Capitolo 6 - Lo stridio del falco

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Stefano alzò per la prima volta gli occhi dal tavolo vedendo in faccia i due cavalieri con occhi lucidi, chiese a sua volta: <<Veramente potete aiutarmi in questo?>> I due cavalieri si guardarono e gli risposero contemporaneamente: <<Certo...Parola da Cavaliere!>>, <<Va bene fatemi qualsiasi domanda...Cercherò di darvi più informazioni possibili!>>I due interrogatori si sentirono più sollevati così Ernesto partì con la sua prima domanda: <<Dove si trova il vostro covo?>>, <<Purtroppo non lo so...Non mi hanno mai permesso di avvicinarmi a loro...Ricevevo solo gli incarichi che dovevo fare da un falco che mi trasportava delle lettere...>> Orlando chiese: <<Hai dietro di te qualche lettera?>> Stefano gli rispose: <<Si...Proprio nel mio taschino!>>

Oreste si avvicinò al ladro e rovistò nelle sue tasche trovando una lettera, la aprì e vide che era composta da una carta giallastra con parole scritte da una penna d'oca insieme al timbro di un falco, Orlando vedendola disse: <<Potrebbe esserci utile prima o poi...>> Oreste fece una nuova domanda: <<Come facevi ad avere quelle frecce di riccio con te? Chi te le ha procurate?>><<Inspiegabilmente me ne sono trovate davanti casa...Ma la cosa che non sono riuscito a capire quando le vidi era che aveva lo stemma del regno...Erano ufficiali!>> Disse il ladro. <<Molto interessante...Per come si può dedurre abbiamo qualche infiltrato nel regno!>> I due cavalieri si guardarono come segno di una reciproca approvazione.

Ernesto proseguì con un'altra domanda: <<Chi sono i membri del tuo gruppo?>>

<<Non li ho mai visti di persona...Ma so i loro soprannomi e ciò che fanno...>> Orlando sentendolo proseguì dicendo: <<Ok...Illustraci tutto quello che sai su di loro...>>, il ladro li guardò più attentamente e proseguì dicendo: <<Va bene...Il gruppo che io sappia è formato da molti scagnozzi ma solo sei sono coloro che comandano l'intero gruppo...Partiamo da colui che mi ha incaricato la scorsa volta ad andare a rubare nel vicolo dei ricchi "Il macellaio" questo uomo per sentito dire...ama affettare le sue vittime perché possiede un arma mastodontica che gli permette con un solo colpo di tagliare in due una persona con la sua forza bruta...Poi c'è "L'illusionista" colui che con i suoi giochi psicologici riesce a far venire l'infarto alle sue vittime solo guardandolo o farle impazzire con illusioni ottiche...Poi c'è una donna con il nome di "Doppia faccia" soprannominata così perché si può trovare anche in due posti diversi nello stesso momento capace di uccidere le sue vittime nell'ombra facendole scomparire...Ora andiamo sugli ultimi tre...Le persone più spietate che io abbia mai sentito...Capaci addirittura a bruciare un intero villaggio da soli...Il primo dei tre è...>>

In quel momento la conversazione del ladro fu interrotta da un ticchettio sulla porta, entrò una signora di nome Flavia che avvisò Orlando e Oreste di una visita inaspettata, Orlando disse al ladro in quel momento muto: <<Dobbiamo un attimo uscire riprenderemo la conversazione dopo...>> Così i due cavalieri uscirono e andarono a vedere chi era; arrivati nell'atrio della caserma videro un uomo con vestiti molto vistosi da nobile, l'uomo vedendo i due cavalieri arrivare si presentò a loro dicendo: <<Buongiorno, il mio nome è Giuseppe sono il consigliere del re!>> Orlando gli strinse la mano e gli disse: <<Il piacere è tutto nostro...Con quale piacere lei è venuto a farci visita?>>, <<Sono stato mandato dal re in persona per darvi le sue congratulazioni Signor Oreste insieme al suo compagno...>>

