Cap 1: Il giorno che l'umanità si spense

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Ma non era sempre stato così. C'era stato un tempo in cui il mondo era diverso, in cui il sole splendeva e le persone sorridevano. Un tempo in cui Sebastian era felice, e aveva una famiglia. Un tempo che lui non ricordava più. L'unico ricordo che gli era rimasto era una collana con una pietra blu, che portava al collo. Era l'unico indizio sul suo passato, ma non sapeva cosa significasse.

Sebastian si alzò dal divano, e prese le chiavi della sua auto. Decise di andare a trovare la sua migliore amica, Lizzie. Era l'unica persona che lo capiva, e che condivideva il suo segreto. Lizzie non era immune alla luce, al contrario di lui, e lo aveva aiutato a nascondere la sua anomalia dagli altri. Gli altri, infatti, lo avrebbero considerato un mostro, o peggio, un pericolo. Sebastian non sapeva perché era rimasto immune, ma sospettava che avesse a che fare con il suo passato.

Sebastian guidò fino alla casa di Lizzie, e suonò il campanello. Lizzie aprì la porta, e lo accolse con un sorriso. Era una ragazza dolce e intelligente, con i capelli rossi e gli occhi verdi. Era l'unica che faceva battere il cuore di Sebastian, ma lui non glielo aveva mai detto.

"Ciao, Seb. Come stai?" gli chiese Lizzie.

"Bene, grazie. E tu?" rispose Sebastian.

"Stanco. Sai, è quasi giorno, e io devo andare a letto."

"Posso entrare? Vorrei parlarti di una cosa."

"Certo, entra. Ma sbrigati, non ho molto tempo."

Sebastian entrò in casa di Lizzie, e la seguì nella sua camera. Si sedettero sul letto, e accesero la TV. C'era un programma che parlava della night society, la società che si era formata dopo la pandemia. Mostrava le immagini di una città oscura e silenziosa, dove le persone si muovevano con cautela, evitando ogni fonte di luce. Mostrava anche le immagini di alcuni ribelli, che cercavano di sabotare il sistema, e di riportare la luce nel mondo. Ma erano pochi, e spesso venivano catturati e puniti.

"Guarda che schifo. Questo è il mondo in cui viviamo?" disse Sebastian, con disgusto.

"Non è così male, Seb. Dobbiamo solo adattarci. Non possiamo cambiare le cose." disse Lizzie, con rassegnazione.

"Non è vero, Lizzie. Possiamo cambiare le cose. Dobbiamo cambiare le cose. Non possiamo accettare questa situazione, non possiamo rinunciare alla luce. La luce è vita, Lizzie. La luce è speranza."

"Seb, cosa stai dicendo? Sei impazzito? Sai bene che la luce è pericolosa, che fa male. Sai bene che se qualcuno scopre che noi siamo immuni, ci uccideranno. Dobbiamo stare attenti, Seb. Dobbiamo nasconderci."

"No, Lizzie. Non dobbiamo nasconderci. Dobbiamo agire. Dobbiamo scoprire la verità. Dobbiamo scoprire cosa ci è successo, perché siamo diversi. Dobbiamo scoprire chi è quella creatura, che mi ha parlato di un grande esperimento. Dobbiamo scoprire cosa significa questa collana, che porto al collo. Dobbiamo scoprire il nostro passato, Lizzie. E dobbiamo farlo insieme."

"Seb, ti prego, smettila. Non sai di cosa parli. Non sai cosa stai facendo. Stai rischiando la tua vita, e la mia. Stai sognando, Seb. Svegliati."

"Non sto sognando, Lizzie. Sto pensando. Sto pensando a un piano. Un piano per costruire una società segreta, sperduta, dove potremo vivere alla luce del sole. Un piano per scoprire i misteri che ci circondano, e per far ritornare il mondo alla normalità. Un piano per essere liberi, Lizzie. Liberi di essere noi stessi."

"Seb, sei pazzo. Questo piano è impossibile. È folle. È suicida. Non puoi farlo. Non puoi coinvolgermi. Non puoi coinvolgere nessuno. Devi lasciar perdere, Seb. Devi lasciar perdere."

"Non posso, Lizzie. Non posso lasciar perdere. Non posso arrendermi. Non posso vivere così. Ho bisogno di sapere, Lizzie. Ho bisogno di sapere chi sono. Ho bisogno di sapere perché sono qui. Ho bisogno di sapere qual è il mio destino."

Sebastian guardò Lizzie negli occhi, e le prese la mano. Lizzie sentì il calore della sua pelle, e il battito del suo cuore. Lo guardò a sua volta, e vide la determinazione nei suoi occhi. Vide la passione, e la follia. Vide l'amore, e la paura. Vide l'ombra del passato, e la luce del futuro.

"Seb, ti voglio bene. Ma non posso seguirti in questo piano. È troppo pericoloso. È troppo assurdo. È troppo bello. Non funzionerà, Seb. Non funzionerà."

"Funzionerà, Lizzie. Funzionerà. Basta che tu mi creda. Basta che tu mi aiuti."

"Seb, ti voglio bene. Ma non posso aiutarti. Non posso crederti. Non posso fare nulla."

Lizzie si alzò dal letto, e si avvicinò alla finestra. Tirò le tende, e chiuse gli occhi. Era quasi giorno, e il sole stava per sorgere. Era il momento di andare a dormire. Era il momento di dimenticare.

"Seb, vai a letto. Domani sarà un altro giorno. Domani sarà un altro incubo. Domani sarà un altro nulla."

"Non è vero, Lizzie. Domani sarà un altro giorno. Domani sarà un altro sogno. Domani sarà un altro tutto."

Sebastian si alzò dal letto, e si avvicinò a Lizzie. Le mise una mano sulla spalla, e le sussurrò all'orecchio.

"Lizzie, fidati di me. Seguimi. E vedrai la luce."

Lizzie scosse la testa, e si liberò dalla sua presa. Lo guardò con tristezza, e gli disse.

"Seb, lasciami stare. Lasciami dormire. Lasciami morire."

Poi, si voltò, e si coricò sul letto. Si coprì con le coperte, e chiuse gli occhi. Si addormentò, e sognò nel buio.

Sebastian rimase in piedi, e guardò la finestra. Vide il sole che sorgeva, e illuminava il cielo. Sentì il calore sulla sua pelle, e il sorriso sul suo viso. Si mise la collana al collo, e aprì la porta. Uscì dalla casa, e salì sulla sua auto. Accese il motore, e partì. Partì per la sua avventura

The Night SocietyWhere stories live. Discover now