voucher 2

1.7K 119 16
                                    

💌

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


💌

Le dita di Simone scivolavano leggere sul petto di Manuel mentre questo lo guardava sospirando. Con la punta delle dita disegnò varie volte un cuore in mezzo al petto del ragazzo, lì dove la pelle era immacolata e - ancora - senza tatuaggi.

«È il tuo modo per augurarmi un buon San Valentino?» rise Manuel facendo tremare il sia le mani di Simone che lui stesso visto che era steso sopra di lui, con la testa poggiata al suo stomaco, da non sapeva neanche quanti minuti.

Simone gli lanciò uno sguardo provocatorio, «Mi sembra di avertelo già augurato buon San Valentino.» rispose leccandosi le labbra facendo capire a Manuel che aveva ancora il suo sapore in bocca.

Le mani del moro scesero ad accarezzargli i capelli arruffati e Simone si lasciò cullare da quelle carezze sospirando. «Dovremmo alzarci. Sono già le 8.50 passate e dovevamo iniziare a studiare venti minuti fa - si passò una mano sul volto come a volersi svegliare da un sogno - non abbiamo neanche fatto colazione ancora!»

Manuel vide la preoccupazione per lo studio iniziare a prendere nuovamente il sopravvento sul suo ragazzo e, prendendogli il volto tra le mani, lo costrinse a guardarlo negli occhi.

«Famo così: ora ci alziamo, vi vestiamo e tu vai a studiare mentre io preparo la colazione e te la porto qua. Poi prendo i miei libri e vado a studiare giù così non ti do noia e non ti distraggo - disse facendo ridere il ragazzo che lo guardò scuotendo la testa - poi stasera festeggiamo San Valentino. Ci sta, no?»

Simone guardò il suo ragazzo e, sorridendo, gli lasciò un bacio sulla pancia per poi alzarsi scostando le coperte e dando a Manuel una perfetta visione del suo corpo nudo. «Va bene ma... non ho voglia di uscire a cena. Escono tutti per San Valentino, anche i nostri genitori! Abbiamo casa libera potremmo... - Manuel vide lo sguardo di Simone scattare verso la scrivania dove vi era poggiato il suo regalo - potremmo scegliere qualcosa da fare dai voucher, no?»

Il moro si leccò le labbra già in estasi, «Mi sembra perfetto! - esclamò alzandosi dal letto e infilandosi velocemente i pantaloni da ginnastica che, a giudicare dalla grandezza, forse erano di Simone - Tu scegli e me lo fai sapere, va bene? Tanto vado a preparare la colazione.» disse poi avviandosi verso la porta e, trovando ancora il sedere di Simone scoperto, stringendogli un gluteo con una mano facendolo sussultare.

«Sei un porco!» disse affacciandosi dalla porta appena Manuel uscì ridendo come un ragazzino che aveva appena rubato una caramella. «Eppure mi ami!» ribatté dalle scale facendo alzare gli occhi al cielo al corvino che, divertito, riprese a prepararsi per poi sedersi davanti ai libri di statistica.

Dieci minuti dopo, già piegato sui libri, sentì la porta aprirsi e vide Manuel farsi largo con un vassoio in mano pieno di cose. Simone gli fece spazio sulla scrivania e, appena Manuel poggiò il vassoio, si mise a ridere.

be my valentineWhere stories live. Discover now