"la prima volta non si scorda mai" - capitolo 18

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Nel frattempo si fa ora di pranzo perciò andiamo in mensa e mangiamo al tavolo tutti insieme. Ci sediamo e iniziamo a parlare del più e del meno, poi puliamo e andiamo nelle celle. Siccome oggi siamo pochi la direttrice ci ha permesso di stare mischiati maschi e femmine nelle stesse celle perciò andiamo tutti in quella di Micciarella, Cucciolo e Doberman.
Iniziamo a giocare al gioco della bottiglia ma dopo un po' io e Raffaele ci stufiamo.

c: vabbè regà noi ci siamo stufati, andiamo nella mia cella.
s: fate i bravi.
m: non ti assicuro nulla!
Urla dal corridoio.
Ci mettiamo sul letto, mi si avvinghia ai fianchi e io gli inizio ad accarezzare i capelli.
c: sembri un gatto, ci manca solo che inizi a fare le fusa.
Lui mi guarda e sorride, poi si alza e si poggia sul seno e essendo che ho la canottiera sono scollata. Inizia a lasciarmi i soliti succhiotti e io sento una sensazione strana, perché mi eccita così tanto?

Gli tiro i capelli e lui rigira gli occhi poi sale un po' di più e inizia a baciarmi. Io mi siedo sul letto, lui a sua volta e poi lego le mie gambe alla sua vita. Sposta le sue mani più giù mentre continua a baciarmi, poi si ferma e tirando fuori la mia canottiera dai pantaloncini mi guarda e chiede:
m: posso?
Io annuisco e dopo avermi tolto la maglietta mi prende in braccio e ci spostiamo in bagno dove mi poggia sul lavandino. Si toglie la maglia e continua a baciarmi freneticamente. Comincia a poggiare le sue labbra umide sul mio seno e io inizio ad ansimare. Torna a baciarmi poi mi slaccia il reggiseno e mi tocca. Dopo un po' si risofferma sul mio seno e sentire il suo respiro caldo su di me mi fa impazzire.

c: Raffaele..
Lui mi guarda da sotto e dice un:
m: mh?
E così eccitante da questo punto di vista.
Mi tocca i fianchi, mi slaccia il pantaloncino e poi piano piano me lo toglie lasciandomi con solo la parte inferiore dell'intimo addosso.
m: sei bellissima pccrè..
Scende giù lasciandomi piccoli baci e quando arriva sotto inizia ad infilare la sua mano nel mio intimo, poi mi guarda per chiedermi approvazione e infilando un dito dentro dice:
m: se vuoi che smetta dimmelo.. farà un po' male però.
Io gli sorrido e basta, poi ne infila un altro e io mi lascio scappare un gemito, mi fa un po' male ma il piacere sovrasta il dolore.

Sostituisce le dita alla lingua e io mi poggio al muro inarcando la schiena. I gemiti si fanno sempre più forti fin quando non si rialza e mi guarda.
c: perché hai smesso?
Lui sorride e mentre si slaccia i pantaloni mi dice:
m: ho qualcosa di meglio..
Viene verso di me, mi bacia e nel frattempo gli abbasso i boxer.
Lo prende in mano ed inizia piano piano ad infilarlo nella mia intimità, nel frattempo mi guarda per capire quando smettere.
Quando lo mette quasi tutto nota che io comincio a provare dolore.
m: vuoi che smetta?
c: no, continua ti prego.
m: hai capito la chiattila..
Fa un sorriso malizioso.
c: zitto e continua.
Inizia a muoverlo fuori e dentro di me, prima piano per farmi abituare e poi più veloce.
Quando arrivo al culmine esce del tutto da me e torna a baciarmi.
c: ti amo Raffaele.
m: anche io Cecilia.

Mi mette una mano sulla spalla e con l'altra mi tiene i capelli come in una coda, poi mi manda giù. Ovviamente so cosa vuole e piano piano inizio ad accontentarlo. Mi spinge la testa e si aiuta muovendosi anche lui, inizia anche lui a gemere e dopo un po' mi rialzo capendo che ha raggiunto il suo culmine, poi mi ribacia ancora, ancora e ancora.

Ci rivestiamo con solo l'intimo e ci mettiamo sul letto abbracciati, ci scambiamo qualche bacio e poi prendo parola dicendo:
c: mi fa male.
m: è normale, tranquilla, passa piano piano.
c: devo farmi una doccia.
m: vengo anch'io!
c: non ti è bastato?
m: non mi basterà mai.
Io rido e mi dirigo verso la doccia notando di non riuscire a camminare quasi cadendo.
c: cazzo Raffaè! guarda che hai fatto.
m: ops...
Viene con me, ci spogliamo e entriamo in doccia dove ci scambiamo qualche bacio e basta, poi ci asciughiamo al volo.
Io metto un pantaloncino e un top, si riveste anche lui e con tanta difficoltà torniamo dagli altri.

pour la vie;  - micciarella (giuseppe pirozzi)Where stories live. Discover now