11. Il gioco della sedia

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Hai deciso di allungarti a me e di bruciarmi da vicino
E poi restami lontano
Ma solo per un po'
Giusto il tempo di provarci gusto
🌻🌻🌻🌻


7 luglio 2023 - Roma

"Mi ricordi perché questo film è così importante?"

"È un punto di svolta importante nell'universo Marvel. E poi è figo, ce stanno tutti i personaggi a 'na certa."

"Mhmh...", bofonchiò Simone, poco convinto.

Manuel si trovava sul suo letto, nonostante l'estate afosa di quell'anno.
Aveva appoggiato il proprio portatile sulle cosce scoperte, Avengers Endgame in riproduzione sullo schermo.


Una noia mortale, pensò Simone.

Era disattento e fiacco, con la stanchezza che riempiva ogni centimetro della suo corpo come sabbia bagnata, appesantendolo— principalmente a causa della donazione di sangue effettuata in mattinata.

Un tizio viola e calvo (un cattivo?) sentenziava minacce in sottofondo.
Guardava il film senza vederlo.

Un senso di nostalgia gli attanagliava la gola.
Mimmo.
Gli mancava Mimmo, terribilmente.

Seppur non vi pensasse più spesso come prima, ritrovarsi a fare le più disparate attività col suo migliore amico -che avrebbe senz'altro svolto anche con lui- faceva sorgere spontaneamente il quesito su chi fosse quel ragazzo.
Perché, pur spremendosi le meningi, più Simone si concentrava sul suo ricordo e più questo gli appariva incompleto, una figura dai confini sfocati dalle linee poco nitide.

Non conosceva i titoli dei suoi film preferiti; se prendeva il caffè con mezzo cucchiaino di zucchero perché lo preferiva amaro o se avesse una passione per ridare vita alle moto fino a imbrattarsi la faccia di grasso; se preferisse il mare alla montagna.

Ma gli mancava.

Era capitato a fagiolo quando più sentiva di dover voltare pagina e la difficoltà stava nel non idolatrare l'idea di lui.
E no, non era mai stato innamorato di Mimmo— per quanto gli piacesse credere il contrario.

L'amore è un'altra cosa.
Lo sapeva perché...

Osservò di sottecchi il profilo di Manuel.
Erano entrambi spogli di vestiti a parte per i boxer, ma si fissò sull'espressione assorta del suo viso.
Sospirò, attirandone l'attenzione.

"Che è? Te stai a annoiá?"

"No, no, figurati", disse usando tutto il sarcasmo di cui era capace.

"Non è abbastanza intrattenente per te?"
Fece un sorrisetto stronzo, gli occhi avevano il solito scintillio ludico "Guarda che ce sta Chris Evans che c'ha er culo più bello d'America."

Simone spalancò la bocca, facendo scontrare forte la propria spalla con la sua -che già si sfioravano per la vicinanza- e Manuel quasi cadde dal letto.
Scosse la testa "Sei senza vergogna, è incredibile...", poi lo soppesò per qualche secondo, mentre l'altro se la rideva "E tu come fai a saperlo? Gliel'hai guardato?"

Le risatine, si smorzarono e la fronte si increspò "Pf, ma figurate" incrociò le braccia al petto "È che lo dicono sempre pure questi nei film. E poi non è che solo perché so n'omo nun je posso riconosce' che sta messo bene."

"Seh, seh", rispose con finta accondiscendenza Simone "E io che so' n'omo-sessuale allora c'avrei la specializzazione ufficiale per certificarlo? Fammi capire..."

Manuel stava arrossendo ma scoppiò in una fragorosa risata, che contagiò anche lui.
Quando con la visione periferica si accorse che la pellicola si trovava in un punto importante, gli indicò il portatile rimbeccandolo.

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