Capitolo 2

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Era una mattina di scuola normalissima: la lezione del prof più amato dagli studenti stava facendo una lezione su Galileo Galilei. Non che volesse dire qualcosa agli studenti tramite la sua filosofia come era suo solito fare, però si accorse che il figlio era distratto, immenso nei suoi pensieri che da un esterno sembrava che lo stessero divorando dentro. Manuel che era seduto al banco di fianco, lo guardava con degli occhi in pena e Dante se ne accorse. Finita la lezione quest'ultimo lo chiamò in disparte.

«Manuel, per caso sai cos'ha Simone? È da un po' che vedo che mangia poco niente sta sempre chiuso in camera...»

«Non lo so prof, vorrei fosse Simone a dirle che c'ha.»

«Ma mi devo preoccupare? Si è messo nei casini? Avete litigato?»

«Si sorprenderà ma io non c'entro nulla!» una mezza risatina uscì da lui «S'è innamorato... di Mimmo. C'avevano na relazione ma come credo lei sappia lui l'ha abbandonato come un giocattolo.»

«No Manuel, Mimmo non ha abbandonato Simone di sua spontanea volontà. Per una serie di ragioni è entrato in un programma di protezione civile.»

«Ah, mejo che stia lontano da lui. Se vedemo a casa.»

Dante da questa affermazione sembrava sorpreso, Manuel era geloso di Mimmo?

Dopo essere tornato a Villa Balestra andò in camera del figlio per chiarire con lui la situazione. Come al suo solito lui si era chiuso in camera sua.

«Simone, mi puoi dire che hai? Sono in pensiero, per favore...»

«Niente pa', soliti cazzi per la testa.»

«Non è vero, te lo leggo negli occhi che non stai affatto bene. »

«Io e Mimmo stavamo insieme pa'. Contento? »

«Ma perché non me l'hai detta prima sta cosa? »

«Avevo paura. Non di cosa tu potessi dire ma avevo paura di uscire allo scoperto con lui. Io sono abituato alle chiacchiere e ai pregiudizi che fanno nei miei confronti ma lui no. Non voglio che anche lui subisca un'aggressione verbale e fisica come hanno fatto Ernesto e i suoi amici con me. Poi sinceramente, ti saresti mai aspettato che Mimmo fosse bisessuale?»

«No infatti ne sono sorpreso.» sospirò e dopo una lunga pausa disse «Ti va di andare da uno psicologo? All'inizio forse non ti sembrerà d'aiuto ma col tempo magari. Potresti chiedere a Manuel di accompagnarti. »

«Forse mi servirebbe sì ma che c'entra Manuel co sta storia? »

Dante sorrise e non volle rispondergli. Aveva notato che da quando aveva lasciato Nina, Manuel sembrava più felice e chi aveva al suo fianco? Simone. Quindi fare 2+2 non era difficile.

Manuel aveva origliato quasi tutta la conversazione, tranne la fine. Al sentire le ragioni per cui Ernesto avesse picchiato Simone gli vennero i brividi. A lui non aveva spiegato i motivi e se solamente lo avesse saputo allora sì che avrebbe fatto la stessa cosa di quel "Napoli der cazzo". Sapere che l'amico era felice con un altro gli provocava un nodo alla gola, come se si stesse per strozzare. Non sapeva esattamente come chiamare quella cosa. Lo stava soffocando, infatti, abbandonò il posto in cui origliava per farsi un giro. Non si sentiva più se stesso. Non sapeva cosa stesse succedendo e non era sicuro che volesse saperlo. Non era bravo lottare con i suoi sentimenti ma sapeva che questa cosa l'aveva già provata diverse volte: quando Simone gli chiese se Mimmo non fosse bello e affascinante, quando vide quei due parlare per la prima volta, quando gli vide parlare anche altre volte, quando lui gli interruppe mentre prendevano il caffè, quando Simone gli disse della loro relazione e quando ne parlava con Dante. Questa cosa lo massacrava, aveva un macigno sulle spalle con scritto "gelosia" ma era troppo orgoglioso per ammetterlo ma ne è consapevole. Dopo una lunga passeggiata si decise che forse doveva chiedere aiuto all'unica persona che lo conosceva meglio delle sue tasche a parte sua madre: Chicca. Erano rimasti in buoni rapporti, ogni tanto si sentivano un po' perché ancora lei non si era ambientata nella nuova scuola e un po' perché non riuscivano completamente a staccarsi l'uno dall'altra.

