𝐈𝐈 - 𝐁𝐫𝐢𝐝𝐠𝐞𝐬 𝐎𝐟 𝐅𝐫𝐢𝐞𝐧𝐝𝐬𝐡𝐢𝐩𝐬

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Scivolando giù dalle antiche scale di roccia che avevamo adottato come nostro "rifugio" nel cortile, lasciavamo che le nostre parole fluissero nell'aria come bolle di sapone, portandoci verso nuove strade della mente. Lucille, con leggerezza, si spostò lungo il passaggio, appoggiandosi a una ringhiera in ferro che separava la crepata roccia dalla distante vista del campo di calcio dell'università. Timidi ciuffi d'erba sbucavano da fessure, e la luce del sole la colse improvvisamente, rivelando dettagli che sfuggivano nell'ombra.

Lucille Holland, il suo nome danzava nell'aria come una melodia armoniosa. Aveva capelli castani a caschetto che incorniciavano un volto animato da occhi profondi, che parevano raccontare storie antiche e un sorriso gentile che illuminava anche le giornate più grigie. La sua figura, appoggiata alla ringhiera, emanava un'aura di grazia e mistero, come se fosse in sintonia con il fluire della natura intorno a lei.

«Hai qualche idea interessante per il nostro progetto, Althea?» mi chiese cogliendomi all'improvviso.

«Stavo pensando a qualcosa legato alla storia dell'arte contemporanea. Magari un confronto tra diversi movimenti artistici.»

Lucille annuì, riflettendo: «Sì, potrebbe essere affascinante esplorare come l'arte si sia evoluta nel corso del tempo. Magari possiamo focalizzarci su un periodo specifico, come gli anni '60 o '70.»

Condividemmo idee su come strutturare il nostro lavoro, entusiaste all'idea di esplorare nuove prospettive artistiche. La conversazione si spostò poi su altri argomenti, come le ultime novità in città e i piani per il weekend.

«Hai sentito parlare di quella nuova mostra d'arte al museo "National Gallery"? Potrebbe esserci qualche ispirazione per il nostro progetto.» Mi ricordai subito di questa mostra, perciò glielo chiesi.

«Sì, ho sentito dire che hanno opere di artisti contemporanei davvero interessanti. Potremmo pianificare una visita insieme.»

Nonostante la sua giovane età di soli 18 anni, Lucille portava con sé una profonda passione per l'arte. Si poteva percepire la sua anima creativa nel modo in cui osservava il mondo, come se ogni dettaglio potesse ispirare un capolavoro. La sua personalità era un mix di gentilezza e determinazione silenziosa, una combinazione che la rendeva un faro di sostegno per chiunque avesse il privilegio di conoscerla.
Incontrare Lucille significava immergersi in un mondo di sensibilità e comprensione.

La sua compassione la spingeva a sostenere gli altri con calore, creando un legame empatico con chiunque incrociasse il suo cammino. Nelle conversazioni, la sua voce era come una melodia rassicurante, capace di toccare corde emotive e aprire finestre su nuove prospettive.

Così, mentre la luce del sole rivelava il suo profilo, Lucille si presentava come una presenza intrigante e ispiratrice. La sua bellezza, tanto interiore quanto esteriore, rendeva ogni incontro con lei un piccolo viaggio nell'arte e nella gentilezza.

Mentre discutevamo del progetto e di altri argomenti leggeri, il campus universitario divenne il palcoscenico di una piacevole conversazione tra amiche, lontana dagli enigmi della mente e dei mondi alternativi.

Le nostre idee fluivano liberamente, creando un'atmosfera di collaborazione e creatività. Parlammo di come potevamo strutturare la presentazione, inserendo immagini di opere d'arte significative e analizzandone il contesto storico. Mentre discutevamo animatamente, il suono delle risate provenienti da altri gruppi di studenti si unì al sottofondo vivace del cortile. Lucille suggerì di coinvolgere anche qualche intervista con persone appassionate d'arte nella nostra presentazione, per dare un tocco personale al nostro progetto.

«Penso che possiamo rendere questo progetto davvero unico, mettendoci il cuore e aprendo una finestra sulla bellezza dell'arte contemporanea.» Sorrise, aggiungendo: «E magari possiamo organizzare anche una visita guidata alla mostra per le persone che sono interessate. Sarebbe un modo divertente di condividere questa passione.»

Dalle idee sul progetto, la conversazione fluì naturalmente verso altri argomenti, come i nostri interessi personali, i libri che stavamo leggendo e le ultime serie tv che avevamo scoperto. Era un momento di leggerezza e complicità, lontano dai misteri delle dimensioni alternative e delle visioni mentali.

In quel tranquillo pomeriggio, quel progetto universitario diventò più di una semplice attività scolastica. Era un'opportunità per esplorare insieme nuovi orizzonti culturali e rafforzare il legame tra noi due.

La nostra collaborazione si estese oltre il progetto stesso, con la promessa di organizzare la visita alla mostra d'arte. Con Lucille al mio fianco, il richiamo del mondo dello shifting sembrava sbiadire, almeno per quel momento. Il nostro impegno comune nel progetto ci unì in una piacevole alleanza, lontana dai segreti notturni e dalle ricerche solitarie.

Le risate e la vitalità del cortile scolastico ci avvolsero mentre pianificavamo il nostro progetto, confermando che, al di là delle dimensioni alternative, la bellezza dell'amicizia e di una passione condivisa era un'esperienza tangibile e appagante. In quel tranquillo pomeriggio, il fascino dei mondi alternativi si ritirò, almeno temporaneamente.

 In quel tranquillo pomeriggio, il fascino dei mondi alternativi si ritirò, almeno temporaneamente

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Bᴇʏᴏɴᴅ Tʜᴇ Nᴜᴀɴᴄᴇs Where stories live. Discover now