segreti sul primo re?> rimase incredulo l'altro ragazzo.<Esattamente. In quegli scritti, racconta di questo passaggio, riservato solo a pochi. Io l'ho cercato, trovato e utilizzato. Sai, non è sempre stato una via di fuga per giovani e affascinanti principi>, continuò a spiegare vedendo lo stupore negli occhi del fratello maggiore. <In precedenza serviva come anello di congiunzione fra noi e la foresta. Tempo fa, decisi di utilizzarlo per scappare dal castello, anche per scoprire cosa vi era di tanto speciale in quella foresta e...>.Lepus non lo fece continuare, interrompendolo. <Aspetta! Come sei scappato?! Avevi detto che eri stato rapito>.<Beh, in un certo senso, sì>, sorrise lui con noncuranza. <Rapito da una... Nuova Prospettiva. Fratello, tu non hai idea di quanto poco sai in merito alla foresta di Iperico>, gli sfuggì un risolino spontaneo. <Tuttavia, sarai fra pochi giorni re. Dovrai gestire TU il regno, e non sai nemmeno cosa ne comporterà>, si passò la mano fra i capelli marroni, cercando di trattenere il suo fastidio in merito a tale situazione.Lepus lo interruppe nuovamente. <Come?! Io diventerò Re fra pochi giorni?!> domandò stranito, <E tu come lo sai?!>.Ahronne si rigirò verso il fratello. <Quel giorno al banchetto con l'alta corte, prima dell'incidente con la serva>, prese un bel respiro. <Non ho concluso il discorso che ti stavo facendo, in merito alla mia discussione con nostro padre>.Lepus si sentì investito da mille stalloni lasciati liberi di correre sopra di lui.<Quel giorno a cavallo, nostro padre non si è limitato a parlare del tua gita fuori programma>, iniziò a spiegare. <Abbiamo discusso anche della tua ascesa e voleva sapere cosa pensassi di un suo possibile pensionamento anticipato>, concluse Ahronne.Lepus non sapeva che dire, avrebbe voluto solo urlare dalla gioia. Stava per avere le chiavi della sua prigione e liberarsi. Tuttavia, si limitò a smuoversi dalla sua staticità e ricominciare a camminare verso l'uscita, assieme al fratello. <E per quanto riguarda la tua fuga, invece?> provò a porre un'ulteriore domanda, per ricollegarsi al discorso precedente.Ahronne raddrizzò le spalle. <Ebbene, anni fa non accettavo l'idea di ritrovarmi secondo a te, fratello mio. Ogni cosa ruotava attorno a te, e io ero sempre quello dietro le quinte. Per quanto tu fossi il "mostro" del castello, eri comunque il soggetto cardine di ogni discussione, e non lo so. Credo di essermi sentito a un certo punto...>.<Solo?> tentò di anticipare Lepus.<Inutile!>, lo corresse Ahronne. <Così mi sono rifugiato fra i libri della biblioteca, dove il mio pensiero li conta per davvero. Imparando ciò che serviva per uscire dalla tua ombra e tentare di far si che fossi io sulla bocca di tutti>. Lepus, anche se dispiaciuto, sorrise nel vedere la passione e la forza di quel ragazzino che lui amava.<Lo so era un idea stupida, ma a quel tempo ero solo un bambino che voleva un po' di attenzione> spiegò guardando suo fratello, come se in quei pochi anni fosse diventato un vero uomo. <Imparai a trattare coi figli dei Lord e le tecniche militari, parlare col popolo e ottenere la maestria nella scherma>, continuò Ahronne con occhi pieni di fuoco, che necessitavano di divampare a ogni parola. <Tuttavia, col tempo, nonostante i miei sforzi e stretto amicizie in ogni dove, il soggetto principale rimanevi perennemente tu>, concluse senza cambiare di tono. Lepus si sentì tremendamente in colpa ma allo stesso tempo non sapeva che dire. Alla fine, lui era destinato alla carica; era normale che il regno parlasse più di lui che di Ahronne.Finalmente, nel tunnel, si iniziò a vedere la porta d'uscita. "Ahronne sembra molto turbato, ma credo che dopo qualche pinta gli passerà. Avrò l'occasione di tirarlo su di morale", pensò Lepus, speranzoso di essere per una volta lui ad aiutare il suo fratellino.<Ahronne, mi spiace che tu ti sia sentito così. Ma perché tentare di scappare?> chiese Lepus.<Perché?!>, si innervosì Ahronne. <Non sopportavo l'idea che tu, senza fare nulla di tutto ciò, fossi la figura scelta per l'investitura reale>.Lepus continuò ad ascoltarlo.