Chicca era in compagnia di Laura e stava finendo una tavola finché il telefono non le squillò. Si sorprese che Manuel l'avesse chiamata.

«Manuè! Che strano che m'hai chiamato, è successo qualcosa? Hai messo 'ncinta una?»

«Magari Chì, senti ma ndo stai? Te devo parlà de una cosa importante.»

«Sto a casa mia co Laura se vòi pòi venì. Ma tutto ok? Me pari ncadavere da come parli.»

«Arrivo, mejo che ci sta pure Laura.»

Appena varcò la soglia di casa della ragazza, senza nemmeno sistemarsi, iniziò a parlare a vanvera e le due rimasero a bocca aperta. Non si aspettavano di certo tutto questo. Quando finì il suo racconto si sentì come se fosse libero per la prima volta dopo mesi.

«Quindi me stai a dì che te sei innamorato de Simone?»

«Chì mo non lo so, non credo so solo che sta situazione me inizia a preoccupà.»

«Ma preoccupà de che Manu, 'o sai che è na bella cosa innamorarse.»

«Ho paura Chì, tanta. Non so che cazzo me succede, non so perché me succede. Non so ncazzo de niente. L'hanno scorso ar compleanno suo se semo baciati e abbiamo scopato. A me quella volta non è che non disse niente però mi spaventai e trattai de merda Simone. Non so manco se me so innamorato e de certo non credo che lui mi possa prendere sul serio dopo quello che ci siamo detti. Ho pensato subito a te pe confessà sta cosa e grazie che ce stava pure Laura che è come la migliore amica de Simone. Te Là non sapevi niente de niente?»

«No mi spiace, lui non mi parla di queste cose o meglio, mi disse che era innamorato di te l'anno scorso dopo che ci lasciammo.»

«Questo l'aveva fatto capì anche lui che gli stavo sotto però me ne fregai.»

«Manu te stai a fà troppe lagne, te sei innamorato e mica è un male ma famme capì, le ragazze te piacciono o no?

«Me piacciono sì Chì, pe questo so venuto qua. »

«Ascolta, famo così Simone mo c'ha i cazzi sua pe la testa e na dichiarazione tua sarebbe devastante pe lui quindi finché non se calma tu muto devi stà.»

«Ma che dichiarazione e dichiarazione. Io non dico ncazzo. Io so innamorato de Simone, so solo geloso? »

«Non mi pare che la tua sia gelosia Manuel, ho visto come guardavi Nina e avevi gli occhi spenti con lei. Non era nemmeno preso da lei anzi, guardavi più Simone che lei a lezione.»

«Là non te ce mettere pure te te ne prego.»

«Ma chi è sta Nina?»

«Na mia ex, ce so stato pe dei mesi ma quella me trattava male e l'ho mollata.»

«Ah, mejo allora, così c'hai più tempo de capì te che provi de Simone.»

Manuel sapeva che loro due avessero ragione, sapeva che verso l'amico provava dell'attrazione fisica ma non voleva ammetterlo. Forse non doveva nemmeno chiamarlo più amico. Era come se gli fosse crollato il mondo addosso e fosse stato soffocato da dei sentimenti in conflitto.

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Ciao ragazzi! Come state? Spero bene, questo capitolo boh non mi convince più di tanto ma spero che vi piaccia. Ci vediamo settimana prossima! Buona lettura e grazie ancora del sostegno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 05 ⏰

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Forse non dovrei avere paura di queste emozioni | SIMUEL |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora