02/08/2009

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"il destino non è scritto, non decide la nostra vita, il nostro futuro lo decidiamo noi. Siamo noi ad avere la penna e ne scriviamo un capitolo nuovo ogni giorno facendo piccole scelte che porteranno a grandi cose" -Lizzie Oberlin

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"Mh amo questa canzone" disse t/n mentre si stava truccando alla scrivania della sua camera.

Lo stereo rosa con gli sticker di Hello Kitty che t/n ci aveva attaccato sopra quando era bambina stava riproducendo Christina Aguilera in quel pomeriggio piovoso a Sheffield.

T/n era stupenda. Indossava un vestitino bianco, semplice, ma che la valorizzava al massimo, dei calzini che le arrivavano fino sopra le ginocchia e delle ballerine nere. I suoi capelli erano legati in uno chignon alto con qualche ciuffetto fuori posto lasciato apposta. Le piaceva sentirsi bella, doveva essere sempre perfetta, anche se per rimanere in casa da sola. Si specchiava continuando a sistemare il gloss quando il suono del suo telefono la fece saltare presa alla sprovvista.

"Amanda?" Amanda era la migliore amica di t/n, erano quasi il contrario l'una dell'altra, Amanda avrebbe fatto sempre festa, viveva per vivere, o almeno questo era quello che lei diceva continuamente. Si conoscevano fin da bambine e questo le ha rese come sorelle. Spesso portavano le persone a pensare che loro fossero 'migliori amiche meglio delle altre'.

"T/n hai qualcosa da fare stasera? No perche già so che saresti rimasta a casa a leggere un noioso libro con la tua solita tisana...quindi fatti bella che alle sei ti vengo a prendere, ti voglio bene a dopo" disse Amanda senza permettere a t/n di rifiutare l'offerta prima di buttare giù. "Sempre la solita" borbottò tra se e se T/n "beh almeno sono già vestita e truccata...anche perché ha avuto la brillate idea di dirmelo alle cinque e mezzo." disse poi mentre si alzava dalla scrivania chiudendo il telefono e mettendolo in una borsetta.

Le sei arrivarono e con loro Amanda. T/n usci di casa salutando sua madre e iniziò a camminare con Amanda.

"Dove andiamo?" chiese T/n

"Al Cornerstone" rispose Amanda sorridendo

"No..." T/n gli mandò un occhiataccia "Lo sai che odio andare nei pub...dimmi almeno che c'è qualcuno bravo a suonare"

"Ci sono gli Arctic Monkeys" rispose Amanda facendo gesto con le mani mentre diceva il nome del gruppo come se avesse appena fatto una magia.

"Chi?" T/n fece una faccia confusa e cosi Amanda rise.

"Dai lo sai che a me non interessa chi c'è a suonare, ci andiamo a divertire" disse poi Amanda.

Mentre continuavano a discutere sul nome del gruppo e della 'non-voglia' di T/n di essere li arrivarono dentro al Cornerstone. Era pieno come sempre di ragazzi e ragazze della loro età. Si sedettero ad uno dei tavoli, uno di quelli vicino allo stage. Gli strumenti erano già sul palco, mancavano solo i musicisti. T/n non fece nemmeno in tempo a pensarlo che quattro ragazzi salirono sul palco.

Uno di loro mise la chitarra e poi si avvicinò al microfono: "Siamo gli A-Arctic Monkeys e questa è 'I bet you look good on the dancefloor' ... non credete all'Hype" disse prima di scatenarsi sulla chitarra con l'inizio della canzone.

La serata continuò, e T/n non lo avrebbe mai detto ma si è divertita da morire. Il gruppo fini di suonare e il pub iniziò a svuotarsi. Amanda abbandonò T/n per andare a parlare con il batterista del gruppo cosi T/n annoiata si sedette al bancone del pub prendendosi un succo.

"Un succo? In un pub?" il cantante sbucò da dietro sedendosi accanto a lei al bancone ordinando poi una birra. T/n rise sentendo il commento. "Siete stati bravi" disse iniziando a sorseggiare il suo succo, cercando anche di iniziare una conversazione. Ma la voleva iniziare? O voleva semplicemente avere un qualcosa da fare mentre la sua migliore amica era impegnata a rimorchiarsi il batterista degli Arctic Monkeys?

Lui sorrise "Oh grazie...Sono Alex a proposito" disse iniziando anche lui a bere.

"T/n"

Non so bene come spiegarlo ma forse T/n non cercava solo di passare il tempo mentre aspettava Amanda...dato che tornò a casa con il numero del cantante scritto sulla mano.

Si buttò sul letto mentre continuava a parlare con Amanda al telefono. "Sai forse è carino...potrei conoscerlo meglio" sorrideva come mai aveva fatto prima. Le raccontò tutta la conversazione avuta con quel Turner e la stessa cosa fece poi Amanda raccontando di Matt Helders, il batterista.

Continuarono a lungo finché il sonno non si fece sentire.

Dovevano riposarsi alla fine, no? Domani è una nuova giornata a Sheffield...


A Turner's storyWhere stories live. Discover now