<Soffrì molto in quel periodo, tentai di spiegare ai nostri genitori i miei dubbi in merito alle tue condizioni, tentando di alleggerire la tua prigionia e farti vivere la vita di un vero principe, non solo fatta di agiatezze... ma niente. Non venendo ascoltato, sfogai la mia rabbia in ogni bordello della città, fra vizi di vario genere>, sospirò come se si sentisse sudicio a ripensarci. <Solo un abitudine non cambiò, ovvero il mio amore per la conoscenza. Un giorno fra quegli scaffali polverosi della biblioteca, scoprii un diario appartenuto al primo Re e iniziai a conoscere alcuni dei segreti che aleggiavano su questo castello, e che non si fermavano alle mura della città>, continuò a camminare verso la porta che si faceva sempre più vicina. <Non fu impresa facile, lo ammetto, ma col tempo scoprì l'esistenza di questo ago e tutto cambiò>, sorrise guardando la fiamma della candela, venendone quasi rapito da essa. <Ero deciso a scappare e non tornare mai più. Saresti stato comunque il mio re, ma non il padrone della mia vita. Avrei, finalmente, vissuto una vita in cui sarei stato il protagonista della mia storia>.Dopo quel discorso, Ahronne tacque, aspettando una possibile risposta da parte di Lepus in merito a tutto quello che era successo, senza che lui neanche se ne accorgesse.Lepus non sapeva tuttavia che dire né che fare, dopo aver sentito quanto era stato preso dai suoi problemi da non accorgersi della disperazione del suo fratellino, talmente affranto da preferire la fuga anziché venirgli a parlare di persona di come si sentiva. Aveva sempre creduto che fra loro non ci fossero segreti, ma a quanto pare si sbagliava, e di tanto. Non avrebbe mai creduto che Ahronne fosse capace di darsi alla fuga anziché combattere. Allo stesso tempo, si sentiva per la prima volta stranamente deluso da lui, da un ragionamento talmente immaturo, scaturito da una mente così brillante come quella di suo fratello. Però aveva ragione sull'abisso che divideva loro due e le loro capacità.<Ma alla fine ti abbiamo ritrovato, dico bene? E non sei più scappato. Vuol dire che col tempo, questo pensiero oscuro è svanito. Hai trovato il tuo posto in questa famiglia e capito che anche se rimarrai un principe, sarai pur sempre il mio fratellino>, disse Lepus rincuorato, terminando così il discorso, mentre si trovavano finalmente davanti alla porta d'uscita.Ahronne mise la mano sulla maniglia della porta del tunnel, fermando Lepus dall'avanzare mentre apriva e al contempo terminava il suo racconto.<No, caro fratello, ho solo cambiato i miei piani!>, disse Ahronne, spingendolo fuori dalla porta con rabbia.Lepus cadde, ritrovandosi a terra su un prato verde, fuori dall'ago, e si accorse subito di non essere per nulla nella cittadella. Non vi erano case, taverne o strade battute. Si voltò verso la porta dalla quale era volato fuori e riconobbe le mura esterne della città. Si girò ancora per guardarsi intorno, rimanendo ancora steso per terra. Dall'altro lato vi era il fiume e oltre a quello la foresta che Lepus, ora, conosceva molto bene. <Ahronne, perché siamo qui?>, gli domandò alquanto preoccupato.Lepus rivolse lo sguardo verso il fratello, che manteneva gli occhi fissi davanti a sé.Dall'oscurità della notte, un gruppo di uomini avanzò verso di lui. Avevano tutti un fisico robusto, ma volti scavati dalla vita, e solo riconoscendo quei lineamenti disperati, il principe li riconobbe: erano i pescatori che aveva conosciuto durante la parata.Lepus scattò in piedi, questa volta preparato a reagire, sguainando la spada e mettendosi istintivamente davanti ad Ahronne, in segno di protezione. <State indietro se non volete che vi sfilietti per bene!>, ruggì, ignorando il fatto che in quel preciso momento era privo di cappuccio e tutti potevano vederlo.I pescatori si fermarono, emettendo un piccolo risolio e un sorriso d'intesa. Lepus pensava che volessero solamente fare gli spacconi. Probabilmente non avrebbero mai creduto che un ragazzo come lui avrebbe avuto la meglio su sei di loro. Ma non fu la sua lama a fargli arrestare il movimento, quanto quella di Ahronne che toccava leggera come una piuma, ma palpabile, la gola di Lepus, ora segnata da un rigolo di sangue che andava a dipingere la tela bianco avorio della sua pelle. Era successo talmente in fretta che Lepus non se ne era accorto. Suo fratello lo stava davvero minacciando con la sua spada, proprio ora!