<<Freccia d'argento! Così si vuole far chiamare...>> Ribadì Oreste nei confronti di Ernesto.<<Molto interessante...Siete degli eroi per il nostro regno! Come va con il membro dei falchi neri!>>

Orlando rispose: <<Proprio in questo momento lo stiamo interrogando...Cercheremo di estrapolargli più informazioni possibili!>>, Il consigliere sorrise rispondendogli: <<Fate bene! Non vi voglio disturbare ulteriormente nel vostro lavoro...Vi auguro un buon proseguimento di giornata!>> Si salutarono e i due cavalieri ritornarono nella sala dell'interrogatorio dove lo stava aspettando il ladro, arrivati li rimasero scioccati, si ritrovarono Stefano caduto per terra dalla sedia con il volto bagnato d'acqua e un bicchiere appoggiato sul tavolino. Ernesto verificò velocemente lo stato del ladro e disse a Orlando: <<È morto...Penso che sia stato avvelenato!>> Orlando sconvolto disse: <<Ma come è possibile!>> Con tanta frenesia andò a chiamare Flavia e chiese se aveva dato un bicchiere d'acqua al ladro ma lei rispose di no, chiese ad altri dipendenti della caserma con la stessa domanda ma risposero che nessuno sapeva nulla.

Orlando guardò Oreste e gli disse: <<Questo gruppo è più pericoloso di quanto pensassi!>><<Ora come facciamo con la famiglia di Stefano?>> Chiese Oreste allarmato.<<Credo proprio che da come si è evoluta la situazione...Già non esiste più da un bel po!>> Quel giorno nella caserma si creò una nuvola di mistero che impedì ai cavalieri di sapere chi erano i più spietati membri dei falchi neri.

Ernesto appena finì di sentire il racconto di Oreste rimase muto, Oreste concluse la vicenda dicendo: <<Questo è tutto!>> Sorseggiando poi il suo tè ormai tiepido. <<E ora cosa si fa?>> Chiese Ernesto con tanta frenesia; Oreste gli rispose: <<Nulla...Aspettiamo la prossima mossa...>> Sentendolo il ragazzo fece un espressione un po' contrariata rispondendogli: <<Mah...Questa gente è pericolosa dobbiamo muoverci!>>, Oreste lo fermò all'istante: <<Calmati! Ricordati ciò che ti avevo detto già una volta...Sei ancora troppo Inesperto per fare l'eroe...Non c'è bisogno di essere frettolosi...Appena fanno un passo falso noi saremo i primi ad agire...Poi stiamo analizzando ancora la lettera che ci ha dato Stefano...Stai tranquillo e goditi l'accademia!>>

Ernesto aveva una bomba dentro che voleva esplodere ma si calmò...Decise di ascoltare il consiglio del suo amico e concentrarsi nei suoi studi da arciere, nel combattimento con Stefano capì che mancava ancora tanta strada per arrivare al suo livello senza pensare dei suoi superiori appena citati, così decise di concentrarsi con gli allenamenti.

I giorni passarono e anche Ernesto tornò come una volta, volenteroso di realizzare il suo sogno di diventare il miglior arciere del regno, le sue lezioni andarono avanti cercando di impegnarsi di più nella sua passione; finché nella sala di addrestramento con arco l'insegnante Pablo disse davanti alla classe che si allenava: <<Ragazzi! Un attimo di attenzione...Vi annuncio che questa settimana andremo in gita a caccia di selvaggina per il regno nelle foreste circostanti...Inoltre l'organizzazione dei cacciatori per la gratidudine nei nostri confronti ha deciso di creare una piccola gara...Che consiste nel catturare più selvaggina possibile chi ci riuscirà riceverà un premio! Perciò vi voglio carichi!>> Tutta la classe si sentì elettrizzata dall'idea della competizione insieme a Ernesto che non vedeva l'ora di affrontare una nuova avventura.

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