Capitolo 8 - Le notti di Zefyron - 1°parte

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Il Dakari impiegò alcuni giorni a raggiungere l'Oceano di Mezzo, mentre il cuore di Dankan palpitava pensando a Elektra sola in quel villaggio di Vampiri, chiedendosi se avesse fatto bene a lasciarla andare con la madre. Le parole di Lylaiza sembravano sincere, ma a mente fredda si ricordò di come le Figlie della Notte fossero abili a manipolare il volere degli altri Dragoni, pur di raggiungere i propri scopi.

Era la prima volta che aveva a che fare con quella razza, composta quasi esclusivamente da femmine bellissime e inquietanti, abituate a muoversi con il favore delle tenebre, grazie ai grandi occhi gialli, capaci di vedere perfettamente anche nell'oscurità. I Vampiri sono legati all'elemento aria, si trovano più a loro agio in volo che a terra e non amano l'esposizione diretta alla luce solare, che provoca loro surriscaldamento e spossatezza a causa delle capacità isolanti della pelle, che si è adattata a trattenere il calore per resistere alle basse temperature, nonostante la dieta poco calorica.

I loro corpi di colore rosso e grigio sono leggeri e flessibili grazie anche alle ossa cave. Hanno volti simili a quelli dei Demoni, ma più dolci e aggraziati, due lunghe corna grigie alte sulla testa con la punta rivolta all'indietro e orecchie grandi e appuntite. Sul corpo presentano scaglie leggere simili a piume che ricoprono le parti posteriori, gli arti e la nuca, anch'esse grigie. Hanno grandi ali membranose sostenute da muscoli, capaci di far spiccare loro il volo anche da terra, con artigli alle estremità.

La parte anteriore del corpo e il volto non presentano scaglie, ma sono di pelle morbida di colore rosso, come i palmi delle mani, con quattro dita munite di artigli duri e affilati. Hanno una coda affusolata che finisce con una scaglia ossea appuntita come un ago, utile per forare le pelli più coriacee quando non riescono con i lunghi e acuminati canini. Il corpo è simile a quello dei Gorgoni, ma più snello e slanciato, con piedi allungati provvisti di tre dita e uno sperone che poggiano solo sulla parte anteriore. E possono sputare un liquido che si congela a contatto con l'aria, ma che in quantità moderate si trasforma in un gas dalle proprietà ipnotiche e allucinogene che crea dipendenza.

I Vampiri si dividono in Furie, cresciute come guerriere adatte sia a difendere i nidi che ad attaccare e depredare i villaggi dei popoli che abitano al suolo, e le Arpie, abili manipolatrici e seduttrici specializzate nell'attirare e controllare i Dragoni di altre razze e nell'accumulare tesori.

I maschi di questa razza, invece, sono completamente avvolti nel mistero. Si pensa ne nascano pochissimi e che siano preservati dalle Sacerdotesse del Sangue, che li sfamano lasciandosi mordere sul collo. Queste ultime, fedeli al culto della madre dei draghi, sono depositarie di conoscenze ormai perdute sugli antichi lignaggi e sono in grado di avere visioni divinatorie. Spesso tramano nell'ombra, in luoghi sconosciuti ai più.

Il popolo dell'aria è solito costruire i suoi nidi sulle vette più fredde e impervie, sfruttando cavità naturali o edificando strutture composte di ossa e pellame arroccate sui costoni delle montagne, spesso nascoste sotto una coltre di ghiaccio. Allevano varie specie di animali, tra cui Viverne dei Ghiacci e Anfitteri, serpenti alati dotati di un mortale veleno, che sfruttano per la caccia o la guerra, oltre ai Ragni Tessitori da cui ricavano la pregiata seta.

Thoromir conosceva molte cose a riguardo, avendo passato parecchio tempo in compagnia delle Figlie della Notte, e aveva condiviso il suo sapere con il mezzo Gorgone durante la traversata. Presto videro stagliarsi all'orizzonte le cime innevate della catena montuosa dei Titani, e dopo essersi infilati in un gigantesco fiordo, notarono in lontananza le cupole della città portuale di Kidna, sulla costa orientale dell'oceano.

Quello sarebbe stato anche il porto di arrivo del viaggio che il gladiatore avrebbe intrapreso con Vellerux, se non fossero incappati nella tempesta e da lì, prendendo una galleria scavata sotto i monti, avrebbero raggiunto facilmente la città di Hardes. La mappa di cui erano entrati in possesso, invece, indicava sulla cima di una montagna la loro meta. Aspettarono il favore della notte per attraccare, poi, pagando un armatore, nascosero la nave e si addentrarono per le vie del centro.

Transcendental Worlds - InfernoWhere stories live. Discover now