<Ahronne, che diavolo stai facendo?!>, gli domandò stranito e spaventato, nel vedere la lama fraterna minacciare la sua vita.Ahronne gli si avvicinò all'orecchio, mantenendo la presa salda. <Mi spiace, fratello, ma è per il bene di tutti noi. Ti prego di non opporre resistenza>.Il ragazzo abbassò la spada, per poi spingere nuovamente il maggiore fra le braccia di quegli uomini infidi, togliendo la spada al fratello. <Ebbene, eccovi il compenso per la tratta>, continuò spostando gli occhi verso i pescatori e tirando fuori dalla borsa un pacchetto, molto simile, a quello che aveva ritrovato Lepus in camera, dopo la vestizione. Ahronne abbassò lo sguardo facendolo cadere ai piedi del maggiore, che nel mentre veniva legato mani e piedi per impedirgli di scappare.<Ahronne ridammi la mia spada o questi mi ammazzano!> urlò Lepus, sperando di aver frainteso tutta la faccenda.Ahronne alzò la sua spada per esaminarla <Vedi fratello mio, se almeno ti fossi impegnato in questi anni a essere la metà di un buon Re> lo minacciò con la sua spada, puntandogli la punta dritta in faccia, fregandosene della sua richiesta <tutto ciò non sarebbe successo> tornò a esaminarla, passando le dita sulle scritte incise sulla lama, <Non ti sei nemmeno interessato alla spada di famiglia. Non sai nemmeno cosa significano queste incisioni> lo guardò con disprezzo. Ahronne tocco il manico della spada, dove era incastonato il rubino.Girandolo, con forza, una arte del manico si svitò e ne uscì fuori un pugnale, anche esso ricoperto di scritte sulla lama. Lepus rimase basito, era vero che non conosceva nemmeno la sua spada allora.Uno dei pescatori terminò il nodo ai polsi di Lepus. <Ti avevo detto di correre, ragazzino>, gli disse con voce dura che Lepus riconobbe subito come quella di Garrick, il capo dei pescatori.<Spera solo che quando riavrò la mia spada, la lama non sia più veloce della tua sudicia lingua impertinente, Garrick>, disse Lepus audacemente, cercando di spingerselo via di dosso e rompere la corda che lo tratteneva.Garrick rise fragorosamente, allontanandosi da lui per andare a prendere il compenso. <Però è spavaldo il ragazzo>, disse, guardando il ragazzino più piccolo che manteneva una posizione rigida e allo stesso tempo regale. <Muoviti a prendere il tuo compenso, ho altro da fare che stare qui a sprecare il mio tempo, pescatore>, disse Ahronne freddo.<Sprecare il tuo tempo! Ma sei impazzito, Ahronne!>, tentò di urlare Lepus mentre veniva trattenuto dai pescatori che lo tenevano stretto, con le loro mani ruvide, e cercavano di metterlo sulla loro piccola barca di legno.Garrick aprì il pacchetto, estraendo il contenuto. <Oh bene, direi che qui c'è né abbastanza per tutti noi>, disse compiaciuto, prendendo il fiocco vistoso e ficcandolo con forza nella bocca di Lepus per farlo tacere. <Ricordate, portatelo al di là del fiume vivo! È chiaro?>Lepus si dimenò, urlando contro suo fratello. Sentiva il battito del suo cuore rimbombare nelle orecchie mentre cercava di elaborare tutto ciò che stava accadendo.Il fiocco gli bloccava parzialmente il respiro e con abilità, in un momento di distrazione, riuscì a sputarlo. <Ahronne!!! Credevo fossimo fratelli, mi stai veramente esiliando per uno stupido titolo?!> sbraitò con tutto il fiato che gli era rimasto, sentendo le sue corde vocali incrinarsi dallo sforzo.Ahronne, che prima gli dava le spalle, si girò verso di lui innervosito. Gli andò incontro con passo deciso, tenendo la sua spada nel fodero e il pugnale e la spada di Lepus nelle due mani. <Caro fratello, tu non vedi l'interezza del quadro. Pure tu, fino a qualche ora fa, eri d'accordo sull'idea che io fossi migliore di te a fare il Re> disse con fiducia in sé stesso.Lepus si irrigidì. <E quindi solo perché una volta te l'ho detto, tu hai organizzato tutto questo?! No, tale organizzazione deve essere scaturita molto prima di questo pomeriggio>.<Ovviamente non sono un ingenuo> gli fece un occhiolino, <Sono previdente e con ciò che ho scoperto sul tuo conto fratello mio, purtroppo devo cacciarti da questo regno> spiegò Ahronne freddo come il ghiaccio. <Tutto ciò che sta accadendo a questo regno è per la tua ignoranza e per i tuoi stramaledetti occhi>.Lepus si sentì ferito al cuore, quell'ultima frase aveva abbattuto ogni sua difesa, poichè era stata scoccata dal suo unico amico e fratello. <Perché sono un tale problema. Dimmelo?!