Capitolo 1

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 "Vi ho portati qui perché qui dentro alloggia un mio ex alunno che si chiama Mimmo e che Simone conosce già."

Mimmo.

Questa fu la prima volta in cui Manuel sentì quel nome. E lì per lì non ci diede molto peso, giusto uno sguardo interrogatorio verso l'amico che gli bisbigliò di risposta un "si, poi ti dico" e nulla più. Non gli interessava neanche più di tanto sapere i dettagli, se deve essere sincero, perché alla fine conoscendo Dante e la sua passione per i casi disperati poteva già immaginare che storia ci fosse dietro, probabilmente simile alla sua situazione dello scorso anno ma con un finale un po' diverso, meno felice, ma nonostante ciò ovviamente il professore non aveva abbandonato il suo studente e aveva continuato ad aiutarlo. Insomma, nulla fuori dall'ordinario, quindi non c'era alcuna ragione per lui di interessarsi più di tanto a questa faccenda e a questo Mimmo.

Grande errore.

Perché Manuel ancora non sapeva che di lì a poco questo Mimmo sarebbe diventato il tormento della sua esistenza. Non lo sapeva, ma avrebbe dovuto aspettarselo dato che la passione per i casi disperati era qualcosa che accomunava sia Balestra Senior che Balestra Junior.

-

E infatti.

"Non lo trovi bello ed affascinante?"

Manuel e Simone erano nel corridoio di fronte alle macchinette quando il più piccolo pronunciò queste parole. Manuel, che stava tranquillo e sereno a girare lo zucchero nel suo caffè, alzò di scatto la testa verso l'amico e notò che aveva lo sguardo sognante rivolto verso qualcuno e quel qualcuno era proprio Mimmo che aveva iniziato quella mattina stessa a lavorare nella biblioteca della scuola in seguito a degli accordi presi con il carcere (sicuramente grazie al professore Balestra) e che ora era intento a parlare con il bidello mentre reggeva un malloppo di libri quasi più alto di lui.

Manuel riportò lo sguardo su Simone e il modo in cui i suoi occhi scintillavano guardando l'altro ragazzo e si sentì lo stomaco ritorcere per qualche ragione.

"Mah, bello e affascinante proprio no..." disse cercando (e fallendo) di non far fuoriuscire l'irritazione che stava provando in quel momento. Non sapeva neanche lui il perché si sentisse così infastidito. Probabilmente perché Simone sembrava interessato a questo Mimmo quando poteva avere sicuramente di meglio. Cioè, dai, oggettivamente parlando, Simone era quello che le ragazze avrebbero definito come 'un gran bel pezzo de gnocco'. Oggettivamente, eh. Era alto, moro, riccio, bel fisico allenato dato che era anche un giocatore di rugby, grandi occhioni marroni capaci di convincere praticamente chiunque. Se a questo aggiungi il fatto che è anche intelligente e sensibile, protettivo e disponibile verso le persone a cui tiene e... vabbè, insomma Simone era davvero il pacchetto completo, quindi meritava qualcuno che fosse alla sua altezza e di certo non un avanzo di galera qualunque. Sicuramente era questo che lo stava facendo innervosire, sì. Simone semplicemente meritava di più e Manuel in quanto suo migliore amico voleva assicurarsi che il ragazzo non si accontentasse del primo che capita per poi restarne ferito. Quindi si affrettò ad aggiungere "e poi non fa per te..."

"Ma perché scusa?" gli chiese Simone distogliendo finalmente lo sguardo da Mimmo e riportando la sua attenzione su Manuel. Meglio.

"Perché?..." Manuel non sapeva davvero cosa rispondergli, quindi sparò la prima cosa che gli venne in mente "perché è etero, se vede da come guarda le ragazze". In realtà Manuel a malapena aveva visto Mimmo e di certo non lo aveva visto guardare nessuna ragazza, però alla fine la maggior parte della popolazione mondiale era etero, no? Era abbastanza sicuro di aver letto da qualche parte che era circa il 97% quindi alla fine quante possibilità c'erano che Mimmo fosse gay? Praticamente nessuna. Manuel era compiaciuto con la risposta che aveva dato, si diede mentalmente delle pacchette sulla spalla.

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⏰ Last updated: Jan 08 ⏰

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