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Eleonora

Ci troviamo tutti sul divano, mentre io giocavo con Rebecca sulla lavagnetta, visto che stava iniziando a scrivere le prime paroline.

«Ele domani hai da fare?» mi chiede Nicolò, mentre era intento a giocare con i capelli di Lavinia.

«no, perché?» domando smettendo di scrivere.

«mi faresti compagnia a Coverciano?
Sono pronte le divise e dobbiamo andarle a ritirare, prima del inizio campionato» mi spiega poi.

«va bene» all inizio sono rimasta sorpresa dalla sua proposta, per queste cose ci è stata sempre Federica, però poi ho accettato senza problemi, è anche un bel motivo per passare un po' di tempo insieme.

Il giorno dopo successivamente, ci troviamo in macchina verso Coverciano, mentre chiacchieriamo un po' del più e del meno.

«Ele, senti, ma ieri per caso ti ha seguita un certo Matteo Pessina su Instagram?» mi domanda girandosi per guardarmi e poi ritornare sulla strada.

Io annuisco, prima di chiedergli il perché, ricevendo un'alzata di spalle da lui.

«Ele» richiama di nuovo la mia attenzione facendomi voltare verso di lui.

«Domenica vuoi venire allo stadio?» mi domanda guardando la strada davanti a lui.

«con Fede?» chiedo.
«lei non può, è la prima partita di campionato e vorrei o il tuo o il suo supporto dagli spalti» mi dice poi guardandomi negli occhi.

«Nico io vorrei anche venire, però poi glie lo dici tu a papà?» nostro padre è sempre stato contro che io ci andassi da sola, diceva che ero ancora troppo "piccola" e mi potevo perdere nei posti come quelli, cioè con la mentalità era ancora rimasto a 6 anni fa quando avevo 12 anni.

«Me lo vedo io, tu mi devi dire solo sì o no, poi ti procuro il biglietto» dice guardandomi, è sempre stato così tra me e lui, quando papà non voleva farmi fare qualcosa c'era sempre stato Nico a convincerlo e a maneggiarlo a modo suo.

Allora io annuisco felice sbattendo le mani.
«non vedo l'ora» esulto con un gran sorriso facendo sorridere anche lui che alza il volume della radio iniziando a cantare a squarciagola con me.

Quanto mi era mancato mio fratello.

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«scusi la fila nove?» domando al signore con la divisa giallo fosforescente.
«qui signorina» mi indica il posto dietro di lui, io lo ringrazio prima di accomodarmi, e togliermi la giacca facendo risaltare subito la mia maglia con il numero ventitré.

Nicolò aveva convinto mio padre, ma io non avevo dubbi e così adesso mi trovo in tribuna ospiti a vedere Inter-Atalanta.

L'Inter era in vantaggio con il 2-0 con il gol di Lautaro e Thuram.

Ma al 45esimo l'Atalanta attaccò e il 32 fece gol.

Quando esultò in tribuna vidi meglio il suo viso e il suo cognome sulla maglia.

Pessina.

Quel Pessina che parlava Nicolò, quello che mi ha iniziato a seguire su Instagram?

Dopo chiederò maglio a mio fratello.

Il primo tempo è finito e io ne approfitto  per andare a comprare una bottiglia d'acqua, mentre sto per pagare vedo avvicinare una ragazza, con un bambino in braccio e una bambina che teneva per mano.

«sei qui per l'Inter?» proferisce la prima parola.

«si, tu?» dico cordialmente, sorridendo.

«anche io, bella partita vero?»dice ricambiando il sorriso.
«è tosta, però l'Inter è sempre fenomenale» annuisco io.

«Nina vieni qui» richiama la bambina, che si allontana di poco dalla quella che sembra essere la mamma.

«piacere Agustina» mi porge la mano.
«Eleonora» la ricambio, sorridendo.
«la sorella di Barella?» lo dice con un accento strano.
«si, come lo sai?» domando io.
«avete lo stesso sorriso, io sono tipica di vedere le somiglianze» ridacchia lei, facendolo fare anche a me.

«Io sono la moglie di Lautaro» collego all'accento Argentino.
«avevo intuito l'accento argentino» gli sorrido io, venendo ricambiata da lei.

«e questi due topolini chi sono?» accarezzo la guancia alla bambina che mi guardava curiosa, guardandola meglio ci somiglia tanto a Martinez.

«lui è Theo, lei è Nina» li presenta sorridendo.
«ma ciao»

«Come ti chiami?» sussurra la bambina, vicino a me.

«Eleonora» scandalizzo il mio nome.
«Ele» mi richiama lei con la sua dolce vocina, io gli accarezzo il viso prima di sorridere.

«andiamo sta iniziando il secondo tempo, io sono alla fila 9» proferisce parola Agustina.

«anche io sono lì» chissà se il destino, allora lei mi invita a seguirla e ci sediamo entrambe vicine iniziando a parlare del più e del meno, stringendo molta amicizia.

La partita è finita a 3-1 per l'Inter, doppietta di Lautaro che al suo gol la piccola Nina ha iniziato ad esultare come una matta.

Infine io e Agustina abbiamo parlato molto e legato tantissimo, abbiamo molte cose in comune e ci siamo anche scambiati i numeri di telefono, è davvero una persona d'oro con i suoi bambini.

After || MATTEO PESSINA Where stories live. Discover now