> lo supplicò, ma prima che Ahronne riuscisse ad dargli le risposte che cercava mentre era appoggiato alla barca con le mani al suo interno e a pochi centimetri dal fratello, Lepus notò che non erano soli. Oltre ai marinai una alta figura attendeva nell'ombra.<BENDATELO IDIOTI!!> ordinò con voce dura quella persona. La sua voce era graffiante, sembrava appartenere a una donna poco più grande di lui ma non vi fu altro che riuscì a scoprire a riguardo, prima di essere privato anche della vista e di vedere suo fratello che con le sue mani gli rimetteva in bocca il fiocco. Tuttavia da quel poco che aveva visto, sembrava che Ahronne non si fidasse molto di lei.<Ahronne! ti ringrazio per darmi questo passaggio sicuro verso la casa> disse la ragazza misteriosa, <Non credevo di riuscire a tornare, ma ahahah direi che non conveniva a nessuno dei due la mia prigionia qui, non è vero?!> domandò sarcasticamente con voce infida.<Ti ho dato quello che voi cercavate da tempo, ora che il castello non lo può più proteggerlo, potrete averlo tutto per voi. Dii al tuo capo di rispettare l'accordo e lasciare in pace il nostro regno. Se tutto va come deve essere, i nostri regni potrebbero un giorno andare nuovamente all'unisono> disse Ahronne con voce sicura, senza tralasciare alcuna emozione nel tono della voce.<Ovviamente Principe Ahronne, recapiterò il messaggio personalmente> confermò lei, slegando dalla cintura uno strumento di pelle che riecheggiava nelle orecchie di Lepus come qualcosa che aveva già sentito. La figura femminile mise un piede sulla barca accanto a dove si trovava il corpo di Lepus che ancora si muoveva, tentando in ogni modo di liberarsi. Si sentì un piccolo soffio di vento alzarsi e un colpo partire come un fulmine nella tempesta. Il colpo arrivò accanto all'orecchio di Lepus, facendolo desistere dal muoversi ancora. Subito dopo, la voce di Ahronne si fece sentire in difesa del fratello.<Avevamo stabilito che te l'avrei consegnato solamente se sarebbe arrivato alla foresta vivo!>, la fermò il ragazzino. Si sentì la ragazza voltarsi verso di lui e poi alzarlo da terra. <NON AZZARDARTI MAI A TOCCARMI!!!>, ruggì lei, facendolo cadere a terra.Lepus sentì l'intera barca tremare assieme all'equipaggio che aveva iniziato a sudare, facendo arrivare l'odore fino al naso del povero principe.Si sentì Ahronne rialzarsi e sospirare. <Ti chiedo solo di non fargli del male, intesi?>.La ragazza fece una risata tetra. <Credo che a quello ci abbia già pensato tu, no? Io potrei solo fargli delle carezze al confronto del tradimento di un fratello>, disse, ricordandogli ciò che Ahronne aveva fatto. Lepus avrebbe voluto piangere, d'accordo con le parole della donna che voleva fargli del male. Aveva ormai capito da un pezzo che la persona che stava sopra di lui era la stessa che era entrata nelle sue stanze e probabilmente l'avrebbe dovuto rapire, sotto accordo con Ahronne. Ecco come aveva fatto a scappare senza essere trovata. Provava solo ribrezzo da quel tradimento e ringraziava la benda che gli permetteva di non vedere la faccia di Ahronne.<Noi siamo pronti, ehm signora?>, disse Garrick preparandosi a salpare, ma con un tono di domanda alla fine della frase, come se neanche lui sapesse ben definirla.<Perfetto, allora salpiamo!>, rispose con foga, dando la spinta alla barca con il piede per poi iniziare ad entrare nelle forti correnti del fiume.Ahronne urlò alla donna prima che sparissero fra le onde e l'oscurità della notte. <Non dimenticare il nostro altro accordo!!!>.Lepus si pietrificò, quale mai sarebbe potuto essere l'altro accordo che aveva stretto con quella donnaccia. Ucciderlo senza lasciare traccia? Era plausibile, dopotutto i suoi genitori si sarebbero sicuramente interessati alla sua scomparsa. Forse lei sarebbe tornata per finire il lavoro, assasinandoli?La losca figura prese un bel respiro, notando che Ahronne la continuava a seguire in attesa di risposta <Ovviamente futuro Re, sarà qui per la festa di primavera!> gli confermò lasciandolo solo in mezzo a quella notte buia.

IPERICO - tutto nasce da un sognoWhere stories live. Discover now