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Drinn Drinn Drinn

Allungo la mano per spegnere la sveglia, resto ancora qualche minuto a contemplare il soffitto. Alla fine il gran giorno è arrivato, chissà come sarà.
Mi decido finalmente ad alzarmi dal letto, anche se tutto il mio essere mi urla di ritornare tra le calde lenzuola.
Dopo minuti interminabili riesco ad alzarmi, mi dirigo a passo spedito verso il bagno.
Lascio che il getto di acqua calda rilassi ogni parte del mio corpo. Come se ciò servisse in qualche modo a rilassarmi, ma ciò è solo un rimandare l'ineditabile.
La mia vita è cambiata, devo solo accoglierla e mettere da parte il dolore.
Avvolgo il mio esile corpo nell'accappatoio e mi dirigo nuovamente in camera, recupero l'intimo e i vestiti che avevo preparato la sera prima.
Dopo essermi asciugata i capelli e aver indossato i vestiti mi guardo intorno cercando di capire se avessi dimenticato qualcosa.
Scendo al piano inferiore, sentendo un'odore delizioso di frittelle appena fatte.

"Se non ti sbrigli finisce che me le mangio io"
"Arrivo!"

Mia zia è la persona più dolce che abbia mai incontrato, sempre pronta ad aiutare, assomiglia molto a mia madre.

"Allora Eden sei pronta per il tuo primo giorno? Che invidia, vorrei avere anche io 17 anni"
"Io non vedo nulla da invidiare, sarò sotto gli occhi di tutti, lo sai che non mi piace"
"Ti dirò una cosa che magari adesso per te è scontata: alza il naso da quei libri e vivi la tua età, assapora ogni momento, innamorarti, sbaglia ma soprattutto sii te stessa sempre"
"Ci proverò zia"
"É quello che volevo sentire! Dai su muoviti che ti accompagno io"

Finisco velocemente di mangiare e mi dirigo verso l'esterno dove mia zia mi sta aspettando in macchina.
Durante tutto il tragitto osservo meglio il paesaggio intorno a me, devo dire che ci sono molte più case di quando pensassi, lungo il marciapiede osservo la quantità di ragazzi e ragazze della mia età che si accingono ad andare a scuola.

"Allora ripassiamo quello che ti ho detto: entri e vai subito in direzione per richiedere l'armadietto e i vari orari intesi? Ma soprattutto fai un po' di amicizia, potresti anche pensare di andare alla festa di inizio anno, si tiene ogni anno nel bosco da quando ne ho memoria, oh che bei tempi"
"Non credo che sia la cosa migliore visto che devo mettermi in pari con gli altri"
"Capisco che lo studio sia importante, ma Eden hai diciassettenne anni, goditeli e per una volta divertiti!"

Arrivate di fronte al complesso scolastico, mi guardo nuovamente intorno per poi guardare mia zia, quasi supplicandola di riportarmi a casa, ma senza risultato il mio sguardo da cerbiatta ha miseramente fallito.
Rassegnata decido di scendere dalla macchina, fai un bel respiro. Scesa dalla vettura posso constatare che ho letteralmente gli occhi di tutti addosso, mi sento in imbarazzo ad avere tutti e dico proprio tutti che mi fissano.
Prendo coraggio iniziando ad avviarmi verso l'interno, che lentamente si sta riempiendo di studenti.
Molti di loro si abbracciano e scambiano qualche parola sull'estate che si è appena conclusa.
Nonostante la calca di gente che si è andata a creare riesco a farmi largo arrivando a destinazione: la dirigenza.
Ad accogliermi trovo una donna sulla sessantina intenta a fissare il monitor.

"Scusi" provo a dire
"Lei sarebbe?" Domanda la donna
"Sono Eden Pierce, quella nuova"
"Sisi lo so, tieni qui c'è il numero dell'armadietto con la sua combinazione, in questi invece troverai gli orari con le varie classi, tutto chiaro? Bene ora sparisci ho da fare"

Direi che qualcuno non ha passato delle belle vacanze; allora il mio armadietto dovrebbe essere il 113, invece le prime due ore ho storia. Passano minuti interminabili finché non riesco a trovare il mio armadietto, c'è solo un piccolo problema: proprio davanti al mio obbiettivo stanno stazionando un gruppo di ragazzi.
Devo fare appello a tutto il mio coraggio per la seconda volta in questa giornata, lentamente mi dirigo verso il gruppo che, subito nota la mia presenza.
Ma che diamine hanno tutti da fissare?

Always and forever Where stories live. Discover now