Capitolo Quattro

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«È stato un piacere ragazze.» Sorrise il moro e Veronica iniziò a percorrere la strada al contrario per uscire.

«Chérie, ci vorrà più di uno sguardo spaventato per farmi mantenere il segreto.» Mi sussurrò alle spalle, soffiando il fiato dritto nel mio orecchio e facendo sparire ogni accento dalla sua voce, mantenendo solo quello italiano.

«Quattro anni fa eri più simpatico.» Smisi di rispondere nella nostra lingua, riprendendo in inglese, come se quella cosa in comune mi spaventasse e volessi mettere distanza tra di noi.

«A domani, chérie.» Continuò con quel nomignolo fastidioso, facendomi sbuffare e girare, scappando verso il corridoio del paddock.

Io e Veronica non aspettammo le seconde prove libere della giornata, perché dopo mezzanotte passata, la situazione non era ancora risolta.
Andando a dormire tardi, la mattina mi svegliai ancora più tardi, ma non era un problema, perché la particolarità del weekend, come aveva detto Veronica, erano gli orari.

Mi svegliai dopo ora di pranzo e il primo messaggio sul cellulare era di Taylor. Mi chiedeva a che ora sarei andata nel paddock e dove alloggiavo, fortunatamente ci trovavamo nello stesso hotel e avvisai Veronica di andare prima senza di me. Sarei andata nel circuito insieme al mio cliente.

Quando ormai Las Vegas era diventata un tutt'uno con le luci e il sole era completamente sparito dal cielo, lasciando spazio alla notte, mi trovai nella hall.
Il mio abito rosso fuoco non era fuori luogo, in quell'eccesso che era la città del peccato.

«Hollie!» Sentii una mano stringermi il fianco e girandomi trovai Taylor, in un completo giacca e pantalone grigio. Una maglietta troppo attillata gialla sbucava sotto.

«Hey!» Sorrisi, nonostante ormai le cose tra di noi fossero diventate più che strane. Rimanere in contatto con qualcuno con cui fino a qualche mese prima mi trovavo in una relazione, era insolito.

Spesso chiudevo i contatti e lanciavo le persone nel dimenticatoio, ma con Taylor era diverso. Lavoravamo insieme, ma c'era sempre stata quell'attrazione tra di noi, che sentivo anche in quel momento, con le sue mani sui miei fianchi.

«Sei bellissima. Andiamo?» Mi chiese e annuii, seguendolo fuori dall'hotel, preparandomi ai milioni di rumors che sarebbero usciti per la nostra presenza al Gran Premio di Las Vegas insieme.

Mi afferrò la mano, come se per qualche secondo avesse dimenticato che quelle cose non le facessimo più, poi la lasciò una volta sul taxi, riprendendola dopo aver fatto strisciare il pass per il paddock ai tornelli.

«È necessario? Ci sono un sacco di telecamere e...» Provai, usando il palmo libero per sistemare la borsa della mia macchina fotografica sulla spalla.

«Sono qua per Ferrari Style, tu lavori ancora per me. Cosa dovrebbe esserci di strano?» Non mollò le mie dita, ripercorrendo il corridoio ed entrando nel box in cui ero stata il giorno prima. Non avevo pensato che avrei rivisto Charles così presto.

Dato il nostro ritardo, le terze e ultime prove libere erano già finite e c'era la pausa prima che iniziassero le qualifiche.

«La mano.» Risposi alla sua frase precedente. Di strano c'era che mi tenesse la mano e sicuramente qualcuno nel paddock l'aveva notato. Avevo visto tantissimi occhi su di noi.

Taylor si voltò velocemente, rendendosi forse conto della tranquillità con cui aveva compiuto quel gesto.

«Tay?» Sentii il nome dell'attore venire chiamato dietro di me e, prima che potessi voltarmi, il mio cliente spalancò gli occhi entusiasta.

Marriage Avoided | CL16 Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang